Tendenze

Ricchi in fuga dalla Francia altrimenti dovranno pagare una aliquota del 75 per cento

Borsa piena di soldiCon questa norma prende ufficialmente il via la rivoluzione sociale francese. Il paese imporrà una nuova aliquota del 45% ai cittadini benestanti e del 75% a chi dichiara più di un milione di euro l'anno.

Lo ha annunciato il primo ministro Jean-Marc Ayrault. Le misure sono in linea con quanto promesso dal presidente Francois Hollande, leader del PS, in campagna elettorale.

La tassa sui redditi di capitale sarà portata sugli stessi livelli di quella imposta sui redditi salariali. Aumenterà la pressione fiscale sulle grosse società, le banche e i gruppi petroliferi.

Ecco spiegato il motivo dietro ai cali in borsa degli istituti di credito francesi in una giornata generalmente positiva per i mercati azionari e per i titoli di stato dei paesi periferici dell'area euro.

Verrà annullato invece l'incremento dell'Iva pianificato da Sarkozy. Il primo ministro aveva già preannunciato che le tasse sarebbero aumentate per i più ricchi.

Alcuni osservatori temono che la riforma porterà a una fuga dei ricconi francesi in paradisi fiscali e paesi più "generosi".

In Italia crollano le vendite al dettaglio

Mini carrello della spesaRapporto Istat sul commercio al dettaglio di aprile: il confronto con lo stesso mese del 2011 è il peggiore di sempre

Giusto alla fine della scorsa settimana, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, nel corso della sua relazione annuale, aveva lanciato l'sos dei negozi al governo.

Troppe tasse e Iva al 21% hanno riportato i consumi al livello del 1998, aveva denunciato Sangalli.

Che poi aveva aggiunto: "Un ulteriore aumento dell'Iva sarebbe una caporetto per il commercio al dettaglio".

Parole che trovano una drammatica conferma nei dati che oggi l'Istat (l'Istituto nazionale di statistica) ha reso noti per il mese di aprile: l’indice delle vendite ha registrato una riduzione dell’1,6% su base mensile (cioè rispetto a marzo 2012).

L’arretramento congiunturale è il più ampio da maggio 2004, ma quello su base annua è il peggiore addirittura dall’avvio delle serie storiche nel gennaio 2001. Rispetto ad aprile 2011, infatti, le vendite di prodotti alimentari diminuiscono del 6,1% e quelle di prodotti non alimentari del 7,1%.

Rio+20, l'obesità alle stelle dei Paesi ricchi devasta il pianeta

ObesitàDivorare le risorse della Terra con voracità e fame insaziabile. Lo fanno, più di altri, i Paesi industrializzati in cui il tasso di popolazione obesa è alle stelle. L’obesità dilaga ed il maggiore indice medio di massa corporea della popolazione corrisponde ad un maggior impatto ambientale, tassi più alti di inquinamento, un maggior consumismo.

Lo rivela uno studio presentato in occasione di Rio+20, pubblicato su BMC Public Health, a cura della London School of Hygiene & Tropical Medicine. Il peso della popolazione adulta mondiale è di quasi 287 milioni di tonnellate, di cui 15 milioni dovuti al sovrappeso e 3,5 milioni all’obesità.

Non sorprende affatto che la popolazione con il tasso più alto di obesità si concentri nei Paesi ricchi. Sul banco degli imputati una cattiva alimentazione, la sedentarietà, lo stress, stili di vita scorretti, fattori genetici ed ambientali, la mancanza di vita all’aria aperta e del contatto diretto con la natura.

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