Elettronica di controllo

La Televisione? Cerca di tenerla spenta il più possibile

Inganno dei mediaPerfetta questa notte. Guarda che luna. Io ne sento persino l’odore. Sembra che ci giudichi mentre le nuvole le scorrono sotto come un gregge di pecore sottomesse. Sì, un po’ come noi.

Ma che ci frega? Guarda che colori, che definizione. Non c’è tempo di pensare, di fare i filosofi della domenica. Divertiamoci. Intratteniamoci. Spegni quel cervello, non ti ha rotto le palle? Accendi quel 40 pollici e comincia a bere.

Sì, la Tv è come un fluido di cose vomitate non-stop che aspettano di essere bevute, assimiliate. Una luce che illumina radiosa infinite idee, preconcetti, modelli pronti e confezionati come regali di natale. Ed ogni giorno è la vigilia.

Arde come una fiamma e tutti la venerano. Ah non c’è dubbio che sia uno strumento potente… o del potere?

La fiammella langue e si contorce e tu hai l’impressione sia tutto bellissimo, romantico, diverso… di avere così tanta scelta, ascoltare così tante voci… ma se durante la pubblicità verificassi chi dice cosa, i tanti canali e le tante informazioni si trasformerebbero in poche parole di pochi potenti individui.

Ma che importa? Continuiamo a galleggiare come le nuvole, cullati da mamma televisione. Stiamo tutti lì incollati a vedere queste ombre cinesi. Qualcuno si spinge a dare un’occhiata alle mani che le proiettano… ma pochissimi riescono a vedere da dove arriva la luce. Alla fine diventiamo noi stessi quelle ombre. Questa è l’illusione più potente!

Le armi psicotroniche fanno sentire le voci

Armi psicotronicheL'esperienza di "Telepatia artificiale" non è poi così straordinaria. È semplice come la ricezione di un telefono cellulare in chiamata nella propria testa.

Infatti, la maggior parte della tecnologia utilizzata è esattamente identica a quella del telefono cellulare. Satelliti collegano il mittente e il destinatario. Un computer “multiplexer” indirizza il segnale vocale del mittente attraverso torri di microonde in una posizione molto specifica. Il “ricevitore” si trova monitorato con estrema precisione, ma il ricevitore non è un telefono cellulare è un cervello umano.

Dal nulla, una voce improvvisamente fiorisce nella mente della vittima. Il cranio umano non ha “firewall” e quindi non può chiudere la chiamata. Il ricevitore può sentire i pensieri verbali del mittente. Il mittente, a sua volta, può sentire tutti i pensieri del bersaglio, esattamente come se i pensieri fossero parole. Per questa ragione, l'esperienza potrebbe essere chiamata “sentire le voci”, ma è più propriamente descritto come “telepatia artificiale”.

Ora, se la telepatia artificiale fosse del tutto volontaria, come una conversazione tra amici seduti l’uno dall’altro ad una certa distanza, si potrebbe parlare avanti e indietro e lo scambio di pensieri somiglierebbe esattamente ad una conversazione telefonica, ma senza mai usare la propria voce o la bocca, ma completamente silenziosa, sublocale. Questa forma di discorso. (ad esempio ) tra amanti, sarebbe bellissima.

Il Vaticano attua un sistema di controllo degno di Orwell

VaticanoDi recente, nella palazzina della Gendarmeria hanno costruito quattro nuove celle, come se, dopo il “corvo” Paolo Gabriele, in gabbia debbano finirci altri suoi complici. Vale la pena rivelare, in una indagine che per vari motivi è destinata al binario morto, l’uso della tecnologia più avanzata per seguire in tempo reale tutti gli spostamenti del maggiordomo del papa, e non solo i suoi, dentro e fuori il Vaticano. Dove, dal 2007 è in vigore un sistema di controllo molto capillare su chi ci vive, su chi ci lavora e su chiunque ci entri per qualunque altro motivo.

Un sistema di controllo degno di Orwell. La faccenda è molto poco nota, ma merita un approfondimento. Ai tempi di papa Wojtyla il cardinale Edmund Kasimir Szoka, allora presidente del Governatorato, introdusse nuove norme per la circolazione all’interno del Vaticano. Norme che vietavano a qualsiasi veicolo l’attraversamento dello Stato. Per esempio, se si voleva andare dalla sede dell’Osservatore Romano alle Comunicazioni Sociali non si poteva più farlo percorrendo il territorio vaticano, ma si doveva uscire dal minuscolo Stato passando per Porta Sant’Anna e rientrando per l’ingresso del Perugino dal lato della Porta Cavalleggeri. La misura venne presa perché durante la sua ora quotidiana di jogging il cardinale Szoka aveva rischiato di essere investito da un’auto.

Il provvedimento, però, irritò molto l’allora cardinale segretario di Stato Angelo Sodano, tanto che con un gruppo di monsignori e vari dipendenti un giorno forzò il blocco sfidando i gendarmi. Da qual giorno i due cardinali cominciarono a odiarsi (ammesso che non si odiassero già prima…).

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