Il potere della parola


Il potere della parola

La parola è un razzo che percorre i mondi, scatenando forze ed entità e provocando effetti poderosi, che risultano irrefrenabili sia nel bene che nel male.

Le parole una volta pronunciate non possono più essere recuperate, e se sono malvagie, provocheranno danni tanto nelle regioni invisibili, quanto nel mondo materiale. Ovviamente se fosse possibile porvi rimedio immediatamente prima che producano conseguenze, non arriverebbero a nuocere. Il tempo è dunque un fattore determinante in questo senso. Ed è inoltre evidente che quanto più tempo passa, più danni si avranno.

Questo significa che è necessario porre rimedio il prima possibile al male che si è fatto ad altri, poiché la giustizia e la “legge del karma” entrano in azione velocemente, facendo pagare fino all’ultimo centesimo, a chi ha commesso un torto. Bisogna allora riparare presto e senza indugi, perché la parola se ne va via volando. Si tratta di una forza, di un potere che percorre lo spazio, agendo subito.

Dobbiamo sapere inoltre, che esiste un potere ancora più attivo della parola, ossia il pensiero. E con il pensiero possiamo riuscire a calmare e controllare anche le nostre parole. Naturalmente è difficile farlo, perchè il pensiero e la parola appartengono in realtà a due sfere differenti. La parola fa parte infatti del piano fisico, ed è una vibrazione, uno spostamento d’aria, mentre il pensiero appartiene ad un piano più sottile, denominato “piano eterico”. Il dominio della nostra mente è tuttavia imprescindibile nel sentiero verso la perfezione e va quindi perseguito. E siccome si crea prima il pensiero e solo dopo, in un secondo tempo, la parola, ne consegue che se riusciremo a controllare il pensiero, domineremo anche la parola, le emozioni, gli atti e in definitiva, l’intera nostra vita.

Il perdono è un aspetto altrettanto importante da considerare. Infatti chi non perdona soffre continuamente, rimanendo in qualche modo agganciato all’immagine della persona che gli ha fatto del male, pensando continuamente a lei. Soprattutto non avanza e non progredisce. Quando “Gesù” disse che bisogna perdonare i nemici, lo fece affinché l’uomo si liberasse dei pensieri negativi e dei rancori che lo consumano. Chi perdona quindi oltre a dar prova di nobiltà e generosità, si distacca e si libera dei tormenti che lo mantengono nelle regioni inferiori, a bassa vibrazione. Il perdono tuttavia non libera chi ha commesso il torto. Per liberarsi il colpevole dovrà allora riparare, e lo farà parlando bene della persona a cui a fatto del male, delle sue qualità, delle sue virtù e delle sue buone intenzioni, poiché in ogni creatura c’è sempre qualcosa di positivo.

Parliamo ora della purezza della parola. Le parole che vengono dall’Anima e dallo Spirito sono di una purezza estrema, sono ispirate da tutto ciò che di più disinteressato e bello ci sia, e svegliano qualcosa di divino nell’uomo. Come un fiume che fluisce, la parola può lavare e purificare ogni cosa. Ma se ne cambiamo la natura, la sostanza, vanificheremo ogni cosa. Pertanto, è necessario meditare bene su questo tema e cercare sempre le giuste parole – quelle che fluiscono direttamente dall’Anima – con le quali sia possibile pulire e purificare il cuore degli uomini. Non dimentichiamoci che la purezza dello sguardo, della parola, dei gesti, dei sentimenti, del pensiero, dell’intenzione, fanno dell’uomo quasi una divinità.

Parole e suoni hanno quindi il potere di influenzarci profondamente. Abbiamo sperimentato tutti, molte volte, come differenti suoni, ritmi e musiche possano alterare il nostro stato d’animo, le nostre emozioni e i nostri pensieri, facendoci passare dall’allegria alla nostalgia, dalla sfrenatezza alla malinconia, nel giro di pochi attimi. Ci comportiamo cioè come burattini senza controllo. Abbiamo visto inoltre, come anche una sola parola d’insulto possa provocare un’alterazione dell’equilibrio interiore e spirituale. Ed anche il tono con cui quella parola viene pronunciata e l’intenzione sottostante, risultano rilevanti per quel che riguarda il danno che potrà arrecare.

È necessario che l’uomo impari quindi l’innocuità della parola, attraverso un lavoro di Trasformazione interna, ossia di dominio dei propri pensieri e sentimenti e delle proprie emozioni. Solamente in questo modo, potrà ritrovare il potere del Verbo e la purezza della parola. Le persone invece spesso parlano senza rendersi nemmeno conto di ciò che dicono e del perché lo dicono, e questo succede perchè non si sanno controllare. In questo modo però arrecano danni al prossimo ed anche a sé stesse.

Fonte: fisicaquantistica.it