La coscienza è immortale

La coscienza è immortale

Un noto professore ha delineato una teoria scientifica definita biocentrismo, puntualizzando l’esistenza della coscienza dopo la morte.

La vita non finisce con la morte fisica ma continua ad esistere per sempre.

Il dott. Robert Lanza è un noto e rispettato direttore scientifico e professore in medicina il quale ha delineato una teoria scientifica definita biocentrismo, puntualizzando l’esistenza della coscienza dopo la morte.

La nostra essenza prescinde sempre dalla materia e ci porta d’istinto a localizzare nell’esistenza di universi paralleli ma non è una questione di fisica e calcoli matematici, bensì della nostra natura fatta di materia e non materia, ponendoci una reale conclusione: la fisica quantistica necessita ancora tempo per dimostrarlo effettivamente.
Siamo energia che va altrove e forse si reincarna.

Viviamo in un universo di infiniti universi.

Ogni specie animale o vegetale ha un suo potenziale energetico e un suo decorso, quando una vita si spegne, l’energia migra nel seme più vicino in procinto di prendere vita per quella che chiameremo “forza d’attrazione vitale”. È logico che l’energia di un uomo non migrerà nel seme di un albero o di un cane a causa della differenza di potenziale. Mentre la coscienza transla nel successivo universo che però è sempre in mezzo a noi. È come se ogni universo fosse immerso nello stesso universo ed è proprio questa la visuale che chi non c’è più ha di noi.

Un banale esempio: avete presente l’immagine di un oggetto o un corpo immerso in un liquido? Chi se n’è andato ci vede così e “cammina” tra noi, è tutto uguale non cambia una virgola. Cambiano soltanto le interferenze.

Ci si domanda se è il cervello a creare l’universo senza considerare che il cervello stesso fa parte dell’universo. Si cerca di mantenere la coscienza nella dimensione fisica e al contempo si discute se la realtà fisica esiste indipendentemente da questa; la coscienza non appartiene alla dimensione fisica, ed è la coscienza stessa che, attraverso i sensi, crea invece di percepire. E crea tutto, compreso il cervello ed altre dimensioni non fisiche come quella del pensiero.

Ma le leggi di questa creazione, che vede l’individuo come un proiettore di universi, non sono controllate dalla coscienza individuale perché appartengono ad una coscienza più ampia, di cui quella individuale è solo una parte.

Autore: Daniele Flenghi / Fonte: scimmiaurlatrice.wordpress.com