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- Posted By: Redazione
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Lo stile di vita degli italiani è ammirato in tutto il mondo per quanto riguarda salute e alimentazione, è spesso associato all'immagine di una popolazione tendenzialmente pigra, che svolge poca attività fisica.
Un team di ricercatori dell'Università di Stanford negli Stati Uniti ha però di recente pubblicato su 'Nature' una sorta di classifica mondiale dei Paesi più pigri nella quale, a sorpresa, l'Italia è risultata nella parte alta della graduatoria.
Lo studio ha raccolto dati da 717mila persone in 111 Stati per tre mesi di seguito, tramite una app per smartphone (Argus di Azumio) che ha fornito ai ricercatori le cifre sui passi effettuati quotidianamente: ogni giorno nel mondo se ne percorrono in media 4.961 ad abitante e l'Italia, con 5.296 passi, cammina di più della media mondiale ed è in linea con i principali Paesi europei.
“Gli utenti di un app che misura i passi e il movimento fisico sono in genere persone con una forte attenzione all'attività fisica e non sono quindi rappresentativi dell'intera popolazione”, spiega Roberto Volpe del Servizio prevenzione e protezione (Spp) del Cnr. “E comunque, se anche non siamo tra le popolazioni più pigre, non rientriamo neppure tra le più virtuose. Inoltre, andrebbe meglio indirizzata la tipologia di movimento degli italiani: se per un giovane è consigliabile un'attività con elevato dispendio calorico, come la corsa, il nuoto o gli sport di squadra, per un adulto-anziano può bastare anche il solo passeggio sostenuto o la cyclette almeno mezz'ora al giorno per cinque giorni a settimana. In questo modo, tra l'altro, si aiuta il metabolismo a bruciare le calorie in eccesso, a produrre colesterolo 'buono', a controllare la glicemia e ad abbassare la pressione arteriosa”.
Occorre dunque un cambio di abitudini che deve essere anche culturale, e come tale deve passare attraverso un'azione educativa, rivolta soprattutto alla popolazione giovane che nel nostro Paese, risultata tra quelle che praticano meno sport in Europa e con un'alta tendenza all'obesità.
“Secondo i dati dell'European Heart Network, solo il 10% dei ragazzi e il 5% delle ragazze italiane praticano almeno un'ora al giorno di attività fisica moderata-intensa, i dati peggiori in Europa. Anche per questo, in Italia, la prevalenza dell'obesità e del sovrappeso in età pediatrica è tra le più alte del Vecchio Continente, anche se la tendenza dal 2009 è in decrescita”, conclude il ricercatore del Cnr-Sppe. “Se poi dai dati si desume che la tendenza all'obesità è più accentuata negli strati della popolazione a minor reddito e istruzione, è evidente che un lavoro di educazione alimentare e sportiva diventa indispensabile per migliorare la salute dei cittadini del futuro”.
E l'attività fisica ha indubbiamente un ruolo importante nel favorire un buono stato di salute se, come risulta da uno studio della Cleveland University, la poca attività fisica è più dannosa del fumo, tanto che le persone fuori forma hanno, rispetto a quelle più atletiche, rischi di mortalità fino a tre volte più alti rispetto ai fumatori.
Autore: Edward Bartolucci / Fonte: Servizio prevenzione e protezione del Cnr, tel. 06/49937630 , email roberto.volpe(at)cnr.it