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Abdullah Kurdi, dopo essere stato descritto come "ubriaco", ora viene accusato da una migrante che viaggiava con lui di essere il capitano dell'imbarcazione che si è rovesciata
A confermarlo è Zainab Abbas, la donna che, intervistata dalla tv araba “Eufrate”, ha raccontato la “verità” su quel drammatico incidente che ha portato alla morte del piccolo Aylan.
La cui immagine ha commosso il mondo e, forse, cambiato anche l'approccio dell'Europa sul tema immigrazione.
“Era Abdullah Kurdi - il padre del bambino - lo scafista della barca”. Un'accusa secca, che si somma a quella della zia di Aylan che ha descritto il padre come ubriaco durante il viaggio.
Come riporta Tgcom24, su quella barca, Zainab aveva portato con sè il marito e i tre figli. Ad approdare sulle coste della Grecia sono stati solo in tre. Due dei figli, Haidra, 8 anni, e Zainab, 12 anni, come Aylan, sono morti a causa del naufragio. Una tragedia che secondo Abdullah sarebbe stata causata dal nervosismo di alcuni passeggeri che, alzandosi, avrebbero fatto rovesciare la barca.
Secondo Zainab, invece, il responsabile della tragedia sarebbe proprio lui. Il padre di Aylan. “L'intermediario mi aveva confortato che il viaggio fosse sicuro - dice alla tv araba - dicendomi che il capitano stesso era in viaggio con due suoi figli piccoli e la moglie”.
Inoltre, ricorda che suo marito aveva chiesto ad Abdullah di non correre, per il rischio appunto di affondare. Come poi è successo.
Fonte: ilgiornale.it