Una memoria che archivia dati per 13.8 miliardi di anni

Superman memory crystalDa quando l’umanità esiste come la conosciamo, lo scambio di informazioni ha avuto un ruolo centrale.

Considerando la durata limitata delle nostre vite, e della nostra memoria, e le ampie distanze che a volte ci separano, è stato necessario sviluppare metodi sempre più accurati per registrare informazioni da trasmettere ad altri simili ed alle generazioni future.

Dalle incisioni rupestri, alla terracotta, ai papiri ed infine alla carta, i supporti sono diventati sempre più pratici e compatti, fino ad arrivare alla memoria digitale: rapida e funzionale, permette di trasportare quantità incredibili di documenti in supporti minuscoli e di inviarli dall’altra parte del mondo ad altissime velocità.

Se è vero, però, che la praticità e rapidità di questi mezzi è andata aumentando, è anche vero che essi sono diventati sempre più fragili. Paradossalmente, le incisioni sulla pietra delle piramidi e sui monumenti romani sono tuttora indelebili, mentre basterebbe un blackout al momento sbagliato a mandare in “fumo” decine di documenti.

I supporti elettronici che usiamo al giorno d’oggi sono molto sensibili alle variazioni del campo elettromagnetico. Cosa succederebbe a tutte queste informazioni in caso di esplosione nucleare?

È stato verificato che il campo elettromagnetico prodotto sarebbe tale da smagnetizzare i dispositivi nel raggio di parecchi chilometri oltre a quelli colpiti dall’esplosione.

Ma potremmo forse trovare supporti altrettanto comodi, e meno fragili?

Gli scienziati dell’Università di Southampton, Regno Unito, hanno realizzato, a questo proposito, il cosiddetto “Superman memory crystal”: una tecnologia che, nelle dimensioni di una monetina, è in grado di registrare fino a 360 terabyte di dati.

Il supporto è realizzato in vetro di quarzo nanostrutturato, in grado di resistere a temperature di circa 160 gradi Celsius e durare fino a 13.8 miliardi di anni: più o meno, l’età del nostro universo. Le informazioni sarebbero “incise” sul cristallo tramite rapidissimi impulsi laser.

Al momento su questi cristalli sono stati registrati La Bibbia, la Magna Carta, l’Opticks di Newton e l’UDHR, in futuro potremmo scriverci l’intera storia della nostra specie.

Autore: Francesca Damiani / Fonte: nexusedizioni.it