Brexit: Soros da catastrofista diventa ottimista

George Soros - UK’esito del voto a favore di uan Brexit è stato uno choc anche per George Soros, ma la tragedia non sembra più un ‘fait accompli‘ come poteva sembrare nelle ore immediatamente successive all’ufficializzazione della vittoria dei no all’Europa da parte del popolo britannico o per lo meno dei 46,5 milioni di cittadini che si sono recati alle urne il 23 giugno.

In un intervento al Parlamento europeo, il guru degli investimenti ha detto che, anzi, la Brexit ha creato uno “slancio positivo per costruire un’Europa più forte e migliore”. Detto questo rimane il fatto che il referendum britannico ha aperto “una nuova crisi” in Europa già malandata.

Più di quattro milioni di persone hanno firmato una petizione per chiedere al Parlamento di tenere un secondo referendum. “Nel momento in cui in Parlamento si discuterà di questa petizione, non è da escludere che altre persone firmeranno la petizione, superando il numero di quelle che hanno votato per la Brexit”.

Soros, sempre con toni altrettanto ottimisti, ha aggiunto che anche se è vero da un lato che un voto popolare non può essere ribaltato, dall’altro una campagna di raccolta firme potrebbe trasformare il panorama politico dell’Ue e dei suoi Stati membri.

“Questo approccio potrebbe essere replicato nel resto dell’Unione Europea“. Come? “Formando un movimento che cerca di salvare l’Ue attraverso una ristrutturazione profonda dell’istituzione stessa”.

Nei prossimi mesi vedremo quali saranno le conseguenze della Brexit e un numero sempre maggiore di persone si uniranno a questo movimento”, secondo Soros, il quale è che convinto che l’Ue non dovrebbe penalizzare i cittadini britannici e ignorare le preoccupazioni legittime sulle “lacune dell’Unione Europea”.

“Pericoli prima impensabili”

In pratica dopo aver avvertito, immediatamente dopo il voto, che il referendum avrebbe portato alla disintegrazione del progetto di unità europea, pochi giorni dopo Soros si è convinto che la Brexit offre l’opportunità di reinventare l’Unione Europea e sistemarne i difetti. Questo grazie al successo di una petizione. Il suo discorso presenta anche dei punti più bui per il futuro europeo.

La crisi dei mercati finanziari scatenata venerdì scorso e paragonabile per la sua gravità solo a quella del 2007-2008, non è ancora passata dal punto di vista di Soros e “la Brexit non farà che accelerare e rafforzare le pressioni deflative che erano già prevalenti”.

L’altro pericolo rappresentato dalla Brexit è che la crisi dei rifugiati si aggravi. “L’Ue è sottoposta a minacce militari crescenti. I nostri nemici si sono rafforzati e ora costituiscono pericoli prima impensabili in diverse parti della regione”.

Autore: Daniele Chicca / Articolo originale: cnbc.com / Fonte: wallstreetitalia.com