- In:
- Posted By: Redazione
- Commenti: 0
La manutenzione si fa così: molto moto, mangiare sano. E occhio agli zaini pesanti
Per rimanere efficiente, la colonna vertebrale deve lavorare, cioè muoversi. Quando è sottoposta a uno sforzo prolungato, infatti, anche se non intenso, si generano correnti elettriche che stimolano la creazione di nuovo tessuto osseo.
La scarsità di moto, o addirittura l’immobilismo, può provocare invece osteoporosi. Vale a dire fragilità delle ossa. Se si è costretti a rimanere immobili per più giorni, l’organismo preleva il calcio dalle ossa per utilizzarlo dove è più necessario, come accade durante le malattie prolungate.
Quali altre regole occorre osservare per mantenerla in forma?
Recupero limitato.
Il lavoro fa bene alla colonna vertebrale ma, in certi casi, può anche danneggiarla. Succede quando la si sottopone a sforzi prolungati per lungo tempo. I dischi intervertebrali si accorciano di giorno per la perdita di liquido che poi recuperano di notte, allungandosi, ma se il recupero non è sufficiente, i dischi non riacquistano le dimensioni normali, le vertebre si avvicinano l’una all’altra, si riducono le possibilità di movimento reciproco e la conseguenza è l’artrosi.
Attenti al calcio.
Il latte e i suoi derivati sono la migliore fonte naturale per rifornire di calcio l’organismo, indispensabile soprattutto nelle prime fasi della vita e nelle donne. Per queste ultime, infatti, il rischio di osteoporosi dopo la menopausa dipende dalla quantità di calcio assorbita tra i 25 e i 30 anni di età.
Le verdure inoltre sono una preziosa fonte di calcio, seconda per importanza soltanto ai latticini e, a differenza di questi, sono totalmente “sicuri”. Tra i vegetali più ricchi di calcio ricordiamo gli agretti, le verdure a foglia verde (cicoria catalogna, cime di rapa, rucola e lattuga), i broccoli, il sedano da costa, il finocchio, i cavoli ed i porri. La salvia, con i suoi 600 mg di calcio per 100 grammi, rappresenta uno dei vegetali più ricchi di questo elemento; come tale, risulta un aromatizzante particolarmente prezioso per aumentare l’apporto quotidiano di calcio, specie se utilizzato al posto del sale. L’eccesso di sodio, infatti, tende ad impoverire le ossa di calcio, predisponendole allo sviluppo dell’osteoporosi. Anche il caffè, gli alcolici, il fumo, una dieta decisamente iperproteica e il ridotto consumo di verdure, sono fattori potenzialmente responsabili di carenze calciche.
L’importanza delle verdure ricche di calcio nella dieta è particolarmente rilevante nell’alimentazione delle persone intolleranti al lattosio. Questi individui, considerata la carenza di lattasi, sono infatti costretti ad allontanare in maniera più o meno drastica gli alimenti ricchi di lattosio dalla propria dieta. Di conseguenza, privandosi di latte e latticini (anche se lo yogurt e i formaggi a pasta dura sono generalmente ben tollerati), nel lungo periodo è possibile sviluppare carenze di calcio. Analogo discorso per i vegani.
Peso eccessivo.
La colonna vertebrale non dovrebbe essere costretta a portare un peso superiore alle sue capacità: né pesi eccessivi, né corpi troppo appesantiti. Recenti indagini mediche condotte in diverse città hanno invece dimostrato che, sia pure con percentuali variabili, gran parte dei bambini italiani è in eccesso di peso. Questo è dovuto a un’alimentazione scorretta, sia per il tipo di alimenti (abbondanza di cibi ad alto contenuto di calorie e poca verdura e frutta), sia per il modo disordinato di alimentarsi.
La conseguenza è che il peso supera i limiti normali e la schiena deve fare sforzi maggiori per “reggerlo”. Altrettanto dannosi, soprattutto per i bambini, possono essere i cosiddetti “carichi scolastici”: zaini e cartelle. Soprattutto fino all’età della scuola media, cioè fino a quando la spina dorsale è ancora debole, è meglio limitare al massimo il loro peso. Ma bisogna anche fare attenzione al modo con cui il peso viene sistemato sulla schiena.
Lo zaino è preferibile perché permette di distribuire il peso su entrambe le spalle, ma occorre che all’interno libri e quaderni siano sistemati in modo da non “tirare” di più da un lato. Le cartelle o le borse che si portano appese a una sola spalla sono meno indicate, perché tendono a gravare su un solo lato del corpo, rischiando di provocare asimmetrie nella colonna vertebrale.
Mezzi di difesa.
Il metodo più sicuro per prevenire i danni alla colonna è di svolgere una corretta e regolare attività fisica. Gli sport più adatti sono la ginnastica, il nuoto e la pallacanestro, perché permettono di sviluppare in modo regolare tutti i fasci muscolari della schiena. Ma, in generale, tutti gli sport hanno effetti positivi, esclusi quelli asimmetrici, come il tennis, che tendono a esasperare il lavoro di metà del corpo, lasciando inattiva l’altra.
In questi casi, per evitare il rischio di sbilanciamenti nello sviluppo muscolare, è bene far precedere allo sport un periodo di ginnastica per mantenere in attività tutti i fasci muscolari. La colonna vertebrale, infine, si difende anche a letto.
È meglio non dormire sul ventre, perché il collo, e quindi le vertebre cervicali, sono obbligati a stare in posizione innaturale. È bene anche che il materasso sia abbastanza rigido.
Autore: Daniele MD / Fonte: psichesoma.com