- In:
- Posted By: Redazione
- Commenti: 0
Il mondo ha sempre più la pressione alta.
Negli ultimi 40 anni il numero di persone ipertese è pressoché raddoppiato, raggiungendo 1,13 miliardi e, se da un lato diminuiscono nei Paesi industrializzati, dall'altro aumentano in quelli a medio e basso reddito, in particolare nell'Africa Sub Sahariana e in Asia.
È quanto emerge da uno studio, il più ampio del genere, pubblicato su The Lancet dal gruppo di ricercatori componenti la Non Communicable Disease Risk Factor Collaboration, che ha analizzato i dati di quasi 20 milioni di persone, dai 18 anni in su, esaminate in 1479 indagini di popolazione.
Anche l'Istituto Superiore di Sanità ha partecipato con gli studi condotti in Italia dagli anni '80 ad oggi.
La diminuzione della pressione arteriosa sembra dipendere, secondo gli esperti, da una migliore alimentazione e dal ricorso precoce alle terapie mentre l'incremento appare associato a una alimentazione poco salutare, ricca di calorie, grassi saturi e povera di frutta e verdura.
La distribuzione geografica indica che oltre la metà degli ipertesi vive in Asia e che globalmente gli uomini sono ipertesi più delle donne (597 milioni vs 529).
In Italia, il confronto tra le due indagini dell'Osservatorio epidemiologico cardiovascolare/Health Examination Survey (1998-02 e 2008-12) mostra che, nel decennio considerato, nella fascia di età 35-74 anni il valore medio della pressione arteriosa sistolica è sceso in entrambi i sessi (135 vs 132 mmHg negli uomini e 132 vs 127 mmHg nelle donne), quello della diastolica è sceso solo nelle donne (82 vs 79 mmHg) e lo stato del controllo dell'ipertensione è migliorato in entrambi i sessi.
Fonte: agi.it