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- Posted By: Redazione
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Nominare fenomeni che esulano dall’ambito ordinario con cui siamo abituati a interagire, suscita, ancora oggi, grande sospetto. Quando si parla di campo magnetico umano, stadi di coscienza o intelligenza collettiva ed emotiva, inevitabilmente si viene bollati come visionari che vivono esperienze “mistiche” indotte da sostanze allucinogene.
Oppure invasati dello yoga che osservano il mondo dall’alto di altari esoterici. Sono tanti gli argomenti che non ricevono un giusto ascolto e sono tanti i messaggi e le scoperte nel campo della scienza che rimangono confinate nei propri ambiti. Provare a rompere questi argini può portarci a cambiare la prospettiva da cui guardiamo il mondo che ci circonda, nonché l’idea che abbiamo di noi stessi.
Pensiamo al concetto di “intelligenza”: è comunemente accettata la tesi per cui la Mente dell’uomo risieda nel cervello. Non a caso la parola mente è associata al cranio. Ma se non fosse esattamente così? Alcuni anni fa, gli scienziati dell’Istitute of HeartMath, hanno dimostrato che il cuore umano genera un campo energetico più ampio e potente di tutti quelli prodotti da qualsiasi altro organo del corpo, compreso il cervello. Infatti, il campo elettrico, misurato dell’elettrocardiogramma(ECG), è all’incirca 60 volte più grande in ampiezza di quello generato dalle onde cerebrali registrate da un elettroencefalogramma (EEG).
La componente magnetica del campo del cuore, invece, è all’incirca 5000 volte più potente di quella originata dal cervello. Essa non è impedita dai tessuti e può essere misurata con uno strumento a Superconduzione di Interferenze Quantiche (SQUID), basato su magnetometri. Si è scoperto, infatti, che questo campo elettromagnetico ha un diametro che si estende dai due metri e mezzo ai tre metri, con l’asse centrato nel cuore, ed ha la forma toroidale.
Nel Toroide, l’energia fluisce da una estremità, circola attorno al centro e fuoriesce dall’altra parte. La si può vedere e misurare negli atomi, nelle cellule, nei semi, nei fiori e nei frutti, negli alberi, negli animali, negli umani, negli uragani, nei pianeti, nelle stelle, nelle galassie e persino nell’intero cosmo. Quante volte noi utilizziamo la parola “magnetismo” riferita a determinate persone? Lo scienziato e filosofo Arthur Young ha affermato che un toroide rappresenta un processo e non solo una forma, ed è “l’unico modello di energia o dinamica che può autosostenersi, ed è fatto della stessa sostanza che lo circonda, come un tornado, un anello di fumo nell’aria o un vortice nell’acqua”. Nella fisica delle particelle, la forma del toroide è nota per fornire un ambiente ideale all’interno del quale accelerare le particelle. Non è un caso che la forma dell’accelleratore di particelle sia toroidale.
La ricerca di base presso l’Istituto di Heart Math (*) dimostra anche che “le informazioni riguardanti lo stato emotivo di una persona sono trasmesse in tutto il corpo attraverso il campo elettromagnetico del cuore. I modelli ritmici dei battiti del cuore cambiano in modo significativo quando sperimentiamo emozioni diverse. Le emozioni negative, come la rabbia o la frustrazione, sono associate ad un irregolare e disordinato modello incoerente nei ritmi del cuore. Al contrario, i sentimenti come l’amore e l’apprezzamento, sono associati con una superficie liscia e ordinata, creando un modello coerente di attività ritmica del cuore”.
Tutti noi siamo portati a considerare il cuore come una pompa che lavora in maniera meccanica. Questo pulzalomagnes-terapia-elvestraordinario organo invece, è capace di agire, attraverso questo campo, come un segnale sincronizzatore tra il cuore stesso, il sistema nervoso ed il cervello, in maniera analoga all’informazione portata dalle onde radio. E in questo modo comunica costantemente con il resto del corpo attraverso il sistema nervoso, campi elettromagnetici, ormoni ed altre reazioni chimiche ed onde di pressione sanguigna. Ma non solo. I vari campi, quello dell’uomo, delle piante, degli animali, della Terra, comunicano tra loro.
Consideriamo ad esempio la veggenza, intesa come capacità di premonire o predire il futuro. Se è vero che i campi magnetici sono in comunicazione tra loro scambiandosi continue informazioni è dunque possibile che il cuore, così come il nostro corpo, capti tutta una serie di messaggi che provengono dal mondo esterno. Si pensi che uno studio(1) ha messo in evidenza la capacità dell’uomo di riuscire ad avvertire o intuire con alcuni secondi di anticipo acuni eventi emozionali.
A questa ricerca hanno partecipato 26 adulti, uomini e donne e ad ognuno di loro venivano fatte vedere 45 fotografie su uno schermo, di cui solo 15 provocavano uno stimolo emozionale (immagini forti di animali aggressivi o calamità e aggressioni). La curva di decelerazione del battito cardiaco, in risposta al prestimolo emozionale, cominciava a divergere 4,8 sec. prima dell’evento, confrontato al prestimolo neutro. Il segnale ricavato dall’encefalogramma in risposta al prestimolo emozionale mostrava un aumento circa 3,5 secondi prima del verificarsi dello stimolo: questo significa che il cervello conosce la natura del futuro stimolo e che la differenza tra i due eventi ci dice il cuore riceve l’informazione circa 1,3 secondi prima del cervello. Risulta chiaro, allora, che una significativa decelerazione del battito cardiaco si ha in risposta a un prestimolo emozionale. Le conclusioni di questo studio dicono che il nostro apparato percettivo continuamente fa lo scanner del futuro.
Tutto ciò ci porta a riflettere su quanto ci sia ancora da conoscere sul nostro cuore e il nostro corpo. Se è vero che il campo del cuore agisce come un’onda portante di informazioni nel corpo e fuori di esso, allora è vero che siamo tutti connessi l’un l’altro, e molto più intimamente di quanto siamo abituati a ritenere. Si pensi che i satelliti ambientali operativi geostazionari (GOES) che orbitano intorno alla Terra hanno captato un aumento del magnetismo terrestre durante eventi di focalizzazione globale, come la morte della principessa Diana, o l’attacco alle Torri Gemelle: quel giorno, quindici minuti dopo il primo attacco, i satelliti evidenziarono un forte picco di intensità del campo geomagnetico della Terra, che superò di quasi cinquanta unità (nanotesla) qualunque altro rilevamento precedente.
I ricercatori di HeartMath e molti altri autorevoli scienziati credono che esista un rapporto fra il cuore umano e il campo magnetico terrestre, e sostengono che «una intensa emozione collettiva possa esercitare un impatto misurabile sul campo geomagnetico della Terra». Siamo insomma tutti interconnessi, come in una grande sinfonia di frequenze.
Sarebbe interessante provare a sintonizzare nello stesso momento una grandissima parte della popolazione del nostro pianeta su un’emozione positiva e misurare l’impatto sul campo energetico della Terra. Oggi, la tecnologia è in grado di misurare tutto ciò. Che forse potrebbe essere utile a farci acquisire la consapevolezza dei limiti che ancora abbiamo e che fenomeni come la telepatia, la guarigione a distanza, la veggenza e tutto ciò che va al di là del tempo e dello spazio, non sono frutto di poteri paranormali solo di alcuni eletti o di sciamani e sensitivi, ma un potenziale ancora sconosciuto dentro ognuno di noi.
(1) Electrophysiological Evidence of Intuition: Part 1. The Surprising Role of the Heart
Fonte: Applications of Bioelectromagnetic Medicine (Applicazioni cliniche di Medicina Elettromagnetica), PJ. Rosch e M.S. Markov,New York 200-t – Istitute of HeartMath® – heartmath.org / Foto di pixabay.com / Fonte: contronotizia.altervista.org