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La vitamina D, una volta era legata solo alle patologie ossee come il rachitismo e l'osteoporosi, ora è riconosciuta come uno dei principali fattori per la salute umana.
In un articolo pubblicato dall'American Journal of Clinical Nutrition, Anthony Norman, esperto internazionale sulla vitamina D, identifica il potenziale della vitamina D per il contributo alla buona salute del sistema adattivo e immunitario, alla secrezione e la regolazione dell'insulina da parte del pancreas, alla regolazione cardiaca della pressione sanguigna, alla forza muscolare e all'attività cerebrale.
Si ritiene che quantità adeguate di vitamina D siano utili per ridurre il rischio di cancro. Secondo A. Norman, la carenza di vitamina D può influenzare 36 diversi organi del corpo umano. La carenza di vitamina D è associata ad una diminuzione della forza muscolare e ad un aumento del rischio di cancro al colon-retto, alla prostata e al seno nonché altri tumori importanti.
Uno studio indipendente indica anche che bassi livelli di vitamina D sono associati alla malattia di Parkinson. La maggioranza (55 per cento) dei pazienti con malattia di Parkinson nello studio avevano livelli insufficienti di vitamina D. Le nuove linee guida oggi consigliano di somministrare ai bambini 400 unità internazionali (UI) di vitamina D al giorno, a partire nei primi giorni di vita. “È stato dimostrato che questo potrebbe avere benefici sulla loro salute per tutta la vita", ha dichiarato il Dr. Frank Greer della American Academy of Pediatrics.
La vitamina D influenza 2000 dei 30000 geni presenti nel nostro corpo.
I produttori di creme solari e prodotti dermatologici hanno creato, con i loro messaggi pubblicitari (anche mascherati nelle riviste di salute e benessere più o meno scientifiche), la paura per i presunti effetti negativi del sole. Questo fattore, combinato con la tendenza generalizzata a trascorrere più tempo in casa durante il lavoro e il tempo libero, ha determinato nelle persone una carenza diffusa di vitamina D.
Carenza che influenza molte malattie quali:
Cancro
Ipertensione
Malattie cardiache
Autismo
Artrite reumatoide
Obesità
Diabete 1 e 2
Sclerosi Multipla
Malattia di Crohn
Influenza
Raffreddore
Tubercolosi
Setticemia
Psoriasi
Invecchiamento precoce
Eczema
Insonnia
Perdita dell'udito
Dolore Muscolare
Carie
Malattie paradontali
Prestazioni atletiche
Degenerazione maculare
Miopia
Pre eclamsia
Fertilità
Asma
Fibrosi cistica
Emicrania
Depressione
Alzheimer
Schizofrenia
Attacchi epilettici
La vitamina D in realtà non è una vitamina a tutti gli effetti, ma un potente ormoneneuro steroideo. È stato chiarito che la carenza di vitamina D è causa di un aumento delle epidemie in tutto il mondo e sta contribuendo a molte malattie croniche debilitanti.
Vitamina D e cancro
Dato che il cancro, le malattie cardiache e il diabete sono le tre principali cause di morte nei paesi industrializzati, l'assumere una quantità sufficiente di vitamina D dovrebbe essere una priorità assoluta.
Uno studio condotto dal dottor William Grant, Ph.D., ricercatore riconosciuto a livello internazionale ed esperto di vitamina D, ha rilevato che circa il 30% delle morti per cancro - che nel mondo ammontano a 2 milioni di casi – potrebbe essere evitato ogni anno con alti livelli di vitamina D.
Altri studi hanno dimostrato che è possibile ridurre il rischio di cancro di oltre la metà semplicemente ottimizzando i livelli di vitamina D con esposizione al sole.
La vitamina D ha un effetto protettivo contro il cancro con modalità differenti, tra cui:
• L'aumento dell'auto-distruzione delle cellule mutate (che, se si moltiplicano, potrebbero portare al cancro)
• La riduzione della diffusione e della riproduzione delle cellule tumorali
• La differenziazione delle cellule (le cellule tumorali spesso mancano di differenziazione)
• La riduzione della crescita di nuovi vasi sanguigni da quelli preesistenti, che è un passo nella transizione dei tumori cancerosi dormienti verso il cancro.
Oltre al cancro, i ricercatori hanno sottolineato che l'aumento dei livelli di vitamina D3 potrebbe prevenire altre malattie che colpiscono quasi 1 milione di vite in tutto il mondo ogni anno!
Preoccupati per l'influenza?
Si dovrebbe sapere che i livelli di vitamina D giocano un ruolo diretto sul rischio di l'influenza. Almeno cinque studi hanno dimostrato un'associazione inversa tra infezioni delle basse vie respiratorie e d il livello di vitamina D. Cioè, più esso sarà elevato e minore sarà il rischio di contrarre raffreddori, influenze, e altre infezioni del tratto respiratorio:
• Uno studio del 2007 afferma che un elevato livello di vitamina D favorisce l'immunità alle infezioni microbiche. I ricercatori hanno scoperto che i soggetti con deficit di vitamina D significativamente hanno fatto più giorni di assenza dal lavoro a causa di infezioni alle vie respiratorie rispetto ai soggetti di controllo.
• Uno studio del 2009 sulla carenza di vitamina D nei neonati con infezione acuta delle vie respiratorie inferiori ha confermato una forte correlazione positiva tra i neonati e livelli di vitamina D della madre. Oltre l'87 per cento di tutti i neonati e oltre il 67 per cento di tutte le madri avevano livelli di vitamina D inferiori a 20 ng / ml, che è uno stato grave deficit.
• Anche uno studio indiano simile, pubblicato nel 2004 ha accertato che la carenza di vitamina D nei bambini ha incrementato in maniera significativa la loro probabilità di contrarre gravi infezioni delle vie respiratorie.
• Un altro rapporto del 2009 nella rivista Pediatric Research ha affermato che i neonati e i bambini appaiono più sensibili alle infezioni virali e non batteriche quando sono carenti in vitamina D. E che, sulla base delle prove disponibili vi è un forte legame tra la vitamina D, le infezioni, e la funzione immunitaria nei bambini.
La supplementazione di vitamina D può essere una utile terapia in medicina pediatrica.
I livelli di vitamina D nel sangue scendono al loro punto più basso durante le stagioni invernali. Sei livelli di vitamina D sono insufficienti, non vi sarà protezione da antibiotici prodotti dal proprio organismo (peptidi antimicrobici).
Questo conferma che una persona con un basso livello di vitamina D è più vulnerabile ai raffreddori, all'influenza, e alle altre infezioni delle vie respiratorie.
Purtroppo, la risposta della medicina convenzionale per prevenire l'influenza è il vaccino antinfluenzale.
Quello che non si dice è che il vaccino antinfluenzale non funziona.
Un recente studio pubblicato nel numero di ottobre degli Archives of Pediatric & Adolescent Medicine ha scoperto che vaccinando i bambini contro l'influenza non sembra avere alcun effetto sui ricoveri o sulle visite mediche nel corso di due recenti stagioni influenzali.
Nessuno studio ha accertato che il vaccino antinfluenzale prevenga i decessi correlati all'influenza tra gli anziani, pur essendo questo uno dei principali gruppi a cui vengono somministrati i vaccini.
Oltre a non funzionare, i vaccini contro l'influenza contengono additivi pericolosi, come il mercurio, la formaldeide, l'alluminio, il fenolo e i detergenti.
L'idea nata negli USA che quasi ogni uomo, donna e bambino dovrebbero volontariamente farsi iniettare il vaccino, come il CDC (Center for disease control and prevenction) raccomanda è considerato illogico, inutile e pericoloso.
Cosa si può fare per evitare raffreddori e influenze?
•Assumere abbastanza vitamina D consentirà di eliminare quasi completamente il rischio di contrarre l'influenza. Le dosi giornaliere necessarie per resistere ai raffreddori e alle influenze sono notevolmente più elevate di quelle normalmente consigliate. Per i bambini occorrono 2000 unità di vit. D e per gli adulti da 5000 a 10000 unità.
•Adottare un regime alimentare che preveda l'eliminazione totale dello zucchero raffinato e la drastica riduzione delle farine bianche, l'assunzione giornaliera di frutta e verdura sopratutto di stagione e per buona parte cruda.
•Assicurare il buon funzionamento dell'intestino. Importantissimo far si che si instauri una buona flora batterica evitando il ricorso ad antibiotici per ogni piccolo disturbo e, se necessario, fare uso di probiotici o meglio cibi fermentati (come crauti, miso, ecc. mai pastorizzati). Consideriamo che le nostre difese immunitarie dipendono dalla salute dell'intestino.
La migliore fonte di vitamina D è gratis!
L'esposizione della pelle al sole è il migliore modo di assumere la vitamina D.
L'esposizione al sole (senza protezione solare) di circa 10 a 15 minuti al giorno, con almeno il 40 per cento della pelle esposta, è normalmente sufficiente a ottimizzare naturalmente il livello di vitamina D.
Durante l'inverno quando non è possibile l'esposizione al sole, si può optare per un lettino abbronzante che abbia la schermatura contro le emissioni nocive delle lampade.
Una terza possibilità è quella di utilizzare degli integratori di vitamina D3 naturale evitando tassativamente l'uso di vitamina D sintetica.
La dose ottimale da ricercare è di 50 – 65 ng/ml ed è consigliabile eseguire alcuni test affidabili per monitorare il corretto livello di vitamina D nel sangue.
Conclusione
Visto che la vitamina D è particolarmente benefica per la salute e ci può mettere al riparo da malanni e patologie anche gravi, per la bella stagione appena arrivata cerchiamo di fare il pieno con una regolare esposizione al sole.
Non ha controindicazioni, non vi è pericolo di sovradosaggi e non costa nulla!
Fonte: nutrizionenaturale.org