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- Posted By: Redazione
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Accordi segreti tra scienziati e aziende, con ceppi di virus di aviaria spediti in Italia per posta in un traffico illegale.
È l'ipotesi dell'inchiesta dei Nas e della Procura di Roma. Indagata anche la scienziata Ilaria Capua, in parlamento con Scelta Civica, che si difende: “Solo diffamazioni”.
Ilaria Capua si difende e nega alcun illecito in merito all'inchiesta della Procura di Roma su un traffico di virus che, secondo 'L'Espresso', la vedrebbe indagata. “Mi ritengo gravemente offesa dalle notizie palesemente diffamatorie divulgate sull'ultimo numero dell'Espresso sui trafficanti di virus” replica la scienziata e deputata di Sc. “La mia storia professionale - prosegue - dimostra che ho costantemente combattuto le epidemie con grandissima dedizione ed innegabile impegno morale”.
L'articolo pubblicato dall'Espresso ipotizza un traffico internazionale di virus, con ceppi dell'aviaria spediti dall'estero in Italia in plichi anonimi, senza nessuna autorizzazione e violando tutte le norme di sicurezza, per produrre vaccini. E con il rischio di diffondere l'epidemia.
Il sospetto degli inquirenti, secondo l'Espresso, è l'esistenza di un business delle epidemie che, correndo il rischio di gravi conseguenze sanitaria, segue una strategia commerciale. Gli inquirenti ipotizzano perfino che la diffusione dell'influenza tra il pollame del Nord Italia sia stata direttamente legata alle attività illecite di alcuni manager.
Nell'indagine, secondo il settimanale, sono finiti anche nomi illustri, primo fra tutti quello di Ilaria Capua, oggi deputata in forza a Scelta Civica. La Capua e alcuni funzionari dell’Istituto zooprofilattico sperimentale (Izs) di Padova sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, all’abuso di ufficio e inoltre per il traffico illecito di virus. Ilaria Capua respinge tutte le accuse: conferma di conoscere il manager della filiale italiana di Merial coinvolto nella vicenda ma spiega “di non aver mai venduto ceppi virali. Sono dipendente di un ente pubblico e non vendo nulla personalmente”.
Fonte: affaritaliani.it