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- Posted By: Capuano Edoardo
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Un basso stato di vitamina D è spesso associato a un'infiammazione sistemica di basso grado, come riflesso da livelli elevati di proteina C-reattiva (CRP).
L'infiammazione è una parte essenziale del processo di guarigione del corpo. Ma quando persiste, può contribuire a un'ampia gamma di malattie complesse tra cui il diabete di tipo 2, le malattie cardiache e le malattie autoimmuni.
Ora, la prima ricerca genetica al mondo (1) dell'University of South Australia mostra un legame diretto tra bassi livelli di vitamina D e alti livelli di infiammazione, fornendo un importante biomarcatore per identificare le persone a più alto rischio o gravità di malattie croniche con una componente infiammatoria.
Lo studio ha esaminato i dati genetici di 294.970 partecipanti alla biobanca britannica, (2) utilizzando la Mendelian randomization (3) per mostrare l'associazione tra vitamina D e livelli di proteina C reattiva, un indicatore di infiammazione.
Il ricercatore capo, il dottor Ang Zhou di UniSA, (4) afferma che i risultati suggeriscono che l'aumento della vitamina D nelle persone con una carenza può ridurre l'infiammazione cronica. A tal proposito egli spiega: «L'infiammazione è il modo in cui il tuo corpo protegge i tuoi tessuti se sei stato ferito o hai un'infezione. Alti livelli di proteina C-reattiva sono generati dal fegato in risposta all'infiammazione, quindi quando il tuo corpo sta vivendo un'infiammazione cronica, mostra anche livelli più elevati di proteina C-reattiva. Questo studio ha esaminato la vitamina D e le proteine C-reattive e ha trovato una relazione unidirezionale tra bassi livelli di vitamina D e alti livelli di proteina C-reattiva, (5) espressa come infiammazione. Aumentare la vitamina D nelle persone con carenze può ridurre l'infiammazione cronica, aiutandole a evitare una serie di malattie correlate».
Sostenuto dal National Health and Medical Research Council (6) e pubblicato sull'International Journal of Epidemiology, lo studio solleva anche la possibilità che avere adeguate concentrazioni di vitamina D possa mitigare le complicanze derivanti dall'obesità e ridurre il rischio o la gravità di malattie croniche con una componente infiammatoria, come patologie cardiovascolari, diabete e malattie autoimmuni.
La professoressa Elina Hyppönen, (7) ricercatrice senior e direttrice dell'Australian Center for Precision Health dell'UniSA, (8) afferma che questi risultati sono importanti e forniscono una spiegazione per alcune delle controversie nelle associazioni riportate con la vitamina D.
Ella dice: «Abbiamo ripetutamente visto prove di benefici per la salute in seguito all'aumento delle concentrazioni di vitamina D in individui con livelli molto bassi, mentre per altri sembra esserci poco o nessun beneficio. Questi risultati evidenziano l'importanza di evitare la carenza clinica di vitamina D e forniscono ulteriori prove per gli effetti ad ampio raggio della vitamina D ormonale».
Riferimenti:
(1) Vitamin D deficiency and C-reactive protein: a bidirectional Mendelian randomization study
(2) UK Biobank
(4) Ang Zhou
(6) National Health and Medical Research Council
(7) Elina Hyppönen
(8) Australian Centre for Precision Health
Descrizione foto: C'è un legame diretto tra bassi livelli di vitamina D e alti livelli di infiammazione. - Credit: Rebecca Wood.
Autore traduzione riassuntiva e adattamento linguistico: Edoardo Capuano / Articolo originale: Down on Vitamin D? It could be the cause of chronic inflammation