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- Posted By: Capuano Edoardo
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Una nuova analisi basata su semplici equazioni ha ridotto l’incertezza su come le nuvole influenzeranno i futuri cambiamenti climatici
I cambiamenti nelle nubi a incudine con il riscaldamento rimangono una delle principali fonti di incertezza nella stima della sensibilità climatica della Terra. Le nuvole hanno due effetti principali sulla temperatura globale: raffreddano il pianeta riflettendo la luce solare e riscaldandolo fungendo da isolante per le radiazioni terrestri. L’impatto delle nuvole rappresenta la più grande area di incertezza nelle previsioni sul riscaldamento globale.
Ora, i ricercatori hanno sviluppato un'analisi di feedback che scompone i cambiamenti nelle nuvole di incudine e crea ipotesi verificabili per affinare gli intervalli di incertezza proposti con osservazioni e teoria. Per portare avanti questo approccio narrativo, derivano un’espressione semplice ma quantitativa per il feedback dell’area dell’incudine, che è dimostrato dipendere dagli effetti radiativi delle nuvole attualmente misurabili e dal cambiamento frazionario nell’area dell’incudine con il riscaldamento.
Nel nuovo studio, pubblicato su Nature Geoscience (1) i ricercatori dell’University of Exeter e del Laboratoire de Météorologie Dynamique (2) di Parigi hanno creato un modello che prevede come i cambiamenti nella superficie delle nubi a incudine (nuvole temporalesche comuni ai tropici) influenzeranno il riscaldamento globale.
Testando il loro modello rispetto alle osservazioni sull’impatto delle nuvole sul riscaldamento oggi, ne hanno confermato l’efficacia e quindi hanno ridotto l’incertezza nelle previsioni climatiche.
Il modello mostra che i cambiamenti nell’area delle nubi a incudine hanno un impatto molto più debole sul riscaldamento globale di quanto si pensasse in precedenza.
Tuttavia, la luminosità delle nuvole (determinata dal loro spessore) rimane poco studiata e rappresenta quindi uno dei maggiori ostacoli alla previsione del futuro riscaldamento globale.
Il dottor Brett McKim, l’autore principale della ricerca, afferma: «Il cambiamento climatico è complesso, ma a volte possiamo rispondere a domande chiave in modo molto semplice. In questo caso, abbiamo semplificato le nuvole nelle caratteristiche di base: alte o basse, la loro dimensione e la temperatura. Questo ci ha permesso di scrivere equazioni e creare un modello che potesse essere testato rispetto alle nuvole osservate. I nostri risultati dimezzano l’incertezza sull’impatto della superficie delle nubi a incudine sul riscaldamento. Si tratta di un grande passo – potenzialmente equivalente a diversi anni di differenza nel momento in cui prevediamo di raggiungere soglie come il limite di 2°C stabilito dall’accordo di Parigi. Ora dobbiamo studiare in che modo il riscaldamento influenzerà la luminosità delle nuvole. Questa è la fase successiva della nostra ricerca».
Riferimenti:
(1) Weak anvil cloud area feedback suggested by physical and observational constraints
(2) Laboratoire de Météorologie Dynamique
Descrizione foto: Nuvole di incudine. Immagine numero ISS042-E-215303 dalla Stazione Spaziale Internazionale. - Credit: Earth Science and Remote Sensing Unit, NASA Johnson Space Center.
Autore traduzione riassuntiva e adattamento linguistico: Edoardo Capuano / Articolo originale: Simple equations clarify cloud climate conundrum