RFID

Nel Texas per gli studenti obbligo del Chip RFID

Chip RFID Il chip dotato del dispositivo di comunicazione radio RFID, inserito sottopelle a tutti gli abitanti di Gaia, è un losco progetto della cricca di transumanisti e satanisti che in questo momento la sta facendo da padrone nel pianeta.

Ovviamente la scusa con cui si tenta di introdurne l’uso è quello della sicurezza. Stranamente però, come è accaduto per le videocamere sparse ogni dove, proprio quando servono, tali dispositivi risultano danneggiati o mal funzionanti mentre funzionano benissimo quando non sono utili per la sicurezza personale o collettiva ma per imporre un assurdo regime di controllo intimo e continuativo della popolazione.

L’articolo che segue è solo l’inizio di una battaglia che coinvolgerà le poche persone che hanno a cuore la libertà con chi si è già piegato a perderla definitivamente o che addirittura collabora con chi la vorrebbe abolire del tutto, per trasformarci in idioti radiocontrollati, proprio come i teletubbies della foto! L'articolo:

Un Giudice del Texas afferma che la Scuola può Imporre l’uso dei Chip RFID ai suoi Studenti

Nell'autunno dello scorso anno il ‘San Antonio Northside School District’ in Texas ha annunciato che avrebbe monitorato gli studenti con un dispositivo RFID (radio frequency identification) inserito con un chip nei badge degli studenti.

Le autorità di Parigi autorizzano il chip rfid all'asilo in bimbi di tre anni

DOPO CANI E GATTI

Cassonetti della spazzatura, libri, bestiame, vestiti e passaporti, i chip Rfid (identificazione a radio frequenza) equipaggeranno i bambini di un asilo parigino. «La sperimentazione punta a incrementare la sicurezza dei piccoli – dice Patrick Givanovitch, a capo dell’azienda Lyberta -; installeremo in tutti i locali dei rilevatori e, grazie al chip inserito in una maglia, gli uomini del controllo video sapranno in ogni istante dove si trova un bambino, e soprattutto se è entrato o uscito dall’asilo. In caso di uscita imprevista, un sms partirà automaticamente per avvisare i genitori e la direzione dell’istituto».

PRO E CONTRO

L’idea di dotare di chip elettronici dei bambini di tre anni sembra rispondere alle esigenze del momento: ridurre i costi del personale di sorveglianza, placare la fame di sicurezza di genitori e cittadini in generale, in Francia già cavalcata con alterne fortune dal presidente Sarkozy. Ma è una buona idea? «Chiudere i bambini in una gabbia virtuale alimenterà le paura e il senso di essere perennemente in pericolo, rischio peraltro inesistente», ha detto al Parisien Dominique Ratia-Armengol, presidente dell’associazione francese degli psicologi infantili -. L’uso dei chip punta a ridurre la presenza degli educatori, che invece sono fondamentali per la crescita dei bambini». Se, nonostante le polemiche, il progetto parigino sarà confermato, sarà la prima volta che questa tecnologia viene utilizzata in Europa.

Pagine