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- Posted By: Redazione
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In Italia torna il fenomeno dell'emigrazione
Un rapporto dell'Ismu sui flussi migratori svela che per la prima volta negli ultimi anni il numero di stranieri immigrati nel nostro Paese è superato dal numero di italiani emigrati all'estero. La crisi economica ha riportato l'Italia ad essere un paese di emigranti, che non sono più poveri e poverissimi, ma perlopiù giovani laureati cui il nostro paese non offre alcuna opportunità.
“Ci rubano il lavoro, sono sporchi, puzzano, sono criminali, lavorano in nero, non pagano le tasse, sono mantenuti dai nostri contributi”. Se state pensando alle chiacchiere da bar di qualche leghista sugli immigrati romeni, marocchini o albanesi vi state sbagliando. Sono – plausibilmente - le chiacchiere da bar di qualche razzista turco, argentino, tedesco o brasiliano sui recenti arrivi di un popolo tornato ad essere di migranti: gli italiani.
Già. I dati Ismu (Iniziative e studi sulla multietnicità) parlano chiaro: per la prima volta nel 2012 in Italia si sono registrati più emigranti che immigrati. Contro un saldo di +27mila stranieri sul suolo italiano rispetto al 2011, circa 50mila italiani – quasi il doppio - hanno fatto le valige e sono partiti all’estero. Così il bel libro di Gian Antonio Stella “L’orda. Quando gli albanesi eravamo noi” potrebbe tornare di estrema attualità.
Certo, oggi si tratta di un tipo di emigrazione molto diverso rispetto a quello dei 26 milioni che in varie ondate e nell’arco di circa un secolo (fra il 1875 ed il 1975) abbandonarono il nostro paese in cerca di un lavoro e di un futuro migliore. Gli emigranti di allora appartenevano alla fascia più povera della popolazione: mettevano i loro pochi averi nella famosa valigia di cartone chiusa con dei legacci di spago e partivano alla ventura.