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- Posted By: Capuano Edoardo
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L'app, ora in sviluppo, permetterà agli equipaggi e ai gestori delle navi di avere tutte le informazioni sulle posizioni delle balene in maniera che potranno evitare collisioni.
Un nuovo modello, basato sui dati oceanografici quotidiani e sui movimenti delle balene etichettate, ha permesso di trovare la soluzione tecnologica che permetterà di stimare dove si trovano le balene blu, in via di estinzione, in modo che le navi potranno evitare di colpirle.
La ricerca, che è stata pubblicata su Diversity and Distributions (1) dalla dottoressa Briana Abrahms, (2) ricercatrice ecologa presso il NOAA Fisheries' Southwest Fisheries Science Center, ha messo in relazione i movimenti di oltre 100 balene blu e le condizioni oceanografiche giornaliere. La studiosa ha scoperto che le condizioni dell'oceano hanno influenzato gli spostamenti delle balene in modi molto prevedibili. Ella, assieme ai suoi colleghi, stanno ora sviluppando un'app che consentirà ai manager e agli equipaggi delle navi di prevedere la posizione delle balene blu mentre transitano lungo la costa occidentale. L'app, che sarà accessibile al pubblico e ai gestori, suggerirà eventuali rallentamenti delle navi o l'uso di rotte alternative.
Briana Abrahms spiega: “più impariamo su come l'oceano influenza le balene e altre forme di vita marina, meglio siamo in grado di prevedere dove saranno quelle specie. L'obiettivo è quello di mettere questa tecnologia nelle mani di manager, dell'industria navale e altri utenti che possono utilizzarla maggiormente per aiutare a proteggere questi animali dagli attacchi delle navi e da altre minacce umane.”
Le balene blu possono crescere fino alla lunghezza di un campo da basket, sebbene la loro dieta sia principalmente krill, minuscole creature simili a gamberetti lunghe meno di cinque centimetri. Si stima che circa 1500 balene blu, una specie in pericolo, solchino le acque al largo della costa occidentale degli Stati Uniti. I tracciati degli spostamenti delle balene suggeriscono che i cetacei frequentano le aree al largo di Santa Barbara e San Francisco, in California, mettendo a maggior rischio la navigazione vicino ad alcuni dei porti più trafficati della West Coast.
Le etichette satellitari attaccate temporaneamente a più di 100 balene blu, dal 1994 al 2008, hanno contribuito a dimostrare che le balene rispondono a specifiche condizioni oceaniche, molto favorevoli sia per stesse balene che per le loro prede. Questi fattori ambientali comprendono la temperatura della superficie del mare, la produttività degli oceani e la topografia dei fondali marini. La nuova modellazione oceanografica 3D ha anche permesso agli scienziati di iniziare a stimare le proprietà dell'acqua a varie profondità. Per la dottoressa Briana Abrahms e i suoi colleghi questa stima può essere un buon predittore della presenza di balene.
Tali dati di monitoraggio degli oceani sono disponibili da un modello oceanico che integra i dati provenienti da boe oceaniche, satelliti e sondaggi a bordo delle nave e si inserisce in modelli ecologici che possono essere utilizzati per stimare la posizione delle balene.
La ricerca supporta un crescente utilizzo di informazioni dinamiche sull'oceano per conoscere le attività umane, dal traffico navale alla pesca. Queste attività possono essere adattate di concerto con condizioni oceaniche quasi in tempo reale che influenzano la distribuzione della vita marina, come pesci e mammiferi marini. La gestione dinamica degli oceani può aiutare la pesca a evitare meglio l'aggrovigliamento delle balene o la cattura accidentale di altre specie protette. Può anche aiutare le navi a evitare di colpire le balene, che rimane un grave rischio di mortalità per le balene blu al largo della costa occidentale.
Riferimenti:
(2) Briana Abrahms
Descrizione foto: Le balene blu rimangono a rischio a causa degli attacchi delle navi al largo della California meridionale. - Credit: John Calambokidis / Cascadia Research Collective.
Autore traduzione riassuntiva e adattamento linguistico: Edoardo Capuano / Articolo originale: New research helps predict locations of blue whales so ships can avoid them