Bruno Chastonay: guerra dei dazi, solo un paravento

Guerra dei dazi, politiche monetarie divergenti, una differente condizione di crescita economica con USA al rialzo e EU in rallentamento

Guerra dei dazi: Tanta retorica, tanti commenti e “tweets” da parte di TRUMP, a tenere alta l’attenzione e la focalizzazione sui trattati commerciali entro CINA e USA.

Con una economia in leggero rallentamento in USA, e in rallentamento in CINA, con il livello dei DEBITI ai record massimi e storici globali, la situazione resta quanto mai fragile. La fase di rallentamento tocca tutti globalmente, EU, UK in testa. Come contorno UK-EU a trattare sul divorzio, con BREXIT nei giorni cruciali, e con Governo MAY UK a rischio, in un momento di fragilità per MACRON Francia, MERKEL Germania e con le tensioni in aumento entro EU-ITL sul budget. Tutti fattori che frenano ulteriormente gli investimenti, le riforme, le riduzioni dei debiti, alimenta lo stallo burocratico, e che richiama al “populismo”.

In USA sono in rallentamento gli UTILI societari, confrontati con un aumento dei COSTI energia, trasporti, fiscali, sociali, dazi, e di un calo dei CONSUMI, aumento della competitività, e di necessità di ampi investimenti e ristrutturazioni - vedi AUTO. Gli effetti dello STIMOLO FISCALE sta esaurendosi, come pure il rientro dei capitali delle multinazionali, con calo buyback, fusioni, acquisizioni.

Con il nuovo accordo sul CLIMA, abbiamo un costo per implementarlo, e questo sarà a carico dei consumatori, tramite una probabile TASSA sui TRASPORTI - vedi Francia e rivolta giubbetti gialli.

I TASSI hanno finito di scendere, e sono improntati al rialzo, anche se in maniera lenta e graduale, ma con un aumento dei costi di finanziamento, da un aumento dello SPREAD, e maggiore stretta sui crediti attuata. A rischio IMMOBILIARE con esposizione sui mutui, DEBITI privati, da carte credito, leasing, in aggiunta a quelli Statali a Nazionali, Comuni, Enti. E a rischio i CORPORATE BONDS.

Una EUROPA divisa al suo interno, a proteggere i propri interessi, tenendo un piede in due scarpe. Quella USA di TRUMP, e quella URSS di PUTIN, causa il commercio, il petrolio, il gasdotto, nelle varie intese doganali. E con ancora UKR e CRIMEA a tenere lontani tutti, con pure l’inserimento delle sanzioni alla URSS, e all’IRAN. Nazioni che stavano iniziando ad incrementare gli scambi e gli interessi commerciali, finanziari. Il tutto in un momento dove GERMANIA e FRANCIA stanno tessendo gli accordi per l’Europa del futuro, della riforma EU, e a pochi mesi dal VOTO EU, in un momento di grande fragilità POLITICA.

La CINA si sta allargando, cercando nuovi mercati, e con i suoi prezzi di produzione molto più bassi rispetto al resto del mondo, è diventato un concorrente diretto, e causa di dislocazioni aziendali, fallimenti in Eu e Usa in crescita, mercato auto sotto elevato stress. Tutto sempre più dipendente dall’ASIA, con l’Arabia SAUDITA, un grande fornitore di mezzi finanziari, che non può essere contraddetto.

E gli USA si trovano ora di fronte ad un aumento della disaffezione dal DOLLARO, da parte India, Russia, Cina, Turchia, Iran, e vari Paesi del Sud America, vedi Venezuela. E pure da EU, che sta cercando di diversificare, cercando un nuovo mezzo di pagamento “fuori SWIFT”, e meno DOLLARO. Una riduzione dei dollari detenuti nelle riserve valutarie di URSS, CINA, INDIA e altri. E cresce l’opposizione alla NATO, all’egemonia di controllo degli Usa.

Sul fronte del TECNOLOGICO, materia chiave per il futuro sviluppo industriale, e pure finanziario, sono già in ampio vantaggio la CINA, e l’ASIA.

I trattati commerciali, come per NAFTA, rivisto recentemente, entro MESSICO, USA e CANADA, rischiano di avere effetti negativi per le aziende USA stesse. Produrre fuori USA costa meno, quindi diventa interessante chiudere o ridurre la produzione interna, e dislocare, o rafforzare quella già esistente “fuori” USA. Vedi recente GM, Harley Davidson, e altri.

Una politica, quella di TRUMP, di american first, che raccoglie ampi consensi nazionali, e che si mette contro tutti i concorrenti degli USA. Una spinta per nuove ALLEANZE, come Urss, India, Cina, con EU incerta e divisa. Nuovi trattati, nuovo ordine politico mondiale, nuova spinta alla CORSA agli ARMAMENTI.

Politiche monetarie divergenti, a fronte la differente condizione di crescita economica, con USA al rialzo e EU in rallentamento, o come preferiscono dire i politici di Bruxelles, in decelerazione.

E nel frattempo il DIVARIO entro RICCO e POVERO si allarga ulteriormente, alimentando rischi di disordini sociali, vedi Francia recente.

Tornando al fattore DAZI, resta impensabile che un loro aumento dal 15pc al 30pc, possa impensierire i concorrenti commerciali cinesi. Un loro prodotto che costa 3 dollari, spedizione compresa, qui da noi, in EU, costa minimo da 3 a 10 volte tanto. Fattore che ci accompagnerà comunque ancora per molto tempo, senza una soluzione prevista in tempi brevi, o di un rientro della GUERRA COMMERCIALE in atto. E con tutta la sua influenza sugli andamenti dei mercati finanziari.

Quindi i fattori di elevate INCERTEZZE, non gradite ai mercati finanziari, già duramente colpiti dai ribassi dei TITOLI durante quest’anno, e delle perdite subite sulle strategie sbagliate sui BONDS, COMMODITY, continueranno ad influire sui futuri andamenti. Posizioni ancora LONG presenti, a costi elevati. Attività da proteggere tramite strategie OPZIONI, FUTURES, ad un costo sempre maggiore. Pure i buyback effettuati dalle società multinazionali USA, fatti grazie agli “sconti” fiscali di Trump, sono stati un boomerang, con un risultato di perdita ampia.

Prevista quindi una VOLATILITÀ elevata, destinata a salire, e come alternativa, guardare a ORO, e metalli preziosi, possibilmente FISICO.

Foto di pixabay.com / Autore: Dr. Bruno Chastonay