Bruno Chastonay: mercati finanziari nuovamente di fronte a un dilemma

Con l’aumento dei DAZI e dell’inasprimento della GUERRA COMMERCIALE le economie mondiali ne risentiranno in termini di CRESCITA. Mercati sotto pressione

Fattori molto importanti e determinanti, ma che in buona sostanza non hanno avuto riflessi particolari nei mercati finanziari, e nessuno di essi ha prevalso.

Durante gli ultimi mesi, trimestri, semestri, abbiamo avuto una miriade di fattori determinanti, cruciali, importanti per l’economia e la geopolitica mondiale.

Fattori quali l’elezione di TRUMP-USA, UKRAINA, RUSSIA, CINA, DAZI, SANZIONI, TURCHIA, BRASILE, ARGENTINA, VENEZUELA, NAFTA con MESSICO e CANADA, DEBITI, FISCALITA multinazionali, IMMIGRAZIONE, fragilità GOVERNI Italia, Francia, Spagna, Svezia, BREXIT, ATTENTATI, ESPOSIZIONI debiti inesigibili, DEBITI PRIVATI e MUTUI, QE acquisti assets Banche Centrali, POLITICHE MONETARIE, balzo PETROLIO, IRAN, SIRIA, DATI economici, INFLAZIONE, CONSUMI, INTERVENTI, POLITICA, SPREAD, BLOCKCHAIN e CRIPTO valute. Rischio disaffezione TREASURY USA da Cina, India, Russia. Rischio CONTAGIO mercati, PROTEZIONISMO. E sicuramente ne ho omessi / dimenticati, molti altri, ma questi bastano per rendere l’idea di quanto sia stato difficile e incerto il recente passato, con ampi cambiamenti di umore, da avversione del rischio, a propensione al rendimento.

Anche fattori POSITIVI ce ne sono stati. Vedi le due COREE, l’incontro apertura CINA con USA, gli aiuti finanziari IMF all’ARGENTINA, e le prospettive migliorate di un accordo BREXIT entro EU e UK. Anche se intanto, JUNKER EU, sembra essere molto più interessato all'ORA SOLARE, da eliminare.

Fattori molto importanti e determinanti, ma che in buona sostanza non hanno avuto riflessi particolari nei mercati finanziari, e nessuno di essi ha prevalso.

Grande capacità di assorbimento delle notizie, di assoggettamento, con passaggio molto veloce nel dimenticatoio, lasciando il desiderio, e necessità, di RENDIMENTO, a prevalere. Quindi di un accumulo di investimenti, titoli, con netto aumento dell’utilizzo delle COPERTURE delle esposizioni, tramite prodotti strutturati, etf, opzioni, futures, e stop-loss continui. E sicuramente, fattori che hanno messo un grande freno agli investimenti, acquisti.

La mancanza di effetti marcati, o comunque di aggiustamento senza traumi, è dovuta particolarmente ai tanti fattori presenti nello stesso momento. Tante pietanze sullo stesso piatto, nello stesso momento, senza nessuna a prevalere nelle scelte.

Questo almeno per gli INDICI principali, il DOLLARO, le OBBLIGAZIONI. Mentre per i singoli settori, o valute, emergenti, con movimenti che hanno superato anche il 50pc, di rialzo o ribasso, sono stati elevati. Molto pochi sono i FONDI investimento che hanno dato risultato positivo da gennaio.

Per arrivare ad oggi, abbiamo una situazione finanziaria globale migliore, soprattutto per i Governi e le BANCHE. Queste ultime hanno ricevuto un grande aiuto dai vari QE, acquisti di assets, iniezione ampissima di liquidità, da parte delle Banche Centrali, globali, con TASSI ai record minimi, ad alleviare il costo delle esposizioni creditizie, mutui, finanziamenti.

Situazione che ha alimentato il CARRY-TRADE, l’uso della LEVA finanziaria, alla ricerca di maggiore rendimento. Spinto il mercato MUTUI, IMMOBILIARE, LEASING, ma non particolarmente gli INVESTIMENTI.

Sul fronte DEBITI, MUTUI, CONSUMI, SALARI, COSTI SOCIALI, poco è cambiato, e il POTERE DI ACQUISTO è ulteriormente deteriorato. Questo nonostante il continuo calo della disoccupazione ufficiale. Con la fragilità di vari Governi, POLITICA, la sostenibilità dei conti, debiti, verrà messa a dura prova. Le prime avvisaglie le abbiamo già viste con la svalutazione di VEN, BRAS, ARG, TURK, CINA, INDIA, e altri.

INFLAZIONE, e CRESCITA ben sotto le aspettative, eccetto per gli USA, con accelerazione, grazie anche al rimpatrio di capitali “fiscali” che erano depositati off-shore, in rientro da agevolazioni fiscali.

Continui COMMENTI da parte di IMF, Banca Mondiale, OCSE, Banche Centrali, Governi vari, a dirci che siamo in ripresa economica, accelerata e ampia, che i rischi sono stati mitigati o assorbiti, che la disoccupazione è in calo. Insomma, che tutto va per la meglio, anche se non ce ne stiamo veramente accorgendo.

Ora però abbiamo nuovi fattori, più singolari, a dare apprensioni ai mercati, quali le MID-TERM election USA, il VOTO EU a primavera, la fine del QE ECB EU.

E con una domanda impellente. Gli USA, con il livello di UTILI societari ai massimi, record di FUSIONI, ACQUISIZIONI, RIACQUISTI, RIMPATRIO di FONDI, CRESCITA, e calo DISOCCUPAZIONE ai record minimi, sono alla fase finale? Prossimi ad una recessione nel 2019? Hanno in sostanza già fatto vedere il loro meglio di questo ciclo economico? Ci saranno effetti collaterali dalla imposizione di DAZI, SANZIONI, da Trump al resto del mondo? Il livello del loro DEBITO, in rapida salita, con nuovi continui record massimi, resta sostenibile?

AMERICAN FIRST, porterà anche alla disaffezione dei consumatori nei prodotti USA nel mondo, in Cina e Russia in particolare? Il PROTEZIONISMO si rafforzerà ulteriormente?

Con l’aumento dei COSTI dei prodotti esteri, rialzo costi energia, trasporti, i CONSUMI in Usa ne risentiranno? Il costo del PETROLIO è al suo max 4anni.

Senza dimenticare che se gli USA prendono il raffreddore, il mondo come minimo, una influenza. Vedi la polmonite che si sono presi gli “emergenti”.

Con la fine del QE, degli acquisti da parte delle banche centrali, e con il rialzo TASSI attualmente in atto, e con segnali a proseguire, indipendentemente dal livello inflazione, crescita, con fine CICLO ALLENTAMENTO MONETARIO. Avrà conseguenze o effetti, negativi, per i TITOLI e i BONDS? La QUALITÀ del CREDITO è verso un deterioramento?

Tante domande, a cui non so rispondere ora, ma che già lasciano intuire gli elevati RISCHI presenti per i mercati finanziari. Tutti i NODI VENGONO AL PETTINE.

Quindi siamo con settembre, ottobre, novembre, in un periodo cruciale per le economie e per la politica/governi in generale, e con il VENTO CONTRARIO. O almeno, in CARENZA DI NOTIZIE o FATTORI positivi.

Con l’aumento dei DAZI e dell’inasprimento della GUERRA COMMERCIALE le economie mondiali ne risentiranno in termini di CRESCITA. I consumatori pagheranno le loro merci e costi trasporto maggiorate. Il COSTO sugli alimentari dal maltempo, costi trasporti, a seguire. Quindi CONSUMI ancora sotto pressione.

Quindi ampia VOLATILITÀ in vista per i prossimi mesi.

Foto di pixabay.com / Autore: Bruno Chastonay