Il supercomputer Leonardo per lo studio della geologia


Il supercomputer Leonardo per lo studio della geologia

Il CNG plaude il recente varo a Bologna dello strumento che aprirà nuovi scenari nello studio di eventi sismici, eruzioni vulcaniche e maremoti

È stato presentato di recente a Bologna Leonardo, il supercomputer dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) (1) capace di eseguire oltre di un miliardo di miliardi di operazioni al secondo, che potrà essere utilizzato per studiare eventi sismici, eruzioni vulcaniche e maremoti.

Per il CNG, il varo di questo nuovo strumento tecnologico è di grande rilievo: «La tecnologia, in continua evoluzione, costituisce uno strumento di contrasto ai rischi naturali, anche nei numerosi casi in cui l'intervento dell’uomo si è posto come elemento di aggravamento delle condizioni di rischio» dichiara Domenico Angelone, Segretario Consiglio Nazionale Geologi.

La possibilità di elaborare quantità finora inimmaginabili di dati apre nuovi orizzonti e nuovi spazi di ricerca: «Lo stato attuale della tecnologia nelle rilevazioni satellitari relative a impercettibili movimenti per frane o deformazioni del suolo, quali precursori di fenomeni vulcanici, ha determinato una rivoluzione nelle informazioni rispetto a questi fenomeni impensabile fino al secolo scorso: allo stesso modo, auspichiamo che Leonardo costituisca un ulteriore importante tassello, se non per la previsione deterministica dei terremoti, almeno per l'efficientamento dei sistemi di allerta e per l'interazione tra Enti e tra istituzioni e cittadini» conclude Angelone.

Riferimenti:

(1) Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv)

Fonte: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv)