La AI aumenta le emissioni di gas serra di Google


La AI aumenta le emissioni di gas serra di Google

Le emissioni di gas serra di Google sono aumentate della metà negli ultimi cinque anni a causa della richiesta energetica dell'intelligenza artificiale

I dati sono contenuti nel rapporto ambientale annuale di Google del 2024 (1), che ha segnalato un aumento delle emissioni del 48 per cento nel 2023 rispetto al valore di riferimento stabilito nel 2019, con un incremento del 13 per cento su base annua.

Google ha attribuito l'aumento principalmente al consumo di elettricità dei suoi data center e alle emissioni della sua catena di fornitura, che comprende la produzione di terze parti di hardware e apparecchiature per questi centri.

Entrambi sono legati all'uso dell'intelligenza artificiale, poiché la tecnologia richiede una potenza di calcolo maggiore rispetto alle normali operazioni Internet, tutte ricavate dai data center.

L'aumento delle emissioni è abbastanza significativo da mettere a rischio l'obiettivo di emissioni nette zero di Google entro il 2030, ammette l'azienda nel rapporto.

«Man mano che integriamo ulteriormente l'intelligenza artificiale nei nostri prodotti, ridurre le emissioni potrebbe rivelarsi una sfida, a causa della crescente domanda di energia derivante dalla maggiore intensità di elaborazione dell'intelligenza artificiale e delle emissioni associate ai previsti incrementi nei nostri investimenti nelle infrastrutture tecniche», si legge nel rapporto.

Nel 2023, le emissioni totali di gas serra dell'azienda ammontavano a circa 14,3 milioni di tonnellate di anidride carbonica equivalente (CO2e), una cifra simile a quella di una piccola nazione europea come la Lettonia.

Il rapporto descrive in dettaglio le iniziative di Google per ridurre queste emissioni, tra cui l'acquisto di energia rinnovabile e la costruzione di infrastrutture informatiche più efficienti.

Vengono inoltre illustrati i modi in cui l'azienda utilizza l'intelligenza artificiale per ridurre le emissioni in altre parti del mondo, ad esempio implementando percorsi a basso consumo di carburante in Google Maps.

Google stima che questa funzionalità abbia contribuito a ridurre le emissioni dei veicoli di 2,9 milioni di tonnellate dal suo lancio nel 2021, cifre che non sono incluse nei dati complessivi sulle emissioni.

Tuttavia, secondo il rapporto, affinché l'azienda possa raggiungere i propri obiettivi climatici, saranno necessarie innovazioni tecnologiche esterne.

Nel rapporto si legge: «Il nostro approccio continuerà a evolversi e ci richiederà di destreggiarci in un contesto di notevole incertezza, tra cui l'incertezza relativa al futuro impatto ambientale dell'intelligenza artificiale, che è complesso e difficile da prevedere. Inoltre, al momento non esistono soluzioni per alcune delle principali sfide globali, che dipenderanno in larga misura dalla più ampia transizione verso l'energia pulita».

Al World Economic Forum di quest'anno, il CEO di OpenAI Sam Altman ha affermato che per soddisfare la domanda energetica della futura intelligenza artificiale era necessaria una svolta nella fusione nucleare (2).

Da tempo gli esperti mettono in guardia dall'uso “smisurato” delle risorse necessarie per l'intelligenza artificiale e dalla minaccia che ciò rappresenta per gli obiettivi climatici.

Anche Microsoft ha segnalato un aumento delle emissioni nel suo ultimo rapporto sulla sostenibilità, mentre Amazon e Meta hanno avuto un andamento altalenante negli ultimi anni. La maggior parte dei più grandi data center del mondo sono di proprietà di Google, Microsoft e Amazon.

Riferimenti:

(1) Google environmental report 2024

(2) Nuclear fusion needed to power future AI, OpenAI boss says

Descrizione foto: I server di Google nei data center richiedono grandi quantità di energia. - Credit: Tutte le foto sono fornite per gentile concessione di Google.

Autore traduzione riassuntiva e adattamento linguistico: Edoardo Capuano / Articolo originale: Google reports 50 per cent jump in emissions due to AI energy use