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- Posted By: Capuano Edoardo
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La colorazione della pelle dei macachi giapponesi non è correlata alla fertilità, come si pensava in precedenza.
Dai pavoni alle farfalle e ai pesci betta, madre natura non delude mai quando colora i maschi di una specie. Il che ha senso nelle specie con ruoli sessuali tradizionali. I maschi sono più coinvolti nella competizione per la conquista delle loro compagne. Un atteggiamento che porta le partners ad essere più ambite nella loro selezione. Di conseguenza, i maschi si concitano per mostrare ornamenti ancora più vistosi e attraenti.
Questi cambiamenti cromatici avvengono anche in altre specie di primati. I macachi giapponesi, di entrambi i sessi, esibiscono una pelle con una tinta di color rosso. Una nuova ricerca, pubblicata su Behavioral Ecology and Sociobiology, (1) condotta da una squadra del Primate Research Institute dell'università di Kyoto, suggerisce che il colore rosso della pelle delle femmine di macaco agisce come una sorta di “distintivo” del loro status sociale e non - come si pensava in precedenza – per enfatizzare la loro fertilità.
Studi precedenti su altri primati come i macachi rhesus e i mandrilli hanno mostrato un legame tra la variazione del colore della pelle rossa e l'ovulazione o la fertilità. È stato anche osservato che i musi delle femmine di macaco giapponese acquisiscono una tonalità di color rosso, associata alla variazione dei livelli di ormoni sessuali, portando i ricercatori ad ipotizzare che i musi con una tonalità di color rosso scuro siano un segno della disponibilità di accoppiamento nella specie.
La professoressa Lucie Rigaill, (2) ricercatrice del Center for International Collaboration and Advanced Studies in Primatology (CICASP) presso l'università di Kioto, spiega: «La nostra ricerca riguarda la comprensione della sessualità umana attraverso lo studio delle radici evolutive e biologiche della comunicazione sessuale dei primati».
Per determinare se i cambiamenti nel colore della pelle indicano effettivamente i tempi dell'ovulazione o la probabilità di concepimento, il team ha raccolto i dati relativi alla colorazione delle facce e dei quarti posteriori insieme ai livelli ormonali di macachi femmine selezionati durante la stagione di accoppiamento invernale.
A tal proposito la dottoressa Lucie Rigaill, dice: «siamo rimasti stupiti nel constatare che, contrariamente a quanto inizialmente pensavamo, i cambiamenti nel colore della pelle delle femmine di macaco non indicavano effettivamente il periodo dell'ovulazione! Anche il colore della pelle non è correlato alla fertilità. Le femmine con uno status sociale più elevato hanno quarti posteriori più scuri e rossi, qualcosa che è stato riportato solo nelle popolazioni di primati maschi fino ad ora».
Complessivamente, il colore della pelle rossa delle femmine può giocare un ruolo più complesso nei macachi giapponesi di quanto si pensasse in precedenza. Il colore è associato più nella segnalazione degli attributi sociali rispetto alla fertilità.
Lucie Rigaill continua: «suggeriamo che la colorazione della pelle rossa delle femmine agisca come un 'distintivo' del rango sociale, in cui le femmine più in alto hanno quarti posteriori più scuri e rossi. Curiosamente, le femmine non mostrano precisi cambiamenti comportamentali o di colorazione fino all'inizio della gravidanza, delineando un quadro più ampio della segnalazione sessuale in questa specie. Le femmine sembrano nascondere l'ovulazione ma segnalano la gravidanza».
Il team è entusiasta di aver acquisito più dati che attestano come la scelta del compagno, la competizione sessuale e le strategie di accoppiamento sono delle dinamiche espresse da entrambi i sessi. I ricercatori stanno cercando di ampliare la loro comprensione dell'evoluzione della comunicazione sessuale in altre specie di primati.
Riferimenti:
(1) The redder the better? Information content of red skin coloration in female Japanese macaques
(2) Lucie Rigaill
Descrizione foto: La femmina di macaco giapponese - Credit: Kyoto University/Lucie Rigaill
Autore traduzione riassuntiva e adattamento linguistico: Edoardo Capuano / Articolo originale: A study in scarlet Japanese macaques