Uno studio sfata il mito delle bevande probiotiche

Uno studio sfata il mito delle bevande probiotiche)Dai tempi del loro debutto sul mercato sono stati presentati come alleati della salute, in grado di migliorare vari aspetti, dalle difese immunitarie alla digestione, con la loro carica di batteri 'amici'.

Ma adesso arriva una notizia difficile da 'digerire' per tutte le famiglie 'healthy' che nel mondo ogni mattina diligentemente assumono una bevanda a base di probiotici.

Un nuovo studio dell'università di Copenhagen sfata il mito: non ci sono prove convincenti dei benefici di questi drink per gli adulti sani, concludono gli esperti.

Le bevande probiotiche, secondo chi le promuove, contengono batteri e lieviti che aiutano a ripristinare l'equilibrio naturale dei batteri nello stomaco e nell'intestino.

Il mercato di questi prodotti a livello mondiale vale quasi 20 miliardi di sterline, secondo quanto riporta online il 'Daily Mail', e si prevede che cresca a un ritmo del 7% l'anno almeno fino al 2018, con il Regno Unito e la Germania tra i più grandi consumatori.

Le marche più note sono entrate anche nelle case degli italiani e non solo (in Gb da 6 a 10 famiglie li utilizzano regolarmente). Ma i ricercatori danesi hanno affrontato una revisione dei 7 maggiori trial che hanno indagato sugli effetti di drink, biscotti o pillole con probiotici e, nel lavoro pubblicato su 'Genome Medicine', hanno concluso che yogurt e bevande probiotiche fanno davvero poca differenza per il 'make up' dei batteri intestinali nella maggior parte dei casi.

Da 6 di questi studi non emergevano differenze fra gli adulti che assumevano questi prodotti e chi invece assumeva placebo. Non solo: gli autori del lavoro fanno notare anche che gli esperti non sono sicuri di quali batteri siano da considerare buoni o amici e quali invece siano dannosi.

Il verdetto è uno solo: "Nel complesso, questa revisione sistematica dimostra che non ci sono prove convincenti di effetti consistenti da parte dei probiotici sul microbiota di adulti sani".

Autore: Daniele Lapenna / Fonte: AdnKronos Salute / ilventunesimosecolo.blogspot.it / Ricerca fonti a cura della redazione di ECplanet