Tecniche di controllo delle masse (seconda parte)

Programmazione mentaleDopo la prima parte ecco la seconda parte di questa interessante indagine che mette in luce le varie tecniche di manipolazione delle masse in cui tutti siamo, direttamente e/o indirettamente, coinvolti.

Come si possono controllare le masse nei sistemi moderni dove i cittadini possono esprimersi liberamente con il voto?

Molti sanno che la televisione influenza le persone, ma quanti sanno in che modo lo fa? Spesso si sente dire “La televisione in Italia e nel resto del mondo è spazzatura”, oppure “gli italiani sono un popolo di superficiali”, ma cosa c’è dietro? Conosciamo il reale significato di quello che ci viene proposto?

Queste tecniche non hanno nessuna connotazione ideologica, i principi di base, infatti, sono stati utilizzati da ogni tipo di regime dalle epoche più lontane al giorno d’oggi, dal totalitarismo sovietico a quello della Germania nazionalsocialista, fino a trovare dinamiche simili in molte aziende attuali, o anche in gruppi settari religiosi.

Perché nelle Dittature c’è Sempre un Esercito Forte?

· LA SICUREZZA È PIÙ IMPORTANTE DELLA LIBERTÀ - C’è un istinto più forte di quello della libertà, di fronte al quale, ogni altra esigenza diventa secondaria: La Paura per la propria Sicurezza. Accettiamo di buon grado una limitazione della libertà di fronte ad un’emergenza per la nostra vita. Più la massa è impaurita, più saranno gestibili le sue reazioni istintive.

· NON ABBASSARE IL LIVELLO DI PAURA - Promuovere, negli anni, un massiccio bombardamento di notizie che diffondono un senso comune di insicurezza. Il paese, anche quando mantiene una facciata di benessere, deve essere vissuto come un luogo pieno di pericoli e la popolazione deve percepire costantemente una situazione di minaccia: precarietà finanziaria, gang giovanili, bullismo, virus, criminalità, aggressioni, stupri fino al terrorismo e alla guerra.

· AUMENTARE IL POTERE POLITICO E MILITARE - Il terrore di venire aggrediti o derubati, di diventare poveri e l’incertezza per il futuro accentuano la reazione di isolamento dall' ”altro” e spingono il governo verso politiche repressive e di sicurezza. La massa deve chiedere misure anche d’emergenza che accentrino il potere politico e militare in nome della concretezza e dell’efficienza. Vogliamo essere protetti più di ogni altra cosa.

· CONTROLLARE I DISSENSI - Una volta che abbiamo delegato al leader sempre più autonomia di reprimere la popolazione anche con la forza, poi non abbiamo più il potere di diversificare, dal basso, le misure solamente contro la delinquenza, rispetto a quelle volte anche a limitare i dissensi. Le azioni del leader saranno sempre più risolute e sempre meno controllabili dai cittadini. Così il potere che abbiamo tanto voluto accentrare nelle mani di chi ci comanda, può venire usato anche per indurci a non generare proteste né idee dannose al regime.

· L’ESERCITO È UN AMICO NECESSARIO - Contemporaneamente deve venire promossa l’immagine delle forze armate, dei militari, della protezione civile e delle autorità in genere, con festeggiamenti, gadgets, film e soprattutto serial tv. In questi casi non è raro vedere i militari in città anche in tempo di pace accettati di buon grado dalla popolazione.

LA PERCEZIONE DELLA SICUREZZA TRA COMUNICAZIONE E REALTÀ

Trend complessivo (gennaio 2005 – dicembre 2009)
Il grafico mostra la netta discrepanza fra l’andamento delle notizie
di criminalità proposte dai telegiornali (linea rossa)
e l’andamento reale dei reati (celeste).

Un costante clima di insicurezza dove ognuno è sospettoso dell’altro è attualmente il modo più potente per mantenere la popolazione disgregata e perseguire obiettivi economici e politici. Il Potere di proteggere viene usato da chi governa anche per reprimere i dissensi e controllare l’influenza dei cittadini nelle scelte del paese. In questi scenari, l’odio, i disordini sociali e la guerra, possono diventare le soluzioni finali a tutti i nostri mali.

Lo Sfruttamento Accresce L’Illegalità

· AUMENTA LO STRESS - Ovunque ci sia una distanza fra le necessità dei singoli e le decisioni imposte da un potere accentrato si determinano forti condizioni di stress. Entro 20 anni la depressione sarà il problema di salute più diffuso al mondo. L'insicurezza e la precarietà economica aumentano il disagio personale e sociale: cresce del 30% l'incidenza di ansia e del 15% il numero dei pazienti depressi. Complice la crisi economica e il crescente stress a cui sono sottoposti i cittadini del mondo, il “male di vivere” sarà, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la maggiore insidia da combattere. In Europa dall’inizio della crisi, ci sono stati 3.500 morti in più per alcool e 1.700 suicidi in più. Aumentano bullismo, aggressività giovanile e uso di droghe.

· GLI ESEMPI SONO AGGRESSIVI – Gli eroi dei nostri tempi sono proposti dai media come persone scaltre, egocentriche e combattive. Inseguiamo i modelli di vita dei personaggi famosi mentre la qualità della nostra vita personale e il nostro equilibrio mentale cala a picco. Con l’aumentare di questi disagi si crea un ambiente sociale dove fermentano l’aggressività e l’istintività. Questi modelli, che si prestano facilmente alla manipolazione dall’alto, sono incoraggiati anche dai programmi televisivi.

· AUMENTA L’ILLEGALITÀ - Cosa accade quando si riesce ad influenzare la salute mentale di enormi masse verso delle reazioni emotive, aggressive e incontrollabili? Specialmente nelle fasce sociali più disagiate e indifese, succede che aumentano gli episodi criminalità e illegalità. La televisione non perde occasione di mostrarceli: Rapine, stupri, aggressioni, e violenze familiari diventano il nostro panorama quotidiano e di conseguenza una preoccupazione di massa.

· SERVE PIÙ CONTROLLO SULLA POPOLAZIONE - La propaganda scambia la causa con l’effetto: Invece di eliminare le cause del problema alla radice, si da la colpa dell’insicurezza globale ai singoli individui buttando in prima pagina i mostri di turno che noi tutti vorremmo linciare. Ci abituano al fatto che, se vogliamo essere protetti da questi malviventi, dobbiamo dare il consenso per misure di emergenza più rigorose che diano allo stato ancora più efficienza di governare e più potere di controllarci. Così il cerchio si chiude e si getta benzina sul fuoco alimentando il problema da cui tutto ha avuto origine: L’imposizione e il controllo da parte di pochi su molti.

Fonti: Global Mental Health Summit, Società Italiana di Psichiatria, Organizzazione Mondiale della Sanità

Alzare il Polverone

· LA MASSA È PREVEDIBILE - Sotto certe condizioni, dove la popolazione è reattiva, disinformata, insicura e stressata, e dove gli argomenti di discussione di massa vengono preparati dai media, la possibilità di reazione, favorevole o contraria ai temi di scalpore decisi dall’alto, non determina una condizione di scelta. Domande tipo “volete maggiore sicurezza?” fatte dopo una propaganda mediatica concentrata su notizie di illegalità, criminalità, terrorismo o stupri, hanno una risposta di massa ovvia. Un leader scaltro non compie mai azioni che non riscuotono un consenso diffuso.

· PIANIFICARE GLI ARGOMENTI – I provvedimenti proposti dai media sono quelli su cui già si prevede una reazione di massa utile al regime. Invece, le soluzioni che determinerebbero una reazione di massa utile ai singoli cittadini, che però vanno contro gli interessi del leader vengono proposti con meno incisività e visibilità. È Proprio in questo “costante declassamento in seconda pagina” di tutto ciò che di positivo esiste e ma che non è utile al regime, il nucleo della forza dei media. I cittadini sono liberi di farsi domande e prendere decisioni, ma la massa lo farà all’interno del campo degli argomenti di clamore suggeriti dalla TV, nei modi e nei tempi indicati dai media. La facoltà di indirizzare i coinvolgimenti emotivi del paese, pianificando di quali argomenti i cittadini discuteranno, è alla base del controllo delle masse.

· ALZARE IL POLVERONE (offese, soprusi, provocazioni, maleducazioni, irriverenze) – Il modo migliore per diffondere un’idea su ampissima scala è quello di offendere una parte della popolazione e sfruttare l’effetto eco suscitato dalla naturale reazione di indignazione. Ogni notizia deve essere impacchettata in maniera da creare delle forti spaccature nel paese, deve essere provocatoria e deve sempre chiamare in causa qualcuno. I gruppi attaccati e ridicolizzati platealmente, reagiranno difendendosi con aggressività e rabbia, vogliosi di farsi battaglia sui temi (spesso inutili allo sviluppo etico e civile del paese) suggeriti dagli interessi di chi può controllare i media. In questa maniera si può veicolare un argomento sfruttando le energie e i mezzi di diffusione sia dei gruppi favorevoli che di quelli contrari moltiplicando esponenzialmente la visibilità della questione.

· AUMENTA IL POTERE ECONOMICO DI CHI CONTROLLA I MEDIA – Più reagiamo difendendo le nostre idee con interesse e coinvolgimento alle provocazioni preparate dai media e più stiamo contribuendo a dargli visibilità, accrescendo il peso politico ed economico di chi controlla i canali di diffusione.

Il Popolo del televoto reagirà fedelmente, guidato dagli istinti del branco, alle provocazioni dei media come se giustizia, economia e politica fossero al centro di un'unica arena televisiva. Quando le proposte della maggioranza dei cittadini, verso le soluzioni alle necessità che sentono più urgenti avranno un peso minore di quelle diffuse da pochi con i media, di fatto, non si vivrà più in uno stato democratico

La Doccia Scozzese

· IL CONTROLLO È GIÀ FORTE - Questa tecnica può essere applicata solamente nei paesi già soggetti ad un fortissimo controllo, dove chi comanda, cioè, ha già il potere di rendere legge una proposta antidemocratica senza curarsi delle proteste. Agendo di continuo in questa maniera però il regime perderebbe progressivamente consensi e i malumori crescenti comincerebbero ad aggregarsi. Vediamo ora uno dei tanti modi per screditare i movimenti di protesta che si vorrebbero sollevare contro le ingiustizie del regime. Un modo per fare abituare la popolazione ad accettare passivamente anche le proposte più provocatorie senza più ribellarsi.

· PROPORRE SENZA SOSTA – Innanzitutto il leader deve proporre un numero di iniziative superiore a quello che il senso comune della massa può assimilare. Poi, una stessa legge, durante gli anni deve essere proposta e modificata molte volte, in modo che risulti difficile per la massa capire quali articoli siano già approvati, quale proposte siano ancora in discussione e quali siano abbandonate. La maggioranza della popolazione, stressata, delusa e frettolosa, deve essere spinta a farsi un’idea superficiale dei continui cambiamenti in corso, riconoscendone solo il nome, lo slogan sentito in televisione e le voci che ci girano intorno.

· AZZARDARE PROPOSTE PERICOLOSE E POI RIDIMENSIONARLE - Le proposte di chi vuole guadagnare l’asservimento delle masse devono essere sempre molto più forti e provocatorie rispetto ai risultati che si pianifica di ottenere. Si deve esordire con una grossa “sparata” e poi abbassare il tiro lasciando protestare i ribelli verso un pericolo che non esiste più. Si sfrutta così la sana reazione di difesa della popolazione per mettere in ridicolo l’immagine di chi dissente. Il trucco sta nel paragonare l’intensità della reazione immediata di protesta, non alla pericolosità della proposta iniziale, come sarebbe logico, ma alla pericolosità più bassa della legge che poi viene di fatto approvata dal "poliziotto buono" di turno. Questo serve per mettere sempre in primo piano il fatto che i contestatori reagiscono in maniera irrazionale, esagerata e non commisurata alla realtà delle leggi messe in vigore. In più, così risulta facilissimo attribuire ai contestatori un comportamento compulsivo e complottista legato a qualche preconcetto indipendente dalle attività del leader, come quello di un visionario esaltato che grida “Al lupo! Al lupo!”.

· LE PROTESTE DIVENTANO INUTILI CARNEVALATE - Cosa apprende la primitiva consapevolezza della massa se durante gli anni si ripete sempre questo meccanismo? Il sentore comune recepisce che “affidarci ciecamente a questo capo” non provoca le catastrofi annunciate dai soliti dissenzienti esaltati e che le proteste sono “inutili carnevalate dei soliti comunisti” che vanno contro la volontà della maggioranza della popolazione. Una volta che si riesce a screditare a livello collettivo il principio di “dissentire", che costituisce le fondamenta di ogni vera democrazia, il gioco è fatto. Si vive in un continua doccia scozzese che rende insensibili, confonde, stanca e abitua. In questo modo chi vorrebbe opporsi, per paura di perdere consensi e credibilità di fronte al paese, si adatta a reagire con sempre più autocontrollo fino ad annullare completamente le naturali difese democratiche del paese. La condizione di normalità diventa quella di subire continue proposte pericolose senza più reagire, dove in ogni momento potrebbe essere approvata una legge che distrugga centinaia di anni di conquiste etiche, civiche e democratiche.

Nei paesi sottoposti ad un controllo tale, in cui il leader ha la possibilità di proporre leggi provocatorie e pericolose senza perdere il potere, la protesta perde quasi tutto il suo significato. Sotto queste condizioni la possibilità di ribellarsi o di accondiscendere non determina una reale facoltà di scelta.

Se si protesta si perde la simpatia della popolazione, se non si protesta si apre la porta agli incalzanti bisogni di conquista del leader. In questo scenario non c’è altra azione costruttiva se non quella di cambiare le condizioni alla base del sistema di controllo.

Sfruttare le Differenze Ideologiche


Dare importanza alla coalizione che prende più voti,
non alla “soluzione” che prende più voti

· DELEGARE IL POTERE AL PARTITO - L’individuo non può partecipare direttamente alla soluzione dei singoli problemi del paese. Deve necessariamente fidarsi di un gruppo a cui delegare tutte le decisioni da prendere per un certo periodo di tempo. I vari gruppi devono avere anche il potere di accordarsi, coalizzarsi o dividersi, e soprattutto decidere quali persone portare al potere.

· FRAMMENTARE LA SOLUZIONE - Si sfrutta la naturale divisione degli uomini in ideologie allo scopo di frammentare il peso politico delle singole soluzioni scelte dai cittadini. La preferenza di ogni singolo cittadino, verso una specifica soluzione, si troverà rappresentata, per legge, in vari contenitori politici divisi per statuti, valori e ideologie spesso inconciliabili fra loro e quindi senza possibilità di governare con efficienza.

· PREMIARE LA COALIZIONE UNIFORME – Creare un insieme di leggi che favoriscano la coalizione (anche se non promuove l’idea di maggioranza) che è unitaria su più fronti e non tollera al suo interno pareri discordanti, come ad esempio il partito di un regime che può avere accesso ai media o al potere economico. Passa al potere il partito più compatto ed efficiente, piuttosto che la volontà della popolazione.

L’ideale della democrazia non è l’elezione dei rappresentanti, ma la partecipazione del popolo alla vita della città – che stiamo invece, progressivamente perdendo

Siamo in Democrazia, Sei Tu lo “Strano”

· SEI TU LO STRANO - Chi si rende conto delle ingiustizie e della mancanza di libertà è fatto sentire “strano”, e la sua posizione viene presentata come un suo gusto personale rispetto alla maggioranza che ha votato il leader.

· CHI HA CONSENSO È NEL “GIUSTO” - Il fatto di avere acquisito potere con delle elezioni viene presentato come un’autorizzazione a determinare, tramite la Legge, il “Giusto” e lo “Sbagliato”. In un clima di stress e insicurezza, chi osa mettere in discussioni qualche legge deve temere la reazione della massa che ha paura di non essere più protetta con forza ed efficienza. I cittadini così, in nome dell'urgenza di avere sicurezza e del rispetto per le regole, perdono la serenità di criticare e di partecipare alla definizione delle leggi che diventano sinonimo di "Giustizia" o di "Verità" immodificabili.

· NON C’È PERICOLO, SIAMO IN DEMOCRAZIA - In questa maniera, le persone che capiscono la situazione generale di sfruttamento, tendono a ribellarsi di meno, e non in pubblico. Ma tutto ciò non ci spaventa perché alla fine, pensiamo, siamo in democrazia.

Sintesi della Manipolazione di Massa

CONTROLLARE UNA PARTE DEI CANALI TV

Il leader arriva a tutto il paese in ogni momento, mentre le idee dei singoli rimangono isolate. La popolazione non può avere una visione d'insieme delle idee spontanee e perde interesse per la politica.

CIRCOSCRIVERE QUELLO CHE LA MASSA CONOSCE

Durante gli anni si omette dalla coscienza collettiva tutto ciò che è sfavorevole al controllo di massa. Il paese va progressivamente perdendo la sua anima e la sensibilità civica conquistata durante i secoli, vive in un eterno presente.

RENDERE LA POPOLAZIONE EMOTIVAMENTE REATTIVA

Modelli istintivi, Stress, Insicurezza, Precarietà, Emergenza, Ridurre la Cultura e il livello di indagine. Mantenere la popolazione sul "si salvi chi può", pronta a reagire alle provocazioni dei media. Fare perdere la capacità di aggregazione e collaborazione dei singoli.

SFRUTTARE VARIE FORME DI PAURA

Guerra, terrorismo, aggressioni, stupri, odio razziale, illegalità e crimine, gang giovanili, bullismo, virus, paura di non farcela economicamente e, soprattutto, la paura di ciò che potrebbe accadere se non si rimane nell’ambiente protetto del gruppo. Cambiano i valori comuni e non si pianificano più soluzioni collettive a lungo termine.

DETERMINARE TENDENZE, CULTURE E MODELLI DI PENSIERO

Produrre, consumare, essere ottimisti, ricchi, famosi, alla moda, attraenti, vincenti, determinati, avere un immagine accettata, individualista, forte, aggressiva, risoluta, efficiente, scaltra, egocentrica, combattiva, furba. Le nuove generazioni formano le loro personalità in un campo sempre più limitato di scelte.

MODIFICARE LE LEGGI FINO ALLA COSTITUZIONE

Accentrare per legge il potere mediatico, economico, politico e militare. Limitare per legge la nascita e l’aggregazione di idee libere. Limitare per legge il peso politico delle soluzioni proposte dai singoli cittadini.

Come Non Farsi Controllare
nei Paesi Democratici


Sotto le condizioni analizzate finora, i problemi che richiedono
una visione d’insieme e un’organizzazione sistematica su ampia scala,
non possono essere risolti e la legge non è più garanzia di giustizia.

COSA FARE?

Cambiamo queste condizioni

CONOSCENZA – Fare conoscere i modi in cui si possono controllare le masse nei paesi democratici. Fare conoscere i modi in cui si può vivere eticamente e contribuire a innalzare nel suo insieme la qualità della vita della collettività. Garantire queste conoscenze come base fondamentale dell'istruzione, dell'educazione e della cultura.

FAVORIRE LA PRESA DI COSCIENZA – Stimoliamo un ambiente sereno, fertile al cambiamento ed alla presa di coscienza. Limitiamo l'offesa e la provocazione, che frenano la ricettività e l’apprendimento diffuso.

PARTECIPAZIONE PIÙ DIRETTA – Investiamo le nostre risorse personali incoraggiando una partecipazione dei singoli sempre più attiva e diretta alle soluzioni dei problemi comuni.

LIMITIAMO I VINCOLI – Limitiamo le scelte che prevedono vincoli, legami o impegni a lungo termine. Garantiamoci sufficiente tempo per le attività non pianificate, anche quelle non economicamente produttive. Consumiamo meno di quanto gli standard dei media vorrebbero imporre.

CREIAMO SCELTE SEMPRE PIÙ CONSAPEVOLI
L'accesso libero e comodo a tutte le informazioni, anche quelle non filtrate,
è in assoluto una delle principali armi contro la manipolazione mentale.

Incomincia da Te

PICCOLI ACCORGIMENTI

PER UNA RIVOLUZIONE ETICA

FAI INFORMAZIONE – Fai tu stesso informazione, diffondi le tue esperienze, conoscenze, idee e competenze. Prendi le informazioni da più fonti possibili e confrontale.

SII COSTRUTTIVO – Orienta il tuo pensiero a favore della creazione organizzata e sistematica di alternative migliori, e non limitarti alla critica o all’essere “contro”. Fai proporre sempre una soluzione accanto ad ogni problema che viene sollevato e incoraggia una partecipazione attiva e diretta verso quella soluzione.

CONTA LA SOLUZIONE – Non permettere che gli attacchi alla reputazione di una persona possano ostacolare la realizzazione di soluzioni necessarie a tutti. Insegna a giudicare la soluzione come base collettiva da supportare e non la persona che porta lo slogan, che è sempre imperfetta e soggetta ad una vulnerabilità d'immagine da parte dei media. Sviluppa e supporta dei metodi di lavoro che permettano ad ogni movimento costruttivo di diffondersi perseguendo soluzioni concrete con trasparenza ed efficienza.

PROPONI, NON REAGIRE AI MEDIA – Scegli tu i temi che reputi più importanti su cui impegnarti e portali avanti nel tempo, indipendentemente dalla provocazioni e dai polveroni sollevati di volta in volta dai media.

Se un sistema non dà sufficiente peso alle soluzioni proposte dal basso,

allora prima bisogna cooperare insieme per migliorare quel sistema,
e solo dopo potrà essere utile esprimere le nostre differenze ideologiche.

Fonte: eccocosavedo.blogspot (sito chiuso) / Ripreso da: universolografico.blogspot.ch