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Perché si diventa grassi
I farinacei sono stati definiti carboidrati al pari della frutta e della verdura, ma in base alla loro componente principale preferisco definirli amidi. Tuttavia quando i dietologi e i media parlano di “carboidrati” intendono sempre i farinacei, anche se in verità sono poco “idrati”, a differenza dei vegetali che contengono molta più acqua e sono i carboidrati per eccellenza.
Mi è capitato più di una volta, dopo aver reso noto che avevo eliminato i farinacei dalla mia alimentazione, di sentirmi dire con disappunto: “Eh, ma il corpo ha bisogno anche di carboidrati…” e questo la dice lunga su quanto poco le persone sanno riguardo all’alimentazione e spesso ripetono senza cognizione di causa quello che sentono in Tv nelle rubriche salute&benessere o nelle trasmissioni di gossip del pomeriggio.
Se stai ancora portando in giro qualche chilo di troppo e hai fatto tutto quello che si potrebbe immaginare per sbarazzartene, i farinacei potrebbero essere la causa.
Le farine di cereali e i prodotti come pane, pasta pizza, dolci, brioches, piadine, focacce, biscotti, grissini, e tutto quello che suggerisce la nostra fantasia, ma anche farine nascoste come eccipienti in una miriade di prodotti confezionati, potrebbero effettivamente generare una dipendenza e rendere più difficile perdere peso, oltre che danneggiare ulteriormente il corpo.
La buona notizia è che quando si smette di cibarsi di farinacei ognuno inizia a sentirsi molto meglio.
Sintomi di dipendenza da farinacei
Brami il pane, la pasta, la pizza, il junk food, ovvero i cosiddetti carboidrati?
I colpevoli sono le farine dei cereali. Alcuni pensano che lo siano solo quelli raffinati, ma quelli integrali non sono molto meglio di quelli raffinati. Spesso vengono indicati come alimenti sani! E non lo sono affatto. Che un farinaceo sia raffinato o meno, l’amido ci sarà sempre, ed è quello che rende dannosi i cereali per l’alimentazione umana. Prodotti spesso dichiarati integrali contengono farina raffinata bianca con aggiunta di crusca che con il suo colore marrone dà un aspetto più rustico. In tutti i casi, che siano prodotti con farina raffinata, integrale o “truccati” con la crusca, hanno tutti proprietà assuefacenti, e si può essere dipendenti a prescindere dai tipi che si consumano su base regolare. Dunque, quali sono alcuni dei sintomi della dipendenza grano?
- Come chiesto all’inizio, brami i prodotti di farina di cereali.
- Il tuo peso in eccesso si trova intorno al tronco e sembra impossibile rimuoverlo, non importa cosa tu faccia nel tentativo di eliminarlo.
- Se sei un maschio, è possibile che le tue mammelle abbiano incominciato a crescere (probabilmente a causa dell’aumento di estrogeni nel corpo). Dopo il consumo di farinacei la concentrazione di glucosio nel sangue aumenta. Abbiamo conseguentemente un picco di insulina che induce la conservazione del glucosio in eccesso come grasso e trigliceridi, con il risultato di un progressivo aumento del grasso viscerale (grasso intorno agli organi interni). Il grasso viscerale non si limita a restare lì immobile, ma contribuisce alla produzione di estrogeni. Gli estrogeni in eccesso possono essere non solo responsabili della crescita di “tette” nell’uomo, ma possono anche aumentare il rischio di cancro, ictus e malattie cardiache.
Pensi che dovresti mangiare di meno, ma il tuo appetito dice il contrario.
Perché si diventa farinacei-dipendenti?
Essenzialmente i farinacei agiscono come una droga nel corpo, creando il desiderio di consumarne sempre di più. E’ difficile sentirsi soddisfatti per molto tempo, quando si consumano farinacei si cercano sempre più spesso. I livelli di zucchero nel sangue crollano e poco dopo vai a cercare il prossimo farinaceo, che sia una pizza, un piatto di pasta o un dolce.
Quando il tuo corpo digerisce un farinaceo, dei polipeptidi (proteine brevi) chiamati exorfine, contenute nei cereali, ti fanno sentire bene.
Tutti ormai conosciamo le endorfine, i media ci fanno una capa tanto, sono sostanze con proprietà analgesiche simili alla morfina e all’oppio, generate dal nostro corpo, quindi endogene (endo), contrapposte a sostanze simili ma provenienti dall’esterno, quindi esogene (dal greco exo, da qui exorfine).
Tali polipeptidi rafforzano la tua dipendenza da farinacei perché continuando a consumarne mantieni lo stato di benessere. L’idea di “un bel piatto di spaghetti al pomodoro e basilico” mette allegria per il ricordo del benessere correlato, non importa che lo si voglia attribuire a un senso di ospitalità o di famiglia riunita, come vorrebbero far credere le multinazionali della pasta. Al di là della dipendenza che ti fa continuare a mangiare e ad aumentare di peso, ci sono altri rischi per la salute associati al consumo di farinacei.
Effetti nocivi derivanti dal consumo di farinacei
I farinacei provocano infiammazione in tutto il corpo e il consumo di questi è connesso a diverse malattie. Tutti conosciamo il collegamento glutine-celiachia, ma i farinacei sono in grado produrre degli effetti negativi anche sui non celiaci.
Alcuni degli effetti collaterali, disturbi e malattie associate al consumo di cereali comprendono :
- insulino-dipendenza
- celiachia
- artrite reumatoide
- ulcere peptiche
- allergie
- malattie autoimmuni
- basso livello di energia
- Infiammazione in tutto il corpo
- obesità
Non è solo il glutine
Il glutine è un grosso problema, ma il problema con i farinacei non ha a che fare con il glutine che contengono (anche se questo è ciò che rende i cereali così allergenici ai celiaci).
Arnold Ehret dice chiaramente che i farinacei, durante il processo della digestione, lasciano residui collosi che danneggiano il corpo, e che è una delle ragioni per cui i vegetariani che li consumano non sono al riparo dalle malattie come viene fatto credere.
Molti mi scrivono in merito al Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco dicendomi di aver risolto il problema sostituendo i farinacei normali che mangiavano con altri senza glutine. Non è così purtroppo. La dipendenza da farinacei e i problemi ad essi collegati non solo influenzano i celiaci, ma quasi tutta la popolazione occidentale ne è affetta.
La maggior parte delle farine dei cereali attualmente in circolazione contiene una proteina oppiacea, la gliadina, che fa sì che uno ne voglia mangiare sempre di più, che sia pane, pasta, pizza o altro. Avrai sentito da qualcuno dire che del pane non riesce o non vuole proprio farne a meno. Studi fatti fare dalle multinazionali dei cereali affermano che la gliadina si troverebbe solo nel glutine, e che comunque verrebbe neutralizzata da altre molecole presenti nei cereali, ma possiamo ottenere qualsiasi risultato da una ricerca su richiesta, ma nella realtà moltissime sono le persone assuefatte ai cereali. E i farinacei a moltissime persone, pur non essendo celiache, causano infiammazione e gonfiore.
Oltre a questo non bisogna trascurare il fatto che le farine possono contenere residui di erbicidi, pesticidi e altre sostanze chimiche, oltre a muffe e funghi. Ovviamente ci sono dei limiti stabiliti per legge entro i quali non ci sarebbe danno per la salute rispettandoli nella produzione e conservazione delle farine, ma personalmente non ho fiducia nelle autorità che stabiliscono i limiti e non ho la certezza che tutti effettivamente li rispettino.
Le lectine, altre proteine che si trovano nei farinacei causano infiammazioni, malattie e sindromi in tutto il corpo. Non solo sono un problema nell’intestino (probabilmente avrai sentito parlare della permeabilità intestinale, dove le lectine impediscono alle pareti intestinali di ripararsi), ma permeando le pareti intestinali vanno anche a devastare altri organi.
Come uscire dalla dipendenza da farinacei
Rinunciare ai farinacei, raffinati o integrali, indipendentemente dal fatto che uno sia o meno assuefatto, è importante per il conseguimento della salute. Unito alla forza di volontà, è possibile, per così dire, usare l’inganno.
Il corpo accetterà delle somiglianze molto di più che la completa negazione.
Ho usato le ricette della dieta di transizione del sistema di guarigione di Ehret, fra cui il gulash ehretista senza carne, oltre a verdure cotte e condite con lo stesso sugo al pomodoro e basilico che usavo per la pasta. La soddisfazione è doppia, grazie al fatto che oltre a riuscire a fare a meno dei farinacei senza particolari difficoltà, il piatto di verdure in sostituzione è davvero buono!
In passato consigliavo di andare al proprio passo, ho sentito alcuni dire “Bisogna ascoltare il proprio corpo” e altre proposte di procrastinare l’abbandono dei farinacei. A parte il fatto che quando uno cerca di ascoltare il proprio corpo non si sa esattamente da chi arrivi una richiesta, se dal corpo o piuttosto da oscuri recessi della mente, se il corpo non è completamente disintossicato le sue richieste potrebbero essere dettate dall’astinenza. Se si tenta di prolungare il processo di svezzamento riducendo le quantità, quelle piccole porzioni di farinacei ti faranno desiderare di averne sempre di più, rendendo sempre più difficile uscirne.
Il modo migliore è un taglio netto seguito dalla sostituzione con verdure cotte, stufate e condite come i piatti di farinacei ai quali si era abituati.
I sintomi dell’astinenza da aspettarsi ( Forse! Ma in ogni caso ricorda che sono temporanei)
- irritabilità
- cervello annebbiato
- depressione
- stanchezza
Smettere di cibarsi di farinacei è un po’ come smettere di bere il caffè o di consumare zucchero.
Se sospetti di avere una dipendenza da farinacei o una sensibilità al glutine, prova a evitare i farinacei di qualsiasi tipo per un paio di settimane per vedere come ti senti. Può essere difficile, ma se alla fine delle due settimane i sintomi saranno regrediti e ti accorgerai di avere più energia, meno disturbi e gonfiore, ne sarà valsa la pena.
Senza contare che i chili di troppo, dove tutte le diete del mondo hanno fallito, se ne andranno via. Anche l’aspetto fisico piacevole non è da trascurare.
Il sistema di guarigione della dieta senza muco da quasi un secolo suggerisce questa soluzione, cioè omettere i farinacei dalla propria alimentazione, oltre a insegnare tutto quanto è necessario per l’alimentazione dell’uomo. Da allora chi ha seguito le orme di Ehret ha ottenuto risultati nel conseguimento della salute, sia per sé che per gli altri come terapeuta.
Un libro che potrebbe essere utile a chi vuole perdere peso o non mettere su chili è, come da titolo Perché si diventa grassi.
I diabetici senz’altro ne troveranno giovamento, non importa se il cartello dell’insulina non dia importanza al beneficio di omettere i farinacei dalla loro alimentazione. Potrebbero anche guarire, e alcune guarigioni in tutto il mondo già ci sono.
Autore: Luciano Gianazza / Fonte: arnoldehret.it