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- Posted By: Serenella Speziale
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Su tutti i banchi di ortaggi in questo momento dell’anno si trovano gli asparagi. L’Italia ne è uno dei maggiori produttori in Europa, perciò, in genere, colui che consuma asparagi in questo periodo, è una persona attenta all’utilizzo di prodotti magari a filiera corta, che sono di stagione, ed è quindi consapevole delle maggiori qualità nutrienti e benefiche che gli alimenti con queste caratteristiche hanno.
Gli asparagi sono piante erbacee perenni appartenenti alla famiglia delle Liliaceae. La pianta presenta un rizoma, fusto modificato che cresce sotto terra e produce germogli, detti turioni. Questi vanno raccolti appena spuntano dalla terra, in questo modo saranno teneri e ricchi di nutrienti. Per testarne la freschezza all’acquisto, gli asparagi non si devono piegare, ma si devono spezzare, devono avere la testa integra e non devono presentarsi legnosi.
Furono coltivati e usati dagli Egizi e in Asia Minore 2000 anni fa. In epoca romana, già dal 200 a.c. gli asparagi erano conosciuti e apprezzati tanto da averne manuali per la coltivazione; se ne trova anche traccia in scritti di Catone e Plinio.
Attualmente la Cina ed il Perù sono i due maggiori produttori ed esportatori di asparagi al mondo.
Dobbiamo distinguere due tipi di asparagi: quello coltivato, Aspatagus officinalis, e l’asparago selvatico, Asparagus acutifolius, quest’ultimo, conosciuto anche come asparagina, in genere è lungo e più sottile rispetto alle qualità coltivate ed è ideale per risotti e frittate.
Troviamo tantissime qualità prodotte in Italia di asparagi. La varietà più comune è di colore verde, ma si trovano asparagi bianchi, rosa e viola a seconda delle condizioni in cui sono stati coltivati, quelli bianchi ad esempio non vengono esposti alla luce. Fra tutti, quelli bianchi, sono quelli dal sapore più delicato, ma di qualsiasi colore l’asparago sia, esso è celebrato a primavera con feste e sagre in tantissime località. Mezzago, dove si tiene la sagra dell’asparago rosa, per tutto il mese di maggio, merita particolare menzione, in quanto l’asparago rosa di Mezzago iniziò ad essere coltivato agli inizi del ‘900, poi tra alterne vicende rischiò di non esser più prodotto fino ad esser considerato a rischio, finché ebbe grande spinta propulsiva agli inizi del 2000 grazie all’impegno di pochi volenterosi agricoltori. Oggi l’asparago rosa di Mezzago rappresenta un modello di agricoltura periurbana che promuove un’alimentazione basata su prodotti a filiera corta e punta a valorizzare il territorio dal punto di vista gastronomico e agricolo.
Vediamo ora le proprietà di questo ortaggio tanto celebrato.
Gli asparagi sono prevalentemente composti di acqua, ma sono ricchi di fibre (che favoriscono il processo digestivo), presentano varie vitamine tra cui A, B, C, E, acido folico (utile alla moltiplicazione delle cellule nell’organismo) e sali minerali quali potassio, fosforo, magnesio, zinco, selenio, cromo, rame, calcio, in compenso hanno un contenuto nullo di grassi, sono pertanto consigliabili nelle diete ipocaloriche.
Noti per il loro effetto diuretico e depurativo sull'organismo, sono particolarmente adatti da consumare in questo momento di passaggio da una stagione all’altra per favorire la depurazione del corpo. Per lo stesso motivo sono particolarmente consigliati a chi soffre di ritenzione idrica, edema o ipertensione.
Ricchi di antiossidanti, combattono i radicali liberi e ritardano l’invecchiamento delle cellule e il deteriorarsi delle attività cognitive nell’anziano. Supportano la digestione e sono considerati un antiinfiammatorio naturale. Favoriscono il buon funzionamento del sistema nervoso e del cuore.
Ci sono tuttavia delle controindicazioni per chi fa uso di asparagi in quanto sono sconsigliati per coloro che soffrono di gotta, reumatismi, disturbi renali, cistiti e calcoli renali, perché contengono acido urico che può acutizzare questo tipo di problemi.
Autrice: Serenella Speziale