Bruno Chastonay: verbalità e modalità di comunicazione

commento economico di Bruno Chastonay del 25.07.2018Regole scritte, e non, studiate nelle scuole di diplomazia di tutto il mondo, con la lingua francese quella ufficiale mondiale. Questo era il “mondo” della DIPLOMAZIA, con addetti, consoli, ambasciatori, ministri.

Nel mondo del LAVORO negli anni sono nati nuovi concetti di collaborazione, nuovi stili manageriali e gerarchici. Gruppi di lavoro, riunioni a raffica, aggiornamenti continui, seminari, fine settimana o settimana intera ad instaurare la reciproca conoscenza e fiducia, uffici senza pareti o porte per facilitare e stimolare la comunicazione. Mense, locali pausa, musica di sottofondo, ambiente e luci studiate, psicologi, coach. Le segretarie sono diventate assistenti, non più per i singoli, ma per gruppi di lavoro, ora assistenti.

Ora, con l’avvento dei nuovi mezzi di comunicazione, mediatici, abbiamo una rivoluzione nel modo e sistema di relazionarsi, sia nella vita pubblica, che in quella privata. Sono cambiate anche le modalità di comunicazione, le parole usate, e il modo di esprimerle. I dipendenti e manager sono, e devono, essere sempre collegati con la mail aziendale, essere disponibili e rintracciabili, anche nelle festività.

Gli acquisti vengono effettuati sempre meno nei negozi, e sempre più on-line, lasciandoli come vetrina, approccio iniziale. I COSTI colpiscono i negozi, da affitto, personale, sicurezza, mentre i numeri di fatturato giocano a favore dell’acquisto sui siti virtuali, di internet, grazie anche al migliore sistema di pagamento/incasso. E i centri commerciali, centri cittadini, si svuotano, con effetti collaterali visibili anche per i ristoratori, bar e ristoranti.

Come negli spazi di lavoro, da uffici a OPEN SPACE, mezzo promulgato per scambiarsi opinioni, comunicare, relazionare, condividere. Oggi sono già obsoleti, e non raggiungono più gli obiettivi preposti, e sono diventati un “disturbo” per la creatività, la privacy, e il tele-lavoro non ha avuto grande successo.

Le sedi DIPLOMATICHE sono diventate un ostacolo alla velocità di comunicazione, un limite alla trattativa diretta, ai risultati concreti immediati, alla necessità di trasparenza. Regole, leggi interne, burocrazia, autorizzazioni e permessi, frenano la creatività, lo spirito di iniziativa, la voglia di vedere dei risultati

immediati. E il “PRESIDENTE” di turno non può permettersi di lasciare il potere nelle mani di altri, sia per i risultati da cui dipende il suo successo e campagna elettorale, sia per necessità di partito, elettorato.

Quindi con l’avvento dei nuovi mezzi, è necessario avere una nuova “qualità”, capacità di comunicazione, utilizzo della lingua e del verbo, capacità di mettere l’accento o toglierlo, dove si deve. Di approccio ai problemi, e nella scelta degli argomenti di maggiore interesse e spicco del momento. Scegliere il mezzo adeguato, ideale, quello di maggiore divulgazione e utilizzo nel mondo SOCIAL.

Da qui nascono nuovi VOCABOLI, per indicare le cose nella visione desiderata, portare enfasi su di un argomento, denigrare o ridurre l’avversario. Di fatto, giocare i propri ASSI, fare POCKER, magari anche con BLUFF, e cercare di scoprire le CARTE degli avversari. Ma soprattutto, con le CHAT non abbiamo dimenticare che non abbiamo il tono della voce, e la parola è senza espressione.

Nascono nuovi tecnici e informatici, capaci di “gestire” le nuove vie di comunicazione e di presentazione, di immagine, e di conseguenza le necessità di nuovi sistemi di controllo. In effetti un solo TASTO può cambiare l’esito elettorale, la qualifica di un ristorante o di un albergo, le visioni di buono o cattivo. INFLUENZARE i mercati, tramite la “GIUSTA” comunicazione, o MANIPOLAZIONE? E non dimentichiamo la necessità di SICUREZZA, contro hackers, fuga di notizie, protezione dei dati e della privacy, di un profilo sempre più pubblico e di una vita privata sempre più aperta a tutti.

Di questo GIOCO, o GUERRA COMMERCIALE, ne è molto capace TRUMP. O forse sono meno preparati i suoi NEMICI, o come dice lui, AVVERSARI.
Differente parola, stesso significato, o meglio, risultato.

  • Abbiamo IMMIGRATI, o CLANDESTINI?
  • Avversari EUROSCETTICI o POPULISTI?
  • NEMICI o AVVERSARI commerciali?
  • INTERPRETAZIONE contro REALTÀ

Chi decide quali EVENTI enfatizzare, comunicare alla massa, e quali invece da non portare alla ribalta? E non contano i numeri intrinseci, ma il fatto stesso, di come viene evidenziato, commentato, sottolineato, e di conseguenza di quanti LIKE riceve. La capacità di dire alla gente quanto vogliono sentirsi dire, o se non interessa, farlo diventare interessante, è molto più importante del fatto stesso. Come succede da sempre nella MODA, o nei REALITY TV.

Ad ogni incontro al vertice, come il recente TRUMP-PUTIN, non interessa molto il cosa è stato deciso, ma chi in sostanza ha vinto l’incontro, chi ne è uscito meglio. Vince chi ha saputo comunicare, soprattutto grazie ai nuovi mezzi mediatici.

E mette a rischio la democrazia, la coesione sociale, a detrimento della FIDUCIA. Non solo nelle istituzioni, nelle autorità, nei giornalisti, ma pure nei mercati finanziari stessi, visto che tutti sono DATI e NEWS dipendenti, con l’emotività.

Tutto questo modo nuovo di comunicare influenza anche i mercati FINANZIARI, soggetti a continue divulgazioni di notizie da tutte le parti. A dipendenza da chi le pubblica, abbiamo una messa in evidenza di una sola facciata, o rosea, o nera. Senza scordare che dietro a queste notizie, ci sono le necessità e gli obiettivi di VENDITA, dei TARGET da parte di banche, fondi investimento, aziende, promotori. Oltre che la necessità, e il desiderio di risultati, di performance da parte degli investitori, ad alimentare i dati pubblicati, o le notizie.

Foto di pixabay.com / Autore: Dr. Bruno Chastonay. Valente professionista del settore finanziario, ha svolto attività in alcune principali banche elvetiche nei settori della tesoreria, dei metalli e dei derivati. È esperto nella gestione professionale del risparmio su base personalizzata ed è fiduciario finanziario, ai sensi della legislazione elvetica. Ha collaborato con le Università di Bari e Pescara. Attualmente svolge l’attività di analista finanziario globale. Vive e lavora a Lugano.