- In:
- Posted By: Redazione
- Commenti: 0
Per otto mesi, un gruppetto di 6 persone rimarrà volontariamente recluso in una postazione a forma di cupola nelle isole Hawaii. Sperimenterà uno stile di vita autarchico e solitario come se si trovassero sul pianeta rosso.
Chiamato Hawaii Space Exploration Analog and Simulation (HI-SEAS), l’esperimento sarà il più lungo condotto dalla NASA e il primo cui parteciperà una donna, Martha Lenio, 34enne prima a intraprendere una simulazione di permanenza marziana.
Il primo esperimento, dall’aprile ad agosto 2013 era durato 4 mesi. Analogamente al secondo periodo, dal 8 marzo al 25 luglio 2014.
L’iniziativa si ripromette di studiare i diversi aspetti della vita di un avamposto extraterrestre incluso il lavoro di squadra, resistenza all’isolamento, ritardo nelle telecomunicazioni ma sopratutto la risposta a livello psicologico di una stretta convivenza a quelle particolari condizioni di stress psicofisico.
Gli “astronauti” vivranno in una struttura cupoliforme di circa 100 metri quadri dotata di due bagni, cucina, sala da pranzo, area di lavoro e camerette singole, per ognuno degli componenti, che la Lenio definisce “un elogio chiamarle un armadio“.
La costruzione si trova in vicinanza del vulcano Mauna Loa a 2500 metri di quota il cui paesaggio brullo e inospitale rassomiglierebbe al suolo marziano.
Si tratta, con tutta probabilità, dell’ennesimo esperimento che non condurrà a nulla. Dimostra unicamente che gli Stati Uniti non riescono più a inviare uomini e donne nello spazio e si accontentano di simulazioni più o meno attendibili.
Fonte: pianetax.wordpress.com