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- Posted By: Redazione
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I dati scientifici che stanno emergendo sull'impiego dei tanto agognati vaccini anti-SARS-CoV-2 di nuova generazione (polinucleotidi geneticamente modificati) sollevano diversi e giustificati interrogativi sulla loro reale affidabilità, efficacia e convenienza.
A tempo debito (Gennaio 2021) è iniziata la più vasta campagna di vaccinazione della storia (1), quella per SARS-CoV-2 (Severe Acute Respiratory Syndrome - CoronaVirus-2), un virus costituito da un singolo filamento di RNA che causa l’infezione polmonare acuta COVID-19 (CoronaVirus Disease 2019), una sequenza polinucleotidica di RNA di cui ancora non si conosce con certezza la reale origine (naturale o artificiale?), ma di cui si conosce con certezza la provenienza, l'area metropolitana di Wuhan-Hankou (provincia di Hubei), Cina.
La pandemia SARS-CoV2 ha indotto molti governi a dotarsi di quadri normativi e ad imporre restrizioni emergenziali senza precedenti. La logica di questa azione era che la pandemia rappresentava una minaccia così estesa e pericolosa da giustificare misure eccezionali, compreso lo stanziamento di finanziamenti pubblici miliardari (circa 86,5 miliardi di euro nel corso del 2020, di cui il 32% dagli Stati Uniti, il 24% dall’Unione Europea e il 13% dai governi di Giappone e Corea del Sud) (2), a favore di alcune aziende farmaceutiche (Pfizer, BioNTech, Moderna, CureVac, AstraZeneca, Johnson & Johnson) impegnati da tempo nella realizzazione di vaccini completamente nuovi (polinucleotidi geneticamente modificati), mai utilizzati prima nell'uomo, prodotti, approvati e distribuiti in tempi record, bypassando sia i tempi (10-12 anni) che i criteri estremamente selettivi riguardanti la loro sicurezza ed efficacia (i dati attualmente disponibili sono solo preliminari), richiesti perché un vaccino possa fare il suo ingresso sul mercato.
La scelta di ricorrere alla vaccinazione di massa (a cominciare dalla popolazione dei paesi che dispongono di risorse economiche sufficienti a sostenere i costi e di sistemi sanitari in grado di implementare le campagne vaccinali di massa [Fig.1 e Fig.2]), e di mettere in secondo piano l’individuazione e l’adozione di approcci terapeutici adeguati nella cura pre-ospedaliera del COVID-19, è stata presentata all’opinione pubblica come l’unica via di uscita dalla pandemia, una vera e propria promessa di salvezza nazionale e mondiale dall’abbraccio mortale di un nemico invisibile che doveva essere sconfitto il prima possibile.
Fig.1 Mappa mondiale del numero di persone vaccinate ogni 100 abitanti (aggiornata a Febbraio 2021). Fonte immagine: https://www.oecd.org/coronavirus/en/vaccines |
Fig.2 Fonte immagine: Mappa mondiale del numero di persone vaccinate ogni 100 abitanti (aggiornata ad Agosto 2021). I dati relativi alla Cina non sono disponibili. Fonte immagine: https://www.dw.com/en/covid-19-vaccinations-whats-the-progress/a-55648707 |
Purtroppo il potere salvifico attribuito alla vaccinazione di massa (ad Agosto 2021 nella sola Unione Europea sono state somministrate oltre 305 milioni di dosi) salvifico non è.
Vediamo di capire perché.
- SARS-CoV2 ha una elevata capacità di adattamento e muta velocemente sviluppando diverse varianti, nei confronti delle quali non è chiaro quanto efficaci siano i vaccini attualmente in commercio. Già uno studio pubblicato da ricercatori di Pfizer ha dimostrato che l'efficacia del vaccino è ridotta per molti di questi ceppi varianti [1]. Molti di questi ceppi infatti svilupperebbero una resistenza agli anticorpi indotti dal vaccino somministrato, che diverrebbe rapidamente obsoleto. L’insorgenza di questa vaccino-resistenza giustificherebbe il ricorso a cicli ripetuti e ravvicinati (pochi mesi) di campagne vaccinali di massa (in Italia ha preso il via la somministrazione della terza dose, in Israele si sta già parlando della quarta dose).
- La vaccinazione non riduce né i contagi né la trasmissibilità del virus (non è chiaro se favorisca la sua mutazione e lo sviluppo di varianti) [2].
- Il rapporto rischi/benefici ricavato dai dati disponibili sulla vaccinazione (3) mostra che la somministrazione di 100 mila dosi può salvare la vita di 2-11 persone, con 14-16 casi di reazioni avverse gravi che richiedono cure mediche (per la prima volta gli organi e il personale sanitario incaricati mettono in guardia chi riceve la vaccinazione da possibili reazioni avverse moderate come dolore gonfiore e arrossamento al sito di iniezione, affaticamento, mal di testa, dolore muscolare, brividi, dolore articolare, febbre, nausea, malessere [2]), ma anche reazioni avverse gravi come porpora trombocitopenica idiopatica, reazioni anafilattoidi, collasso cardiovascolare, malattie autoinfiammatorie e autoimmuni, coagulopatie, sindrome di Guillain-Barré, anemia emolitica autoimmune, Lupus Eritematoso Sistemico, Herpes Zoster e linfoadenopatia) e 3-4 reazioni fatali (decessi), il che assegna ai rischi e ai benefici lo stesso ordine di grandezza.
- L'Antibody-Dependent Enhancement (ADE) e la Multisystem Inflammatory Disease (MID) sono due casi particolari di reazioni autoimmuni/infiammatorie che possono manifestarsi quando al momento di una infezione virale (o della somministrazione di un vaccino) sono già presenti livelli bassi e non neutralizzanti di anticorpi specifici o cross-reattivi contro quel virus. Questi anticorpi potrebbero essere presenti a causa di una precedente esposizione al virus, dell'esposizione a un virus correlato o della precedente vaccinazione contro il virus. Ci sono ragioni sufficienti [2] per sospettare che qualora l'infezione o la vaccinazione per SARS-COV-2 si ripeta, gli anticorpi alla proteina spike già presenti nell'organismo possano contribuire a provocare l'ADE e/o la MID (gli anticorpi non neutralizzanti formano immunocomplessi con antigeni virali che provocano un'eccessiva secrezione di citochine pro-infiammatorie e, nel caso estremo, una tempesta di citochine che causa un danno tissutale locale diffuso), sviluppando una condizione autoimmune e infiammatoria acuta o cronica. Con decine di milioni di giovani adulti, di adolescenti e persino bambini provvisti di anticorpi contro la proteina spike, indotti dall'infezione e/o dalla somministrazione del vaccino, esiste la possibilità che una nuova esposizione al coronavirus o una nuova somministrazione (richiamo) del vaccino, possa innescare una ADE e/o una MID.
- Sembra che le nanoparticelle lipidiche (Lnp) combinate chimicamente con nanoparticelle di polietilenglicole (Peg) impiegate nella costituzione dell’involucro lipidico che avvolge l’mRNA sintetico (le Lnp servono a favorire l’ingresso dell’mRna nelle cellule mentre il Peg aumenta la stabilità e la durata delle nanoparticelle) dei vaccini a mRNA (Pfizer-BioNTech e Moderna), costituisca un fattore di rischio per l’insorgenza di reazioni allergiche anche gravi (reazioni anafilattoidi, collasso cardiovascolare).
- SARS-CoV-2 ha gravi effetti sul sistema vascolare in più organi, compreso il sistema vascolare cardiaco e cerebrale. La proteina spike S facilita l'ingresso del virus in una cellula ospite legandosi all'ACE2 nella membrana plasmatica. ACE2 è una proteina integrale di membrana di tipo I che scinde l'angiotensina II in angiotensina (1-7), eliminando così l'angiotensina II e abbassando la pressione sanguigna. La subunità S1 della proteina spike sopprime ACE2 nel tessuto endoteliale di cui sono composte le pareti vasali, causando una condizione simile all'ipertensione arteriosa polmonare, una grave malattia polmonare con mortalità molto elevata. Gli effetti sul sistema vascolare cardiaco potrebbero portare alla insorgenza di una malattia coronarica mentre gli effetti sul sistema vascolare cerebrale potrebbero portare a un ictus. La capacità della proteina spike di promuovere l'ipertensione arteriosa polmonare potrebbe predisporre i pazienti che si riprendono da SARS-CoV-2 a sviluppare successivamente una insufficienza cardiaca ventricolare destra. Un effetto simile potrebbe verificarsi in risposta ai vaccini a mRNA, con potenziali conseguenze a lungo termine sia per i bambini che per gli adulti che hanno ricevuto vaccini COVID-19 basati sulla proteina spike.
- Infine, la possibilità che l'RNA dei vaccini a mRNA possa essere trasferito nel genoma umano con l'assistenza dei retrovirus endogeni umani (vedi oltre) non è da escludere. I retrovirus sono una classe di virus che mantengono le loro informazioni genomiche sotto forma di RNA, ma che possiedono gli enzimi necessari per invertire la trascrizione del loro RNA in DNA e inserirlo in un genoma ospite (nel 1975 Howard Temin, Renato Dulbecco e David Baltimore hanno condiviso il Premio Nobel per la fisiologia e la medicina per la loro scoperta della trascrittasi inversa e la sua sintesi da parte dei retrovirus per derivare il DNA dall'RNA). Quindi i retrovirus si affidano agli strumenti naturali esistenti dell'ospite per produrre copie di sé stessi attraverso la traduzione del DNA in RNA e per produrre le proteine codificate dall'RNA virale e assemblarle in una nuova particella virale. Oggi sappiamo che la trascrittasi inversa non è esclusiva dei retrovirus. Più di un terzo del genoma umano è occupato da misteriosi elementi genetici del DNA chiamati SINE e LINE (rispettivamente elementi nucleari intercalati corti e lunghi). Le LINE forniscono capacità di trascrittasi inversa per convertire l'RNA in DNA e le SINE forniscono supporto per l'integrazione del DNA nel genoma. Pertanto, questi elementi genetici forniscono gli strumenti necessari per convertire l'RNA in DNA e incorporarlo nel genoma in modo da mantenere il nuovo gene attraverso le generazioni future. SINE e LINE sono membri di una classe più ampia di elementi genetici chiamati retrotrasposoni, noti anche come “geni saltatori” (jumping genes). I retrotrasposoni possono copiare e incollare il loro DNA in un nuovo sito nel genoma tramite un intermedio dell'RNA, introducendo nel contempo alterazioni genetiche nel processo. I retrovirus endogeni umani (HERV) sono sezioni benigne nel DNA degli esseri umani che assomigliano molto ai retrovirus e che si ritiene siano diventate sequenze permanenti nel genoma umano attraverso un processo di integrazione da quello che originariamente era un retrovirus esogeno. Gli elementi retrovirali endogeni assomigliano molto ai retrotrasposoni. La loro trascrittasi inversa, quando espressa, ha teoricamente la capacità di convertire l'RNA della proteina spike dai vaccini a mRNA in DNA. A conferma di questa possibilità, ricercatori del MIT e di Harvard hanno pubblicato un articolo inquietante, in cui hanno fornito prove evidenti che l'RNA SARS-CoV-2 può essere retrotrascritto nel DNA e integrato nel DNA umano [3]. I vaccini a mRNA sono una terapia genica sperimentale che ha il potenziale per incorporare la sequenza che codifica per la proteina spike SARS-CoV-2 nel DNA umano. Questo codice DNA potrebbe istruire la sintesi di un gran numero di copie di particelle infettive proteiche, con conseguenze imprevedibili.
Il governo italiano sembra intenzionato a proseguire sulla linea dura della vaccinazione ad oltranza, non solo degli adulti ma anche dei bambini e degli adolescenti, costi quel che costi. Dove porterà la sistematica criminalizzazione e censura di qualsiasi “voce fuori dal coro” (il Dr. Giuseppe De Donno era una di queste voci e per questo ha pagato con la vita)? A chi giova dividere la popolazione in cittadini di serie A (chi si vaccina) e cittadini di serie B (chi non si vaccina), mettendo gli uni contro gli altri? Quale vantaggio sanitario può essere ricavato dallo stabilire per decreto che o ti vaccini o vieni stigmatizzato come persona sgradita e di fatto esclusa dal mercato del lavoro, dal sistema scolastico e universitario, dalla pubblica amministrazione, dal Servizio Sanitario Nazionale, dalla possibilità di viaggiare su tratte a lunga percorrenza, dalla vita sociale, culturale, ricreativa?
A chi giova predisporre, fomentare e radicalizzare uno scontro all’ultimo virus tra paladini del Bene e seguaci del Male? La via dell’obbligo vaccinale non è la strada maestra, è un vicolo cieco.
Riferimenti:
(1) Fabiana Luca, Covid, in Europa è il V-Day. Gli Stati Ue iniziano le vaccinazioni (quasi) tutti insieme, EUNews, 27/12/2020 - Clicca qui per la versione PDF.
(2) Madeleine Hoecklin, € 93 Billion Spent By Public Sector On COVID Vaccines and Therapeutics in 11 Months, Research Finds, Health Policy Watch, 12/01/2021 - Clicca qui per la versione PDF.
Riferimenti []:
[1] Liu, Y., et Al. (2021) Neutralizing Activity of BNT162b2-Elicited Serum, The New England Journal of Medicine, 384, pp. 1466-1468
[2] Seneff, S., Nigh, G. (2021) Worse Than the Disease? Reviewing Some Possible Unintended Consequences of the mRNA Vaccines Against COVID-19, International Journal of Vaccine Theory, Practice, and Research, 2(1)
[3] Zhang, L., et Al. (2021) Reverse-transcribed SARS-CoV-2 RNA can Integrate into the Genome of Cultured Human Cells and can be Expressed in Patient-derived Tissues. Proceedings of the National Academy of Sciences, 118(21)
Claudio Messori / e-mail: messori.claudio(at)gmail.com