Salute

Le proteine vegetali

VerdureLe proteine vegetali sono molto importanti nella dieta. Prima di tutto perché sono una valida alternativa alle proteine di origine animale e poi perché, conoscerle, ci permette di seguire una dieta equilibrata con poca o anche senza carne. Inoltre, è importante per evitare alcuni problemi di salute, come l’innalzamento del colesterolo. Via libera quindi a legumi, frutta secca, semi oleaginosi e ortaggi.

Ma quali?

I legumi costituiscono la fonte primaria di proteine: il contenuto medio di proteine di 100 g di legumi secchi non ha infatti nulla da invidiare al contenuto medio in proteine di 100 g di carne cruda. Consumate quindi:

  • Fagioli
  • Lenticchie
  • Ceci
  • Cicerchie
  • Fagiolini
  • Fave
  • Lupini
  • Piselli (secchi, quelli congelati rientrano nei carboidrati)

Frutta secca e semi oleaginosi

Il tumore e i processi oscillatori dell’organismo

Aleksandr Tereshin è un medico russo. A parte una laurea in medicina, ne possiede un’altra, in elettronica. Ecco perché presta molta attenzione alle frequenze, all’elettromagnetismo, al suono.

Non è un neuroacustico, ma si muove nelle materie che ci introducono alla maggiore comprensione del fenomeno “suono” e come esso influenza la nostra vita.

“Un tumore, ovunque sia, non porta il soggetto alla morte, a meno che non siano coinvolti i centri vitali di primaria importanza: il cervello (i centri respiratorio, vascolare, l’ipotalamo), il cuore (può ostacolare, meccanicamente, il suo lavoro), il pancreas (senza il quale non possiamo esistere), i reni, i polmoni ecc.

In due parole, alla morte porta non il cancro stesso e non l’intossicazione che questo procura.

Un organismo muore di cancro per un altro motivo. Una neoformazione maligna è l’ultimo anello nella catena delle trasformazioni dell’organismo.

Molti anni fa, all’università, un prof diceva a noi studenti: il cancro è un dramma in due parti: la prima parte si svolge con le candele spente, la seconda, con le luce accese.

Come mantenere in forma la colonna vertebrale

Colonna vertebraleLa manutenzione si fa così: molto moto, mangiare sano. E occhio agli zaini pesanti

Per rimanere efficiente, la colonna vertebrale deve lavorare, cioè muoversi. Quando è sottoposta a uno sforzo prolungato, infatti, anche se non intenso, si generano correnti elettriche che stimolano la creazione di nuovo tessuto osseo.

La scarsità di moto, o addirittura l’immobilismo, può provocare invece osteoporosi. Vale a dire fragilità delle ossa. Se si è costretti a rimanere immobili per più giorni, l’organismo preleva il calcio dalle ossa per utilizzarlo dove è più necessario, come accade durante le malattie prolungate.

Quali altre regole occorre osservare per mantenerla in forma?

Recupero limitato.

Il lavoro fa bene alla colonna vertebrale ma, in certi casi, può anche danneggiarla. Succede quando la si sottopone a sforzi prolungati per lungo tempo. I dischi intervertebrali si accorciano di giorno per la perdita di liquido che poi recuperano di notte, allungandosi, ma se il recupero non è sufficiente, i dischi non riacquistano le dimensioni normali, le vertebre si avvicinano l’una all’altra, si riducono le possibilità di movimento reciproco e la conseguenza è l’artrosi.

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