Ambiente inquinato dai giocattoli smarriti


Ambiente inquinato dai giocattoli smarriti

In Italia, ogni anno, vengono generate oltre 4.500 tonnellate di rifiuti plastici provenienti dai giocattoli smarriti dei bambini.

I risultati della nuova ricerca svolta da My Nametags, azienda specializzata da più di 15 anni nella produzione di etichette personalizzate per vestiti e articoli per bambini, hanno rivelato che i giocattoli smarriti dai più piccoli generano, solo nel nostro Paese, più di 4.500 tonnellate di rifiuti di plastica all'anno, ovvero l'equivalente di 304 milioni di bottiglie di plastica che finiscono in discarica (Basato su una bottiglia d'acqua monodose da 16 g).

Tenendo dunque conto che il 90% di tutti i giocattoli venduti a livello globale sono fatti di plastica e che, solo in Italia, il totale dei giochi persi ammonta a 54 milioni, diventa evidente come questo problema rappresenti una grave criticità per la salvaguardia ambientale. Inoltre i giocattoli rappresentano un elemento infinitesimale all'interno di questo scenario, infatti, i bambini perdono mediamente almeno 11 oggetti durante il corso di un anno, il che equivale a un totale di 104 milioni di oggetti persi ogni anno in Italia, molti dei quali sono caratterizzati da un alto contenuto di plastica (Stima basata sulla popolazione di bambini minore di 18 anni in Italia nel 2019).

Lo studio, condotto nel luglio 2021 su un campione di 500 genitori italiani da Censuswide per conto di My Nametags, ha evidenziato come i giocattoli siano l'oggetto più comunemente perso dai bambini, con oltre la metà dei genitori (58%) che dichiarano che i loro figli hanno perso almeno un giocattolo. Questo dato è poi seguito in maniera ravvicinata da articoli di cancelleria (49%), calzini (24%) e cappelli (23%). Lo scenario inerente agli oggetti smarriti nel nostro Paese, quindi, non demarca una situazione sconcertante solo dal punto di vista delle spese sostenute dai genitori, ma, specialmente, per quanto concerne la sostenibilità ambientale, dal momento che tutti i quattro oggetti più comunemente smarriti contengono alte percentuali di materiali non sostenibili, compresa la plastica.

È interessante notare, inoltre, che quasi un quarto dei genitori ha ammesso che i propri figli perdono più spesso bottiglie d'acqua di plastica riutilizzabili, a dimostrazione del fatto che, spesso, anche le misure volte a ridurre l'impatto dei bambini sull'ambiente potrebbero avere in realtà un risvolto negativo.

Commentando i risultati, la dottoressa Sally Beken, fondatrice della UK Circular Plastics Network e responsabile dei polimeri alla KTN, ha dichiarato: «Smarrendo oggetti che potrebbero essere invece tramandati e infine riciclati, stiamo perdendo un'opportunità per rendere l'abbigliamento più sostenibile. Evidenziare la portata del problema è il primo passo per porvi rimedio. Dopo l’inquinamento legato ai rifiuti, all'incenerimento e alle discariche, il mancato riutilizzo dei prodotti tessili rappresenta una delle cause primarie dell’impatto sull’ambiente. Attualmente, però, alcune nuove soluzioni per la circolarità dei polimeri e dei tessuti sintetici che stanno iniziando a essere implementate, ciò significa che se abbiamo la possibilità di recuperare gli indumenti, possiamo riproporli come materiali di partenza per nuovi prodotti in plastica».

In aggiunta, la ricerca mette in luce il netto contrasto esistente tra ciò che crediamo accada agli oggetti smarriti e ciò che accade realmente. Tra gli intervistati, uno su 10 crede che gli oggetti vengano restituiti e solo il sette per cento ritiene che gli oggetti smarriti finiscano in discarica. Tuttavia, quando è stato chiesto quanto spesso gli oggetti smarriti vengano restituiti, i genitori hanno affermato che l'81% delle volte gli questi ultimi non vengano mai ritrovati. Questi dati suggeriscono che un'enorme percentuale di essi finisca in discarica.

Lo studio si è inoltre riproposto di analizzare l'atteggiamento delle famiglie nel sostituire gli oggetti smarriti. Oltre un genitore italiano su 10, infatti, ha ammesso di procedere alla sostituzione degli oggetti smarriti nel minor tempo possibile utilizzando lo shopping online. Questo approccio aggrava così l'impatto ambientale, in particolare se si considerano le emissioni aggiuntive generate dalla consegna. È interessante notare come solo il 18% dei genitori ha dichiarato di adottare misure preventive finalizzate a ridurre il quantitativo di oggetti smarriti in futuro, come l'uso di etichette con il nome.

Lars B. Andersen, amministratore delegato di My Nametags, commenta: «Gli oggetti smarriti dai bambini rappresentano un problema significativo, non solo per i genitori che devono procedere alla sostituzione, ma anche per l'ambiente. Siamo tutti al corrente della crisi climatica da anni in corso, ed è importante che tutti si impegnino per fare la propria parte così da ridurre il loro impatto sul Pianeta, sia che si tratti di mangiare meno carne, ridurre l'uso di plastica monouso, o installare lampadine a basso consumo energetico. Tuttavia, ancora oggi, la scarsa conoscenza rispetto all'impatto che gli oggetti smarriti potrebbero avere sull'ambiente rimane significativamente alta».

E aggiunge: «L'abbigliamento ne è un esempio lampante. Molti tessuti utilizzati per creare vestiti e accessori per bambini includono fibre sintetiche fatte di plastica. Di conseguenza, quando questi articoli vengono persi, l’impatto sul Pianeta è alto. Per aiutare i genitori a ridurre l'impatto ambientale generato dagli oggetti smarriti, noi di My Nametags abbiamo ideato una lista di consigli per prevenire lo smarrimento di oggetti, oltre ad alcuni ingegnosi trucchi per far durare più a lungo i vestiti».

Ecco di seguito i 5 migliori consigli per prevenire lo smarrimento di oggetti:

  1. Creare degli scompartimenti designati nella borsa dei vostri bambini – incoraggiarli a mettere tutto nello stesso posto e ripetere la stessa routine ogni giorno renderà più facile per loro la memorizzazione.
  2. Tenere gli oggetti piccoli in una tasca o in una borsa dotate di cerniera.
  3. Utilizzare etichette con il nome – specialmente per gli oggetti che vengono regolarmente portati fuori casa per andare a scuola o all’asilo, etichettarli rende più facile per le persone la restituzione. Considerate anche la possibilità di aggiungere un numero di telefono oltre al nome.
  4. Fate sempre un doppio controllo – prima di lasciare la casa, la scuola o qualsiasi altro luogo, insegnate ai vostri bambini l’abitudine di ricontrollare di avere tutto con sé, infatti, essendo sicuri del momento in cui un oggetto è stato smarrito diventa più facile ritrovarlo.
  5. Dotarsi di un localizzatore – per i beni di maggior valore, considerate anche l’idea di dotarvi di un localizzatore intelligente che rintraccerà i vostri oggetti.

5 consigli per far durare più a lungo i vestiti.

  1. Qualità piuttosto che quantità – dove possibile, optare per pochi capi di qualità piuttosto che per molti articoli a basso costo. I capi più economici tendono ad essere realizzati con tessuti sintetici che si consumano molto più velocemente e hanno un impatto negativo sull’ambiente.
  2. Non riempire troppo la lavatrice – riempire troppo la lavatrice non solo significa che i vestiti non si lavano bene, ma anche che tra essi avviene uno sfregamento maggiore, il che può causare danni e sbiadimento.
  3. Riduci la quantità di detersivo per tessuti – usare grandi quantità di detersivo può aumentare la fragilità di alcuni tessuti, come la Lycra, e può farli diventare rigidi.
  4. Lava i vestiti scuri al rovescio – per evitare che i vestiti scuri sbiadiscano, lavateli al rovescio così da preservarne il colore. Questo vale anche per le magliette dotate di stampe.
  5. Piegare invece di appendere – appendere capi pesanti come i maglioni di lana può causare l’allungamento del tessuto e creare indumenti deformi che necessitano poi di una sostituzione.

Riferimenti:

La ricerca è stata condotta da Censuswide per conto di My Nametags nel luglio 2021, intervistando 500 genitori in Italia.

Per ulteriori informazioni sui risultati, si prega di contattare chandra.fontanari(at)differentglobal.com

Per maggiori informazioni su KTN, visita Knowledge Transfer Network - KTN

Photo Credit: My Nametags.