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- Posted By: Capuano Edoardo
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I ricercatori dell'Università di Southampton prevedono, nei prossimi 100 anni, un ridimensionamento delle dimensioni degli uccelli e dei mammiferi.
In futuro predomineranno gli animali piccoli, a vita veloce, altamente fertili, mangiatori di insetti e che prospereranno in un'ampia varietà di habitat. Questi nuovi “competitori” includono roditori, come il gerbillo nano e gli uccelli canori, come il passero-tessitore dai sopraccigli. Le specie meno adattabili e a vita bassa, che richiedono particolari condizioni ambientali, saranno probabilmente vittime dell'estinzione. Questi animali includono l'allocco e il rinoceronte nero.
I ricercatori prevedono che la massa corporea media dei mammiferi diminuirà collettivamente del 25 per cento nel prossimo secolo. Questo declino rappresenta un cambiamento ampio e accelerato rispetto alla riduzione del 14 per cento delle dimensioni corporee osservata nelle specie da 130.000 anni fa (l'ultimo periodo interglaciale) fino ad oggi.
I risultati della ricerca sono pubblicati in dettaglio nella rivista Nature Communications. (1)
Il dottor Rob Cooke (2) è l'autore principale di questo lavoro e ricercatore post-laurea presso l'Università di Southampton. Egli commenta: “Di gran lunga la più grande minaccia per uccelli e mammiferi siamo noi umani - con gli habitat che vengono distrutti a causa del nostro impatto sul pianeta, come: la deforestazione, la caccia, l'agricoltura intensiva, l'urbanizzazione e gli effetti del riscaldamento globale. Prevediamo che il sostanziale ridimensionamento delle specie potrebbe comportare ulteriori impatti negativi per la sostenibilità a lungo termine dell'ecologia e dell'evoluzione.
Questo ridimensionamento potrebbe avvenire a causa degli effetti dei cambiamenti ecologici, ma con la perdita di specie, che svolgono funzioni uniche all'interno del nostro pianeta, l'intero ecosistema mondiale potrebbe anche subire dei sostanziali mutamenti.”
Il team di ricercatori si è concentrato su 15.484 mammiferi terrestri e uccelli viventi e ha preso in considerazione cinque caratteristiche che riguardano il ruolo di ciascuna specie in natura: massa corporea, dimensioni della lettiera, ampiezza dell'habitat, dieta e durata tra le generazioni. Inoltre, i ricercatori hanno utilizzato la lista rossa delle specie minacciate per l'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) (3) per determinare quali animali hanno più probabilità di estinguersi nel prossimo secolo. Il team ha utilizzo moderni strumenti statistici per combinare tutti questi dati con l'obiettivo di fare le sue proiezioni e valutare la perdita di biodiversità.
Felix Eigenbrod, (4) professore all'Università di Southampton, afferma: “Abbiamo dimostrato che la perdita proiettata di mammiferi e uccelli non sarà ecologicamente casuale, piuttosto un processo selettivo in cui determinate creature verranno filtrate, a seconda delle loro caratteristiche e vulnerabilità all'ecologia modificare.”
La dottoressa Amanda Bates, (5) ricercatrice presso la Memorial University in Canada, afferma: “Le estinzioni erano viste in precedenza in un'ottica tragica, ma possono anche essere viste come opportunità per azioni di conservazione mirate. Finché persiste una specie che si prevede debba estinguersi c'è tempo per l'azione di conservazione e speriamo che ricerche come la nostra possano aiutare a guidare questo.”
Riferimenti:
(1) Projected losses of global mammal and bird ecological strategies
(2) Robert Cooke
(3) International Union for Conservation of Nature - IUCN
(4) Felix Eigenbrod
(5) Amanda Bates
Autore traduzione riassuntiva e adattamento linguistico: Edoardo Capuano / Articolo originale: Study predicts shift to smaller animals over next century