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- Posted By: Redazione
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La parola chiave è torbiere. La torba è un accumulo di vegetazione parzialmente carbonizzata, accumulatasi nelle foreste paludose di Sumatra e Borneo.
Negli ultimi dieci anni la corsa alla terra per la produzione di olio di palma e di carta ha preso di mira le foreste torbiere di Indonesia e Malesia, che sono state abbattute, drenate e convertite in piantagioni.
Ma la natura si sta prendendo la sua rivincita: una volta asciugata, la torba si ossida, e mentre si rilascia enorme quantità di carbonio nell'atmosfera, svanisce nell'aria.
Così il livello del suolo si abbassa, un fenomeno che si chiama o “subsidenza del suolo”. Di conseguenza, le vaste regioni del sud-est asiatico saranno irreversibilmente inondati da acqua dolce o perfino da acqua salmastra.
La perdita della produzione agricola in queste vaste aree avrà conseguenze socio-economiche gravi e per questo si rendono necessari radicali cambiamenti alle politiche di uso del territorio nelle torbiere.
La soluzione sta nel proteggere le rimanenti foreste palustri torbiere e nel ripristino delle aree degradate. Questo può essere fatto solo attraverso la cooperazione con le comunità locali e l'industria e, in combinazione con uno sviluppo economico sostenibile.
La subsidenza è l'abbassamento della superficie del suolo come risultato di compattazione, del consolidamento e della perdita di volume dovuta alla deforestazione, al drenaggio, all'ossidazione e all'erosione della torba.
Il terreno torboso è e costituito da 10% di materiale organico accumulato (carbonio) e un 90% di acqua. Quando l'acqua viene rimossa con il drenaggio, il carbonio nel terreno della torba è esposto all'aria, si trasforma in CO2 che viene emessa in atmosfera.
Il processo continua fino a quando il drenaggio continua ad asciugare la torba. Tutta la torba al di sopra del livello dell’acqua prima o poi scompare.
Un nuovo studio commissionato da Wetlands International e realizzato da Deltares dimostra che la gestione delle torbiere in Indonesia e Malesia le sta portando all’inondazione entro la metà di questo secolo. Lo studio ha analizzato una superficie di 850.000 ettari, situati lungo il delta Rajang sulla costa del Sarawak, stato malese del Borneo.
Dal 2000 al 2014 la copertura delle piantagioni di palma da olio industriale è aumentata dal 6% al 47%, mentre l'area di foresta della palude è scesa dal 56% a meno del 16%. Dato che l’acqua è un liquido, questa è fluita via anche dalle aree non abbattute né direttamente drenate, il che significa che l'intera area sta abbassando. Il modello suggerisce che in 25 anni il 42% delle piantagioni di palma da olio della zona sarà a rischio di inondazioni. In 50 anni il 56% dei terreni sarà a rischio e in 100 anni lo sarà l'82%.
Nella sola Sumatra, subsidenza interesserà migliaia di chilometri di costa, o milioni di ettari di pianura lungo la costa orientale, paragonabili a oltre 5 volte la dimensione dell’Olanda. Anche in Kalimantan, milioni di ettari saranno a rischio di inondazione se torbiere continueranno ad essere drenato per espandere le piantagioni di palma da olio e di acacia (con cui si produce carta).
Fonte: salvaleforeste.it