Tecnologia

In Antartide la storia del clima degli ultimi 1,5 milioni di anni

In Antartide verranno estratte carote di ghiaccio fino a 2.730 metri di profondità che serviranno a ricostruire il clima globale degli ultimi 1,5 milioni di anni.

Ricercatori europei estrarranno in Antartide carote di ghiaccio fino a 2.730 metri di profondità per ricostruire la storia del clima dell'ultimo milione e mezzo di anni

È stato individuato in Antartide, a 40 km dalla base italo-francese Concordia, il sito di perforazione dove estrarre carote di ghiaccio fino a 2.730 metri di profondità, che serviranno a ricostruire il clima globale degli ultimi 1,5 milioni di anni. Un risultato ottenuto grazie al progetto “Oltre EPICA – Oldest Ice”, coordinato dall'Istituto tedesco per la ricerca marina e polare “Alfred Wegener” e finanziato dall'Unione europea, che ha visto il coinvolgimento di ricercatori provenienti da 14 istituzioni di 10 paesi europei. L'annuncio è stato dato questa mattina nel corso dell'assemblea generale della European Geosciences Union a Vienna.

Al progetto partecipa per l'Italia un team di esperti coordinato da Carlo Barbante dell'Università Ca' Foscari di Venezia e ricercatore associato del CNR; le attività si svolgono nell'ambito del Piano Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), attuato dal CNR per la programmazione e il coordinamento scientifico e dall'ENEA per gli aspetti logistici.

I ricercatori hanno selezionato come sito per la perforazione uno dei luoghi più freddi, spogli e inospitali della Terra, “Little Dome C”, che si trova ad un paio d'ore di motoslitta da “Concordia” nella regione della Terra di Wilkes a una quota di 3.233 metri sul livello del mare. Un luogo in cui le precipitazioni sono molto limitate e dove la temperatura media annuale è di -54 °C (il termometro sale di rado sopra i -20 °C e in inverno precipita a -80 °C).

Un robot che aiuta i disabili a mangiare

Il robot, dopo aver identificato i cibi su un piatto, può decidere quale cibo raccogliere con la forchetta per destinarlo alla bocca del disabile

Un robot autonomo, collegato alla sedia a rotelle, capace di imboccare una persona invalida.

Secondo i dati censiti nel 2010, negli Stati Uniti sono circa 1 milione le persone bisognose di qualcuno che li aiuti a mangiare. (1)

Imboccare un disabile è un compito che richiede tempo e molto sacrificio.

I ricercatori dell'Università di Washington stanno lavorando su un sistema robotico che può aiutare le persone disabili a mangiare. Dopo aver identificato i cibi su un piatto, il robot può decidere quale cibo raccogliere con la forchetta per destinarlo alla bocca del disabile.

Il team ha pubblicato i suoi risultati in una serie di articoli: uno è stato recentemente pubblicato in IEEE Robotics and Automation Letters, (2) mentre l'altro sarà presentato (3) lo scorso 13 marzo (2019) alla Conferenza internazionale ACM / IEEE sull'interazione uomo-robot in Corea del Sud. (4)

“Essere dipendenti da una badante per nutrirsi porta via il senso dell'indipendenza di una persona”, ha asserito l'autore Siddhartha S. Srinivasa, (5) il professore di Boeing Endowed nella UW’s Paul G. Allen School of Computer Science & Engineering. “Il nostro obiettivo con questo progetto è di dare alle persone un po' più di autonomia”.

Riciclo perfetto e CO2 pura dai rifiuti organici

Ridurre i gas serra in atmosfera, attraverso il riciclo, è una delle sfide più importanti nella lotta contro il riscaldamento globale

Nel processo di riciclo i rifiuti organici vengono convertiti in biogas come fonte di energia rinnovabile.

Un team di ricerca dell'Istituto per la tecnologia delle membrane del Cnr ha dimostrato per la prima volta che da rifiuti organici si può ottenere in un unico processo, metano come fonte di energia rinnovabile e anidride carbonica in forma pura per uso industriale ed alimentare. Lo studio è stato pubblicato su Energy & Environmental Science e la tecnologia oggi è già applicata in un impianto in Lombardia, primo del suo genere in Europa

Grazie a un progetto italiano da oggi è possibile ottenere dai rifiuti organici in un unico processo metano come fonte di energia rinnovabile e CO2 in forma pura per uso industriale ed alimentare. A dimostrarlo è un team di ricercatori dell'Istituto per la tecnologia delle membrane del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Itm) di Rende (Cs), in collaborazione con l'azienda Tecno Project Industriale S.r.l, che ha descritto il metodo sulla rivista Energy & Environmental Science. (1)

"Ridurre i gas serra in atmosfera è una delle sfide più importanti nella lotta contro il riscaldamento globale", spiega John Jansen, responsabile del gruppo di ricerca sulle membrane polimeriche per la separazione di gas del Cnr-Itm. "Le possibilità per realizzare questo obiettivo sono fondamentalmente due: l'utilizzo di energia rinnovabile per sostituire quella prodotta con i combustibili fossili, e il recupero e successivo stoccaggio o riutilizzo della CO2, il principale gas serra prodotto dalle attività umane.

Finora non era mai stato realizzato contemporaneamente in un unico processo, obiettivo invece raggiunto con la collaborazione tra Cnr e Tecno Project Industriale. Nel processo, rifiuti organici vengono convertiti in biogas come fonte di energia rinnovabile. Allo stesso tempo, membrane – una sorta di filtri estremamente fini – separano e purificano l'anidride carbonica per successivo utilizzo".

L'innovativa metodologia è stata applicata a livello industriale presso la Montello S.p.a., nell'omonimo comune in provincia di Bergamo, dove la frazione organica dei rifiuti solidi urbani della Lombardia viene trasformata in biogas. "Il biogas, normalmente usato come combustibile per riscaldamento o per produrre energia elettrica, contiene principalmente metano e circa il 35% di CO2.

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