Filosofia

Anima indottrinata dal sistema di controllo

Anima1. Sono i fisici oggi ad affermare che la loro pratica consiste nel puerile gioco di spaccare "cose" sbattendole l'una contro l'altra per vedere cosa succede... e poi sarei io l'irrazionale?

2. Se non ci risvegliamo dal mondo dei sogni in questa vita (giusta la concezione cristiana dell'elezione), è improbabile un risveglio successivo. La sostanza della nostra anima non è imperitura come si crede, è soggetta al divenire (è eviterna), al contrario dello spirito che è al di là delle forme transitorie. È necessario lavorare su se stessi senza farci risucchiare dal contingente. Usiamo energia emozionale (prajna) per ogni evento ordinario, poi ci manca per trasformarci. L'anima va alimentata dall'esperienza consapevole, dal fuoco dell'intento. VIVERE SECONDO INTENZIONE, è il cammino iniziatico.

3. La spiritualità è innanzitutto azione, in secondo luogo esperienza ed infine è una cosa spiegabile, comprensibile. Sì, certo, conta l'influenza spirituale dall'alto o da chi già la possiede, tuttavia, amici, bisogna pur comunicare. Il tipo di spiegazione varia a secondo dei tempi, purché il linguaggio non tradisca il significato. L'uso dei simboli è parte del kit di ogni aspirante, ma non tutto il patrimonio dei segni e dei simboli è rimasto intonso. Non crediate che ogni formulario magico sia efficace a prescindere dall'anno della sua pubblicazione. È il rischio di ogni persona che si accinge a praticare certe tecniche realizzative: lavorare su uno yantra e accorgersi dopo mesi o anni che non succede niente. Dubiti delle tue capacità, invece lo schema è privo di energia, non risponde più al richiamo.

Le 10 malattie spirituali trasmissibili

Le 10 malattie spirituali contagiose

C’è una giungla là fuori e questo è vero per la vita spirituale non meno che per ogni altro aspetto della vita. Crediamo davvero che una persona, per il semplice fatto di aver fatto meditazione per cinque anni, o aver fatto 10 anni di pratiche yoga, sarà meno nevrotica di un’altra? Nel migliore dei casi sarà un po' più consapevole di esserlo. Giusto un po'.

E’ per questo che ho speso gli ultimi 15 anni della mia vita facendo ricerche e scrivendo libri sulla coltivazione del discernimento nel percorso spirituale […]

Diversi anni fa trascorsi un’estate vivendo e lavorando in Sud Africa. Appena arrivata dovetti confrontarmi subito con la viscerale realtà di trovarmi nel paese con il più alto tasso di omicidi al mondo, dove lo stupro era la norma e più della metà della popolazione era sieropositiva — uomini, donne, gay e non.

Dopo aver conosciuto centinaia di insegnanti spirituali e migliaia di praticanti attraverso il mio lavoro e i viaggi, sono rimasta colpita dal modo in cui le nostre opinioni spirituali, esperienze e prospettive diventino similmente “infette” da “contaminanti concettuali” — del resto una relazione confusa e immatura con principi spirituali complessi può risultare invisibile e insidiosa quanto una malattia sessualmente trasmissibile.

Le seguenti 10 classificazioni non si intendono come definitive ma sono offerte come uno strumento per rendersi consapevoli di alcune delle più comuni malattie spiritualmente trasmissibili:

1- Spiritualità Fast-Food: Mescolando la spiritualità con una cultura che celebra la velocità, il multitasking e la gratificazione istintiva il risultato è molto simile ad una Spiritualità Fast Food. E’ un prodotto della fantasia comune e comprensibile secondo cui il sollievo dalla sofferenza della condizione umana può essere veloce e facile. Una cosa è chiara comunque: la trasformazione spirituale non può essere ottenuta con una soluzione tampone.

Riflessione sul nostro modo di vivere basato sul lavoro. Che vita è?

LavoroLicenziatevi, se potete! Vendete il vendibile, riducete al minimo le spese, comprate un pezzo di terra, mettete da parte una somma di denaro che vi consenta di vivere e lasciate al più presto il mondo del lavoro.

E se proprio non potete fare a meno del reddito derivante dalla vostra quotidiana schiavitù, chiedete un part-time.

Quando sarete vecchi o malati, e realizzerete di non avere più tempo o forze per vivere la vita, rimpiangerete amaramente di aver sprecato la maggior parte del vostro tempo per il lavoro.

E purtroppo non ci sarà più niente da fare, se non consigliare agli altri di non ripetere il vostro errore.

Solo allora, forse, comprenderete che sarebbe stato decisamente meglio vivere liberi e felici, piuttosto di ridurvi ad essere degli insignificanti e sostituibili schiavi al servizio del capitale...

Cerchiamo di essere onesti: nessuno intimamente vorrebbe perdere l'occasione della vita a causa del lavoro.

Il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo, e non c'è niente di più insano d'impiegarlo per svolgere forzosamente delle attività che non ci rendono felici perché non rientrano nel dominio della nostra reale volontà.

Eppure oggi una simile condizione riguarda la maggior parte dei lavoratori, ai quali si vuol far credere di dover esser grati per l'opportunità di sacrificare la propria libertà.

Il sistema sociale in cui viviamo ci ha condizionato il pensiero, convincendoci che sia “normale” lavorare secondo modalità incompatibili con il nostro benessere e che non esista alternativa al dover subire la follia dell'odierna organizzazione del mondo del lavoro.

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