Filosofia

La paura è un'illusione confezionata dalla nostra mente

PauraLa paura proviene dal futuro. Da ciò che non conosciamo e non prevediamo.

Viene dal buio interiore, dall'oscurità dell'anima: ove tutto non è manifesto, domina la paura. L'incertezza, l'ansia, il panico.

È uno stato d'animo che riguarda solo la mente, viene creata dalla mente, la quale pretende di proiettarsi nel futuro "presentendo" un avvenimento pericoloso.

Ci si pone in un atteggiamento di paura quando si teme qualcosa di terribile o dannoso che deve venire d'improvviso, deve accadere, qualcosa che sta per arrivare e che ci procurerà danno.

In realtà la paura non è quando ci si trova "davanti" al danno, ma quando lo si immagina.

Nella paura, si vive un fatto non presente ora, ma che "può accadere", provocando un aumento di adrenalina volontario. Spesso si ha paura per qualcosa che poi non accadrà. Che sarà molto meno dannoso di quanto si credeva.

Per vincere la paura occorre vivere nel presente: smettere di pensare che verrà il peggio, che andrà male, che seguirà disgrazia e rovina. Pensare questo è attrarre negatività, che arriverà.

Ci si deve afferrare nel presente, come essere, come sentimento, come tono vitale.

Riflessione sulla clonazione

ClonazioneAnche i cloni ritornano, come gli zombi. Il 20 marzo 2013 La Repubblica riprende dal New York Times un articolo d’una giornalista, Kolata, che nel 97 aveva contribuito allo tsunami Dolly con una raffica di scoop e nel 98 li aveva rielaborati in ‘Clone’, un discutibile ‘instant bestseller’. Ricordiamo che nel 2003 dopo un’enorme sovraesposizione mediatica (per questa!, sostiene Kolata) Dolly sviluppò problemi fisici e comportamentali: fu eutanizzata e finì imbalsamata in un museo scozzese. Intanto s’erano generati cloni d’altre specie, poi persi per strada.

Riproduttivo: ingoiava le uova fecondate e le incubava nello stomaco sino al ‘parto’ cui arrivava dopo due mesi di digiuno; se mangiava, digeriva cibo e figli. Clonarla potrebbe chiarirne sia l’evoluzione, indiziata d’incompatibilità col darwinismo, sia l’estinzione, associabile all’insolita riproduzione: purtroppo i pochi cloni nati vivi sono morti subito. Un esito simile ebbe un esperimento del nostro Loi, che nel 2001 clonò un muflone sardo (pure in estinzione).

Per clonare un organismo occorre trapiantare il DNA (genoma) d’una sua cellula in un uovo. Perché il trapianto funzioni, il DNA deve essere totipotente, come quello dell’uovo fecondato: così impone il Dogma Centrale della Biologia Molecolare, per cui tutte le cellule d’un organismo devono avere lo stesso DNA (quello dell’uovo fecondato). In teoria basta quindi estrarre dalle cellulle il DNA e trapiantarlo in uova: dotate così del genoma del donatore le uova ‘fecondate’ vanno trasferite in utero e a termine dovrebbero nascere organismi tutti geneticamente identici al donatore. Insieme avrebbero formato un clone, cioè un gruppo di suoi gemelli identici ma posticipati.

Il potere della nostra mente

MentePer capire che cos’è quella tecnologia che ai tempi veniva chiamata Magia, bisogna innanzi tutto prendere le mosse da che cos’è la mente, perché è da essa che scaturisce tutto questo. Comprendere la sua natura è fondamentale. Una frase che si sente ripetere spesso è “la Mente mente”. Ma non è vero.

La Mente riflette! La Mente riflette noi stessi. La “menzogna”, quindi, la “bugia” è dentro di Noi, e la Mente, riflettendo, ce la mostra in tutte le sue forme. A volte l’ingenuità, a volte l’ignoranza, ma molto più spesso la comoda malafede, attribuiscono ogni male a qualcosa di esterno ed estraneo a noi, e finché rimaniamo legati a questa visione, saremo solo schiavi delle fluttuazioni polari e del sistema reattivo di stimolo-risposta.

Questo aspetto della Mente, che è quello fondamentale, è anche quello che spiega il segreto di come funzioni veramente la Magia. La mente non mente! Essa è uno strumento, passivo, senza colori, in totale equilibrio finché non viene osservata, ed è il nostro riflesso che ci spinge all’osservazione. E’ un concetto teorizzato anche in fisica quantistica: l’osservazione muta qualcosa, cioè quando un’onda viene osservata dall’osservatore, si trasforma in particella. Tuttavia, la parola chiave non è “Osservazione”, bensì “Attenzione”. Il vero, grande, imperscrutato Potere creatore, disgregatore e perturbante, è l’Attenzione!

Interi volumi potrebbero essere scritti per descrivere questo Potere, che è stato messo a nostra disposizione.

Pagine