CNR

I meccanismi di comunicazione chimica in ambiente acquatico

GamberettoUn recente studio dell’Icb-Cnr sui meccanismi di comunicazione chimica in ambiente acquatico mette in crisi la tradizionale distinzione tra i sensi, olfatto e gusto, basata su criteri spaziali. Il lavoro pubblicato su Pnas

Tradizionalmente, l’olfatto è considerato un senso ‘a distanza’ mentre il gusto è trattato come un senso ‘per contatto’. Si tratta però di una distinzione basata prevalentemente sulle percezioni umane e che è stata sottoposta a forte critica in un articolo pubblicato nel 2014 sulla rivista Frontiers in Chemistry.

Secondo questa nuova prospettiva, in ambiente acquatico si può osservare un’inversione nella portata a distanza dell’olfatto quando i segnali olfattivi sono veicolati da molecole insolubili in acqua, ma che essendo volatili, possono diffondersi nell’aria e arrivare al nostro naso.

Su tale premessa si fonda il lavoro sperimentale guidato da Ernesto Mollo, ricercatore dell’Istituto di chimica biomolecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Pozzuoli (Icb-Cnr), recentemente pubblicato sulla rivista Pnas. Lo studio, svolto nell’ambito di una collaborazione multidisciplinare tra l’Icb-Cnr e varie istituzioni di ricerca italiane e straniere, sfida l'attuale letteratura sulla chemio-recezione in ambiente acquatico, secondo cui il mondo olfattivo di crostacei e pesci è limitato alla sola percezione a distanza di sostanze solubili in acqua.

In futuro nuove tecnologie per le memorie ram

Comportamento magnetico ed elettronico di due materialiGli Istituti Iom, Ismn e Spin del Cnr hanno determinato lo ’spessore critico’ dei materiali magnetici. Le prospettive di utilizzo vanno nella direzione di memorie magnetiche più performanti. Lo studio pubblicato su Nature Communication

Il team di ricerca internazionale coordinato dall’Istituto officina dei materiali del Consiglio nazionale delle ricerche di Trieste (Iom-Cnr) con il contributo dell’Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati di Bologna (Ismn-Cnr) e dell’Istituto superconduttori, materiali innovativi e dispositivi di Genova (Spin-Cnr) è riuscito per la prima volta a quantificare con precisione nanometrica (un nanometro, un milionesimo di millimetro) il valore dello ‘spessore critico’ di alcuni materiali magnetici utilizzati nella spintronica (spin transport electronics). Lo studio è descritto sulla rivista Nature Communication.

Questa disciplina rappresenta un campo emergente dell’elettronica: i dispositivi spintronici sono basati sul controllo dello spin, grandezza quantistica associata a un elettrone e all’informazione magnetica elementare. Lo spin può assumere solo due valori, up verso l’alto o down verso il basso, il che lo rende il candidato ideale per codificare informazioni, in analogia con il codice binario che utilizza i bit 0 e 1. “Grazie all’utilizzo della radiazione di sincrotrone, che permette di analizzare i materiali con sensibilità nanometrica, abbiamo potuto determinare che lo ‘spessore critico’ risulta essere tra i 3 e 4 nanometri: un risultato innovativo che apre le porte a conoscenze utili per chi debba realizzare nuova tecnologia basata sui materiali magnetici come le manganiti”, spiega Giancarlo Panaccione, coordinatore dello studio e ricercatore Iom-Cnr.

Il sesto senso è un'attività anticipatoria neuronale

CervelloÈ capitato a tutti di avere presentimenti che inducono a scegliere una direzione piuttosto che un'altra o a prendere una particolare decisione. Attribuiamo queste scelte al cosiddetto 'sesto senso', una sorta di istinto che ci spinge a scelte, che vanno oltre il ragionamento.

Ma il sesto senso esiste davvero?

“Gli organi di senso con i quali vengono raccolte le informazioni dall'ambiente sono solo cinque. A questi va aggiunto l'intuito, quando, anche senza rendercene conto, percepiamo dati dall'ambiente e li analizziamo attingendo alle nostre esperienze passate e sulla base di queste facciamo previsioni”, spiega Marzia Baldereschi dell'Istituto di neuroscienze (In) del Cnr. “Una persona intuitiva sa dunque sfruttare bene e rapidamente il patrimonio fornitogli dall'esperienza e sa interpretare indizi percepiti anche in modo inconsapevole”.

Il sesto senso è definibile dunque come un 'sapere senza vedere', in cui inconsapevolmente si avverte una situazione in anticipo rispetto al reale accadimento, ovvero si prevede. “I neuroscienziati hanno definito questo fenomeno un' 'attività anticipatoria neuronale' e recentemente uno studio della Scuola Normale Superiore di Parigi ha addirittura identificato aree e circuiti neurali del sesto senso, differenti a seconda del tipo di personalità”, continua Baldereschi.

Pagine