Coscienza

Vivere nell'illusione del futuro

TempoÈ inevitabile: gli uomini non riescono a vivere il presente, piuttosto tendono a proiettarsi nel futuro, quando non si ripiegano sul passato. Si è che l’adesso, oltre ad essere insoddisfacente, è quanto mai effimero: così ci protendiamo, pieni di ingenue speranze, verso l’avvenire.

Non sappiamo neppure se domani saremo ancora vivi, ma non ci stanchiamo mai di progettare, antivedere, concepire, come se il futuro ci appartenesse, come se fosse una miniera di opportunità e di gratificazioni.

Lo stesso Nietzsche, fra i pochi pensatori che non si lascia incantare dal miraggio dell’avvenire, dalle “magnifiche sorti e progressive”, nel momento in cui esorta a vivere l’istante onde sia riempito di gioiosa accettazione dell’esistenza, non vince del tutto l’istinto a proiettarsi nel tempo futuro, dacché, spinto da un disperato ottimismo, è incline a vagheggiare in un'età lontana l’avvento dell’oltreuomo.

La religione e la scienza, ma pure la politica promettono l’eldorado: basta saper aspettare… e si aspetta Godot.

“Domani”: mai vocabolo fu più evocativo, mai vocabolo fu più vuoto.

A differenza di quanto il volgo ripete, l’incitamento di Orazio “carpe diem” non solo non significa “cogli l’attimo”, bensì “afferra il giorno”, ma soprattutto non esprime un triviale edonismo, quanto un’esortazione a strappare ad un destino avaro le pochissime gioie che ci può forse offrire, con la consapevolezza che il domani incombe, foriero di incognite e di insidie.

Rudolf Steiner: la paura e l'ansia sono influenzate e alimentate da esseri spirituali ostili

Rudolf SteinerL'ansia, la depressione(1) e la paura oggi ci devastano enormemente, ma pochi si fermano a considerare che oltre alle influenze materiali nella nostra vita, possiam essere anche sotto l'influenza di esseri che esistono in dimensioni al di fuori della nostra percezione ordinaria.

Ma c'è molto di più nella realtà di quello che possiamo vedere. sentire, ascoltare, gustare e toccare. In effetti, una contabilità della materia che compone l'universo rivela che circa il 73% di esso è costituito da energia oscura,(2) e un altro 23% è costituito da materia oscura, nessuno dei quali può essere visto o compreso.

Inoltre, l'occhio umano è in grado di vedere solo lo 0,0035% dell'intero spettro di radiazioni elettromagnetiche (EM)(3). Quando guardiamo nei cieli, il 96% di esso è invisibile per noi. Incluso in questo i regni spirituali e c'è un intero universo di possibilità che esiste oltre i nostri cinque sensi.

Pochissimi scienziati oggi sono disposti a esplorare la metafisica(4) per esaminare la vita oltre la percezione ordinaria, al fine di creare una connessione tra il visibile e l'invisibile.

Rudolf Steiner, tuttavia, uno dei più prolifici e dotati scienziati, filosofi ed esoteristi del suo tempo, dedicò molto del suo lavoro al compito di scrutare dietro il velo,(5) condividendo la sua intuizione sulla natura più profonda della vita e del mondo oltre.

Parlare troppo è energeticamente inutile

Parlare troppo è energeticamente inutileParlare di meno ed ascoltare, ascoltarci, di più è un esercizio che tutti dobbiamo praticare quotidianamente.

Le parole sono importanti per comunicare ma ne facciamo un abuso spropositato, abbiamo superato il limite del sano uso delle parole, siamo giunti al punto che non riusciamo più a stare in silenzio e che quest’ultimo, il sacro e prezioso silenzio, non deve esistere ma deve essere annientato anche con le parole più inutili e insignificanti.

Parlare sempre, di tutto, di tutti e non fermarsi mai ci fa perdere una quantità esagerata di energia che potrebbe essere investita in qualcos’altro di più costruttivo. Le chiacchiere di paese, i giudizi sugli altri, le lamentele, le critiche… sono tutti modi per riempire un vuoto che sta dentro di noi e che in realtà non va riempito in questo modo superficiale e malsano ma accolto e trasformato.

Dobbiamo assolutamente tornare a vivere questo vuoto senza sentire il bisogno impellente di riempirlo con qualsiasi spazzatura, non dobbiamo temerlo ma inchinarci ad esso ed abbracciarlo, curiosi di scoprire a quale nuova via ci può condurre.

Cerchiamo allora di ponderare ben bene le nostre parole, quelle dette ma anche quelle scritte: dobbiamo considerarle dei doni preziosi da regalare solo in certe occasioni.

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