Ecologia

Continua il disboscamento dell’Amazzonia

Disboscamento dell’AmazzoniaNell’area dell’Amazzonica brasiliana tra gli stati del Para e del Mato Grosso sono stati individuati numerosi incendi, molti de quali dolosi, appiccati al fine di rimuovere la foresta per convertirla in piantagioni.

La linea della deforestazione segue un percorso a spina di pesce, muovendosi lungo le grandi strade e sulle loro traverse minori per penetrare la foreste incontaminata.

Nello stato brasiliano del Pará, ad esempio, a deforestazione segue l'autostrada nazionale BR 163.

L'inizio della deforestazione in questa regione coincide con l’avvio nel 1979 del Programma di Integrazione Nazionale del Brasile, che prevedeva la costruzione di una rete di strade attraverso la foresta, assieme alla cessione di terreni a prezzi controllati per espandere l'agricoltura, creando così un boom demografico nella zona.

Immagini satellitari dell’espansione della deforestazione a “spina di pesce" sono stati ampiamente pubblicizzati nel caso dello stato della Rondônia, tanto da divenire il marchio visivo della deforestazione tropicale.

Negli ultimi decenni l’epicentro della deforestazione in Brasile si è spostato verso est, agli stati del Mato Grosso e del Pará, dove grandi aree di foresta sono state abbattute per fare posto all’agricoltura industriale meccanizzata.

L’Antartide continua ad estendersi

AntartideContinua senza sosta l’eccezionale estensione dei ghiacci marini che circondano l’Antartide, verso latitudini più settentrionali.

L’ultima elaborazione del grafico dell’NSIDC, mette in evidenza come i ghiacci marini antartici stiano subendo una eccezionale avanzata, proprio al culmine dell’inverno australe. Attualmente, secondo i dati satellitari, l’estensione dei ghiacci marini del Polo Sud avrebbe addirittura superato i 18 milioni di chilometri quadrati, superando, ed anche in modo netto, i valori dell’inverno 2013, che fu un’annata davvero eccezionale, dopo il record di massima estensione archiviato nel 2012.

La massima concentrazione di ghiaccio, lì dove il limite della banchisa raggiunge latitudini piuttosto elevate, si sta registrando fra il mare di Weddell e il mare di Davis, dove ormai da anni troviamo una distesa di ghiaccio piuttosto compatta, che riesce a resistere per bene persino nel cuore dell’estate australe.

Una concentrazione di ghiaccio minore, erosa parzialmente dal passaggio di violente tempeste di vento, la troviamo ad ovest della penisola Antartica, fra il mare di Bellingshausen e il mare di Amundsen. Su questo ampio tratto di costa antartica la prevalenza di venti piuttosto miti e umidi, da NO, con continue avvezioni d’aria calda verso il Plateau occidentale dell’Antartide, ha inibito una significativa progressione verso nord dei ghiacci marini. Ma a parte il mare di Bellingshausen e il mare di Amundsen, sul resto dei mari che circondano il continente antartico l’estensione dei ghiacci marini ha ormai raggiunto valori davvero eccezionali.

Picco di morie animali: la Terra sta pian piano morendo

Morie animaliIl 2014 ha registrato un picco di morie animali senza precedenti. I dati sono allarmanti: pesci, mammiferi, uccelli e insetti continuano a morire in un ecatombe che non sembra avere fine. Cosa sta succedendo al pianeta Terra, e quali sono le conseguenze per l'umanità?

Nel 1979, lo scienziato inglese James Lovelock propose l’Ipotesi Gaia, un teoria secondo la quale il pianeta Terra sarebbe un unico grande organismo vivente.

In questa visione, la flora e la fauna planetaria sarebbero parte di questo organismo, un po’ come se fossero le cellule che ne permettono la vita, e noi, esseri umani, faremmo parte di questo organismo.

Se consideriamo plausibile questa teoria e prendiamo in considerazione gli allarmanti dati sulle morti di massa animali che si stanno verificando da qualche anno, allora dovremmo concludere che il pianeta Terra sta morendo!

Si è appena conclusa un’indagine in merito alle misteriose morti di mammiferi lungo la costa del Pacifico. L’indagine, cominciata nel 2011, ha coinvolto gli scienziati del NOAA e del Fish and Wildlife Service, che in questo lasso di tempo hanno esaminato i corpi senza vita di centinaia di esemplari.

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