Rosacroce

Il Priorato di Sion dalla tradizione all'età moderna di Marco Rigamonti

Il Priorato di Sion - dalla tradizione all'età moderna di Marco RigamontiIntroduzione all'opera

L'intento al quale si vuole dar seguito con questa opera, è quello di delineare, attraverso un linguaggio non ermetico, una panoramica generale nei riguardi di alcune tra le conoscenze principali delle quali il Priorato di Sion è depositario.

Si è deciso di rendere disponibile una scorsa introduttiva in merito ad alcune conoscenze cardine dell'Ordine, che possa avviare appropriatamente il lettore sulla pista di ricerca iniziatico-spirituale.

Verrà trattata in maniera particolare, la natura dell'impatto che hanno gli insegnamenti di Sion e delle sue tradizioni, sulla crescita interiore della persona che ne viene a contatto, la quale intraprende un percorso iniziatico che porta verso una sempre maggiore libertà interiore la quale nasce e acquisisce forma e dimensione da una consapevolezza, a sua volta conseguenza di un recupero di potenzialità e capacità ormai perdute dalle masse, perchè atrofizzate dalla eccessiva banalizzazione e volgarizzazione del modo di essere moderno, funzionale nello spingere l'individuo verso uno stile di vita sterilmente immolato quasi unicamente in ragione del perpetuarsi del sistema prettamente commerciale e consumistico.

Gli inizi del pensiero filosofico-religioso della civiltà umana

TemplariIl 23 maggio di ogni anno, nel paesino di Les Saintes Maries-de-la-Mer nella Francia del Sud, si festeggia il giorno dell’arrivo di Maria Maddalena, sua figlia Sara ed alcuni sacerdoti tra cui Simone Lazzaro, lo Zelota. Nella tradizione ebraica Maria (o Miriam) e Sarah, più che nomi, sono titoli. Maria è un titolo sacerdotale mentre Sarah indica il titolo di regina o principessa.

Il plurale del nome Les Saintes Maries-de-la-Mer prende origine dalla venuta dal mare di due Marie, Magdala e Sarah. Ancora oggi gli zingari del sud della Francia chiamano Sarah “l’Egiziana” o “Notre Dame Noir”. Nera, non per la carnagione mediorientale o la pelle bruciata dal sole dell’Egitto dove Maddalena s’è rifugiata dopo la fuga da Gerusalemme, ma perchè questo colore è riservato alle sacerdotesse del rango di Sofia, iniziate nel sacro sapere di Iside, la dea egiziana della sapienza della natura di tutte le cose, la gnosis. Nel credo gnostico-iniziatico, il nero significa che la consapevolezza del Sé, la conoscenza e il sapere, esistono già prima della dualità, la polarizzazione dalla quale origina la luce e il piano fisico. Nel vangelo di Marco si legge che quando il discendente della casa reale davidiana, il nazar-esseno (esseno di Nazar) Yeshua ben Joseph, Gesù, fu nella casa di Simone Lazzaro a Betania, gli si avvicinò una donna con un contenitore d’alabastro. Questa donna, Maria Maddalena, unse la sua testa con olio prezioso.

I greci chiamano questo rituale hieros gamos, o sacro matrimonio. Nella tradizione ebraica, come anche in quella sumera, babilonese e cananea, l’unzione rituale del re è eseguita esclusivamente dalla sacerdotessa reale o dalla sposa reale, nel suo ruolo di Iside. Solo dopo quest’unione rituale con la sacerdotessa il re assume il proprio ruolo di messiah, l’unto. Nel medioevo, l’idea che Maria Maddalena fosse una sacerdotessa di sangue reale e sposa di Gesù è molto diffusa. L’arcivescovo di Mayence, Raban Maar (776-856), nella sua opera “La vita di Maria Maddalena”, scrive che la madre di Maria Maddalena, Eucharia, è di sangue reale asmonita, il che fa di Maddalena una principessa.

Le tradizioni di quel tempo raccontano che i discendenti di Sara si sposarono con le famiglie Visigote dell’epoca, dando inizio alla dinastia dei Merovingi. I Visigoti stessi reclamano di discendere da re Davide e Salomone e di essere fuggiti nella regione dell’Arcadia, in Grecia, prima di occupare il nord della Francia. Quasi sconosciuti fino poco tempo fa, oggi si sa che i re merovingi non si tagliarono i capelli e che praticarono riti iniziatici simili a quelli degli adepti nazareni e di altre sette gnostiche. Dal loro popolo furono considerati “re sacri” perché regnavano secondo l’antica tradizione dei re-pescatori, che si rifanno all’insegnamento di Gesù di servire anziché dominare. Il titolo re-pescatore è molto antico. Appare già nelle tavolette sumere dove indica il rango dello scienziato-sacerdote (dotto nel sacro sapere), Ea/Enki, il nefilim con il titolo “Signore della Terra” perché era arrivato per primo “dal cielo sulla terra”.

La filosofia ecumenica dei templari

Domizio Cipriani Grand Prieur Magistrale Ordre des Templiers de JerusalemL'ordine del Tempio Oggi – Secretum Templi

Il 12 giugno 1118, Hugues de PAYNS e otto compagni, fondarono nel castello di Arginy nel Beaujolais, La Milizia dei poveri soldati di cristo e del tempio di Salomone. Dal quale nacque l'Ordine del Tempio medievale ad opera di Bernard de Fontaine, monaco di Citeaux che diverrà Bernardo de Clairvaux, San Bernardo.

Questo è semplice ed inequivocabile; ma facciamo un passo indietro e cerchiamo il filo di Arianna nascosto che ha motivato questa creazione; e prima di portare l'attenzione su Hugues I° de Champagne, dobbiamo necessariamente chiederci per quale principio ed a quale livello di coscienza deve situarsi questa lettura; perché la lettura della storia e la sua interpretazione, comporta sempre differenti livelli e piani di coscienza.

C'era una volta nel medioevo un pellegrino che camminava verso Compostela, davanti ad un cantiere, curioso, si fermò e fece una domanda al primo operaio che aveva di fronte: Cosa fate? E lui rispose: metto una pietra sopra l'altra. Un secondo operaio rispose: guadagno il pane per me e la mia famiglia. Il terzo rispose: costruisco una cattedrale. E l'ultimo rispose: Opero per la gloria di DIO.

Pertanto in questo trattato vi condurremo oltre gli avvenimenti storici, vi faremo scoprire una parte della storia velata dell'Ordine del Tempio.

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