Farmaci che ammalano

Pillole dimagranti letali

Pillole dimagranti letaliTutto è iniziato con la tragica morte, a metà aprile, di Eloise Aimee Parry, era una ragazza inglese di appena 21 anni, deceduta a causa di alcune pillole dimagranti acquistate online. Subito è stato messo sotto accusa il componente dinitrofenolo (DNP), una sostanza considerata altamente tossica e di cui Eloise avrebbe fatto abuso, fino a provocarsi un’overdose.

La Food Standards Agency britannica lanciò un appello per evitare che i cittadini proseguissero ad acquistare questo tipo di prodotti, soprattutto le pillole che contengono quella sostanza, molto pericolose per la salute. Si capì subito anche che quelle pillole dimagranti non avrebbero dovuto essere messe in vendita, in quanto assolutamente non adatte per il consumo umano.

È notizia di queste ore che l’allarme è stato elevato al massimo grado, con l’intervento dell’Interpol che ha lanciato un’allerta generalizzata su pillole dimagranti e creme a base di 2,4-dinitrofenolo, una sostanza illecita e potenzialmente letale utilizzata anche dai culturisti. Oltre ai pericoli legati alla sostanza, i rischi sono amplificati dalla produzione illegale, in laboratori clandestini che espongono i consumatori al rischio di sovradosaggio e contaminazioni.

Gli antibiotici possono dar vita a nuovi batteri nocivi

Alert antibioticiGli antibiotici possono causare la comparsa di nuovi batteri nocivi, come suggerisce una nuova ricerca scientifica.

La preoccupazione degli scienziati è che l’uso eccessivo di antibiotici possa contribuire alla formazione di batteri resistenti e l’emergere di nuovi batteri noti come “superbatteri”.

Gli scienziati della University of North Carolina a Chapel Hill e San Diego, (USA), ha scoperto un effetto collaterale del consumo di antibiotici: la produzione di biofilm, una specifica forma di esistenza di alcuni batteri.

“La nostra scoperta indica chiaramente che alcuni antibiotici stimolano la formazione di biofilm, che non ha nulla a che fare con la sua capacità di uccidere i batteri”, spiega il capo ricercatore, Elizabeth Shank. “Altri batteri definiti appunto “superbatteri”, sono resistenti agli antibiotici, per esempio, nei casi di malaria, tubercolosi e tifo”.

Allo stesso tempo, diversi studi hanno confermato che il consumo di antibiotici può essere dannoso per i batteri buoni, che può anche danneggiare le cellule sane e distruggere le funzioni vitali del corpo.

Scoperto un nuovo antibiotico utilizzando lo stesso metodo della penicillina

Quello che non conviene divulgare sulla chemioterapia

Chemioterapia I tumori fanno parte di un normale meccanismo biologico di risposta del sistema corpo/cervello agli insulti psichici e/o biochimici, e continuamente vengono generati e riassorbiti senza che nella stragrande maggioranza dei casi ce se ne accorga.

Il cancro è un tumore che è momentaneamente sfuggito al controllo del corpo, ma se il corpo è sano il cancro può ancora ritornare sotto controllo e regredire fino a scomparire.

Un tumore che progredisce troppo non è tanto dannoso di per sé, ma piuttosto perché consuma le risorse del corpo (i nutrienti) oppure perché la sua massa ostacola le funzioni fisiologiche, comprime organi e tessuti, ecc.

Quando un corpo è già troppo indebolito dalla eccessiva presenza di sostanze tossiche, parassiti e squilibri biofrequenziali, non è più in grado di mantenere il controllo del processo di generazione e riassorbimento del tumore, e questo degenera sempre più, con una progressiva dedifferenziazione dei tessuti, i quali divengono ameboidi e invasivi.

Rimuovendo dal corpo le sostanze tossiche, i parassiti e gli squilibri biofrequenziali, e ammesso che il corpo abbia mantenuto la capacità di risposta immunitaria, il cancro può invertire la rotta e regredire più o meno rapidamente, fino a completa guarigione.

La medicina olistica conosce ormai molte terapie anticancro, del tutto naturali e relativamente economiche, che agiscono sulle cause e senza distruggere il sistema immunitario: sono ormai ben collaudate e, se ben applicate, funzionano nella stragrande maggioranza dei casi.

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