In Arizona si sperimenta il bicarbonato per il trattamento del cancro al seno

BicarbonatoIl Dr. Mark Pagel, membro dell’University of Arizona Cancer Center, riceverà 2 milioni di dollari come sovvenzione da parte del National Institutes of Health per studiare l’efficacia della terapia personalizzata con bicarbonato di sodio per il trattamento del cancro al seno.

In altre parole, la sperimentazione clinica sull’uso di bicarbonato di sodio per via orale nei trattamenti contro il cancro al seno sta per cominciare! [1] Ovviamente ci sono studiosi che hanno capito che il bicarbonato di sodio (baking soda), che è la stessa cosa che può salvare la vita di una persona al pronto soccorso in un attimo, è una delle prime opzioni più sicure ed efficaci per la cura del cancro.

Quando assunto per via orale con acqua, specialmente in acqua con alto contenuto di magnesio, e quando assunto con sistema transdermico, il bicarbonato di sodio diventa una prima linea di cura per il trattamento del cancro, delle malattie renali, del diabete, dell’influenza e anche del raffreddore comune. E soprattutto, è anche uno scudo contro l’esposizione alle radiazioni, tanto che tutti dovrebbero farne uso il prima possibile. La salute di tutti è sotto pesante attacco nucleare da forti venti radioattivi che circondano l’emisfero settentrionale.

In realtà non è una sorpresa che un ricercatore dell’Università dell’Arizona abbia ricevuto questo contributo, perché proprio in Arizona la ricerca sul cancro va avanti da anni.

Il Dr. Robert J. Gillies e i suoi colleghi hanno già dimostrato che il pre-trattamento dei topi con bicarbonato di sodio ha dato dei risultati di alcalinizzazione nella zona intorno ai tumori. Gli stessi ricercatori hanno riferito che il bicarbonato aumenta il pH tumorale e inibisce le metastasi spontanee nei topi con cancro al seno. Riduce anche il tasso di coinvolgimento linfonodale.

Jon Barron presenta un modo di osservare il pH che ci illumina su uno dei principali vantaggi dell’acqua alcalina:

Gli ioni di idrogeno bloccano l’ossigeno. Ciò significa che più il liquido è acido, meno disponibile è l’ossigeno in esso. Ogni cellula del nostro corpo necessita di ossigeno per vivere e per mantenere la salute ottimale. Uniamo a questo ciò che conosciamo sugli ioni di idrogeno e vediamo che più il sangue è acido (minore è il suo pH), meno ossigeno è disponibile per essere usato dalle nostre cellule. Senza entrare in una discussione coinvolgendo la chimica, possiamo capire il meccanismo con l’esempio di un lago colpito da piogge acide. I pesci muoiono letteralmente soffocati in quanto l’acido delle piogge “lega” tutto l’ossigeno disponibile. Non è che l’ossigeno sia sparito, è semplicemente non disponibile. Quindi, se rialziamo il pH del lago (rendendolo più alcalino), l’ossigeno torna disponibile riportando il lago in vita. Per inciso, vale la pena notare che il cancro è legato ad un ambiente acido (mancanza di ossigeno), più alto è il pH (più ossigeno presente nelle cellule del corpo), più è difficile il proliferare della malattia.

Capire questo è importante per due motivi: rivela uno dei benefici primari dell’acqua alcalina, più ossigeno “disponibile” nel sistema e spiega quindi perché l’acqua alcalina aiuta a combattere il cancro.

L’oceano, madre della vita, ha un pH medio di circa 8,1.

Il pH ideale per il sangue è circa 7,4, leggermente alcalino, non acido.

Jon Barron

Barron conclude:

Se stai mangiando bene e vivi in modo pulito, allora sì, puoi bere acqua comune con un pH leggermente al di sopra del neutro. Tuttavia, se stai mangiando la tipica dieta occidentale, ricca di carne, cereali, bibite e zuccheri che acidificano il corpo, allora è un’altra storia. Il tuo bilanciamento di pH è ormai così lontano dai livelli normali che per contrastarlo devi alcalinizzare l’acqua. La mia raccomandazione sul valore del pH per l’acqua da bere tutti i giorni è di circa 7,5-8, a seconda di quanto è “acida” la vostra dieta. Un consumo di acqua con pH più alto per periodi prolungati, dovrebbe essere riservato solo a circostanze particolari. Le acque di montagna più famose del mondo, le acque rinomate per le loro proprietà curative, sono altamente alcaline. Mi riferisco alle acque che scendono dall’Himalaya, e in particolare alle acque della Valle Hunza, che hanno un pH tra il 9 e l’11.

Note:

- Il bicarbonato di sodio potrebbe avere un potenziale contro il cancro:
http://digitaljournal.com/article/323645

- http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19276390

- Uno studio arriva da Le, et al. (1986), in uno studio campione francese, su 1.010 casi di cancro al seno e 1.950 controlli su patologie non maligne, è stato rilevato che il cancro al seno è associato all’incremento della frequenza di consumo di formaggi fermentati con muffe.

- Going, et al. (1990) hanno trovato che cristalli di weddellite (ossalato di calcio) sono presenti nelle calcificazioni presenti nel tessuto mammario di pazienti con cancro al seno. I cristalli di ossalato di calcio si formano quando il calcio si lega con l’acido ossalico. L’acido ossalico è una micotossina che può essere prodotta da differenti specie fungine. Alcuni funghi producono quantità così alte di acido ossalico tanto da venire utilizzati per la produzione commerciale di agenti chimici. L’infezione fungina nei polmoni umani da Aspergillus niger produce grandi quantità di acido ossalico.

- I ricercatori hanno esaminato il DNA umano da una varietà di tessuti e organi per identificare e quantificare le aflatossine DNA-addotti. Tali addotti sono considerati prova della presenza di micotossine in un determinato tessuto. La loro scoperta? “I tessuti tumorali avevano livelli più alti di aflatossine addotti del tessuto normale della stessa persona.”

- http://www.nlm.nih.gov/medlineplus/ency/article/001183.htm

Fonte originale: blog.imva.info / Tradotto da: “La Leva di Archimede”

Commenti

Ritratto di Anonimo

Anonimo

Acceso Do, 01/07/2012 - 19:44 - Fa benissimo: è un anticancro, basta leggere del metodo Di Bella e della cura Simoncini. Inoltre è perfetto per pulire e sbiancare i denti (addio tartaro), come antiacido insieme ad un pò di acqua e limone, come deodorante per le ascelle è efficacissimo invece di quella robaccia con l'alluminio.

Ritratto di Anonimo

Anonimo

Acceso Sa, 30/06/2012 - 00:51 - MEZZO CUCCHIAINO DA CAFFE CON UN BICCHIERE DI ACQUA IO LO PRENDO DA ANNI, SPECIALMENTE QUANDO HO MANGIATO TROPPO. IO SONO CONVINTO DEI SUOI BENEFICI NON HO RILEVATO CONTROINDICAZIONI ALMENO PER ORA IL SAPORE UN PO' SALATO MI CI SONO ABITUATO, NON HO NÉ RAFREDDORE NÉ FEBRE DA PIÙ DI 20 ANNI. SARÀ UNA COMBINAZIONE CHISSÀ. CIAO GIORGIO........

Ritratto di Anonimo

Anonimo

Acceso Do, 01/07/2012 - 13:29 - Jon Barron non "illumina" proprio nulla.

La spiegazione acidità/quantità di ossigeno disponibile è molto interessante ma non ha nulla a che vedere con la spiegazione del PERCHÉ un tumore in tali ambienti risulta più o meno a "suo agio".

Il paradigma ufficiale ci "spiega" che la cellula tumorale (impazzita) è più longeva (se non immortale) e consuma più zucchero di quella sana.

La PET si fa proprio partendo dall'osservazione che nei siti colpiti da tumore si ha un maggiore consumo di zucchero e la PET rileva proprio questo.

Una delle conseguenze di queste osservazioni è stata l'idea (sciocca) di "affamare il tumore" riducendo l'afflusso di sangue all'organo colpito (così facendo ovviamente si diminuscie l'afflusso di sangue alle cellule sane e quindi anche l'afflusso di ossigeno)

Quindi adesso si pensa che ossigenando di più i tessuti (tramite innalzamento ph si avrebbe maggior ossigneno disponibile) si contrasterebbero i tumori?

E l'idea di "affamare" il tumore dove la mettiamo?

Tra l'altro un maggiore quantitativo di ossigeno disponibile porterebbe a favorire l'ossidazione di zuccheri quando proprio da questo consumo anomalo con la pet ci accorgiamo che c'è qualche disfunzione metabolica in situ che ci riconduce a un tumore.

Quindi la spiegazione fornita da Barron non ci "illumina" affatto ma anzi rende tutto molto più complesso e misterioso a meno che .....

a meno che finalmente non mettere da parte il paradigma attuale di cancro e formularne uno nuovo.

Allo stato attuale l'unico paradigma che spiega questa situazione è quello di Simoncini .