Ionizzatori negativi come soluzione alla carenza di piogge

Ionizzatori negativi come soluzione alla carenza di pioggeNegli Emirati Arabi Uniti e in Australia si cercò di rimediare alla carenza di precipitazioni già nel 2011

Al Ain è la quarta città più grande degli Emirati Arabi Uniti ed è situata nel deserto. Riceve meno di un centimetro di pioggia all’anno, e questo rende l’agricoltura impossibile. Ma si è riuscito a trovare una soluzione: piogge artificiali.(1)

Nel 2010, il presidente degli Emirati Arabi Uniti, Sheikh Khalifa bin Zayed Al Nahyan, investì 11 milioni di dollari in un team di scienziati che, utilizzando uno ionizzatore di grosse dimensioni, provarono ad attirare la polvere con ioni a carica negativa e formare nuvole. Queste nuvole di polvere dovevano attirare l’umidità presente nell’aria e, in teoria, sarebbe dovuto piovere.

Il progetto, mantenuto segreto fino all’anno dopo, funzionò: su settantaquattro tentativi svolti durante l’estate (in giorni con il 30% o più di umidità atmosferica) cinquantadue andarono a buon fine. Non è ancora chiaro se la pioggia creata fosse sufficiente a sostenere lo sviluppo vegetale della zona, quel che è certo è che in Australia stanno sperimentando un progetto simile da una decina di anni.

È il caso della Australian Rain Technology (ART),(2) società commerciale impegnata nello sviluppo efficace di tecnologie di miglioramento delle precipitazioni, incentrata sulla ricerca e lo sviluppo di tecnologie di ionizzazione a terra e sull'avanzamento di metodologie statistiche predittive e di valutazione.

L’ART ha sviluppato il modello ATLANT™,(3) che si basa sull'introduzione di goccioline caricate elettricamente in una nuvola presente in natura, che influenzerà le probabilità di collisione e quindi il tasso di coalescenza (ovvero il fenomeno fisico attraverso il quale le gocce si uniscono per formare delle entità di dimensioni maggiori) delle goccioline per produrre gocce di pioggia e, a seconda della natura della nuvola, questo determinerà un aumento delle piogge.

In molte aree del mondo si hanno precipitazioni significativamente inferiori alla media, con gravi ripercussioni sulle industrie dipendenti dalla pioggia e sull'ambiente. L'agricoltura, la silvicoltura, l'approvvigionamento idrico rurale e urbano e l'energia idroelettrica sono settori influenzati negativamente dalla minore disponibilità di acqua e gli ecosistemi dipendenti dalle precipitazioni hanno subito danni significativi.

La tecnologia ATLANT™ offre un potenziale miglioramento dei flussi di corrente attualmente in calo, della resa delle dighe di acque superficiali e del rifornimento delle falde acquifere, e inverte le perdite economiche associate a precipitazioni ridotte in agricoltura e silvicoltura.

Riferimenti:

(1) Making It Rain

(2) Australian Rain Technologies

(3) How ATLANT™ works

Foto: WEB / Traduzione e adattamento linguistico: Veronica Pesenti