I Black Bloc sono un affare di stato

Black Bloc I Black Bloc sono un fenomeno foraggiato e organizzato dal sistema politico e sfruttato dai mass media. I Black Bloc altro non sono che agenti dei servizi segreti, che hanno il compito di creare il caos.

Si crea un problema falso, perché creato dalla élite al potere, e si allontana in questo modo la gente dal vero problema: cioè che la globalizzazione sta uccidendo le nostre colture, sta affamando le popolazioni del terzo mondo, sta distruggendo la nostra agricoltura lasciandola in mano alle multinazionali.

Questi finti Black Bloc sbucano da un momento all’altro per incendiare e creare caos. Poi nascosti dai fumogeni gettano via le scarpe, gli impermeabili, i guanti e i cappelli, abbandonano tutto in strada per tornare a nascondersi tra la folla. E poi come Babbo Natale spariscono. È tutto deciso a tavolino. La loro tecnica è quella tipica dei servizi, quella usata in tutti i movimenti e le forze politiche: si infiltra un movimento, per piegarlo a fini che il sistema approva. Pratica ben collaudata in Italia dagli anni ’70.

Dati i mezzi di cui oggi sono dotati i nostri servizi segreti e le nostre forze dell’ordine, non dovrebbe essere troppo difficile individuare questi gruppi e smantellarli in quattro e quattro otto.

Perché non lo fanno?

I Black Bloc, quelli veri (ovvero i no global anticapitalisti e mezzi anarchici) sono una cosa. È un movimento, uno schieramento ideologico politico e sociale. Mentre l’utilizzo della scusa Black Bloc, come è avvenuta a Genova ma anche in altre “n” manifestazioni di Milano, Roma o Torino, è una mossa vecchia del sistema italiano (e mondiale) per sopprimere questi movimenti popolari.

Il Blocco Nero è una realtà che nasce e muore a cavallo del 2000. Il fatto che quelli del Black Bloc agissero vestiti di nero e a viso coperto per rendersi meno identificabili, non significa ovviamente che chiunque si travesta in maniera simile appartiene a un Blocco Nero.

L’attualissima intervista, dell’ottobre 2008, di Cossiga ex Ministro degli Interni, ex Primo Ministro ed ex Presidente della Repubblica, spiega meglio il concetto di agenti infiltrati: “Gli universitari, invece? Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città.

Dopo di che? Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri”.

Ricordatevi che chi è contro la globalizzazione come i No Expo non è un violento, anzi. È a favore dei nostri allevatori, coltivatori, produttori e commercianti, ed è a favore delle popolazioni del terzo mondo. Altro che Black Bloc.

Fonte: ilsapereepotere.blogspot.co.uk