La Coca Cola è un'efficace detergente

Coca ColaLA COCA-COLA È LA BIBITA GASSATA PIÙ BEVUTA AL MONDO

Le sue vendite non registrano cali, nonostante la bevanda sia spesso sotto accusa di essere nociva per la salute a causa dei dolcificanti in essa contenuti e dell’elevata presenza di acido fosforico, ritenuto colpevole, se assunto in notevoli quantità, della demineralizzazione delle ossa, anche e soprattutto nei bambini.

Il marchio Coca Cola è inoltre ormai da decenni al centro di azioni di boicottaggio per la violazione dei diritti umani degli operai delle proprie fabbriche situate in Colombia. Vi è quindi più di un motivo per rinunciare a bere ed acquistare Coca Cola o per provare almeno a diminuirne il consumo.

Se ne avete ancora delle scorte in dispensa, ma avete deciso di porre un freno alla vostra dipendenza dalla bevanda, provate a sfruttarla per mettere in pratica alcuni dei suoi possibili impieghi alternativi.

I DIECI METODI

Milioni di animali massacrati in nome della Santa Pasqua

Quando Leonardo da Vinci scriveva "verrà un giorno in cui l'uccisione degli animali sarà considerata come l'uccisione di una persona" non poteva certo immaginare la dimensione che i massacri di animali avrebbero assunto in occasione delle festività.

Mai come nel momento presente l'industria alimentare macina, è il caso di dirlo, milioni di vite per produrre cibo oltretutto sprecato nella misura del 45 per cento. E, in più, il cibo comunque consumato in eccesso è responsabile della stragrande maggioranza delle patologie umane più gravi.

A Pasqua tutto questo assume la dimensione ancor più crudele della strage di piccoli fatti nascere solo per essere allontanati dalle madri e, spesso dopo viaggi allucinanti, essere uccisi per finire nel piatto.

Pochi spettacoli sono più sinistri, specie agli occhi di chi ha deciso di non alimentarsi più di animali, delle infinite, stucchevoli e sempre uguali trasmissioni televisive in cui ridenti e, speriamo almeno, ignare massaie illustrano i tanti modi di cucinare e mettere in tavola una povera creatura. Aprire, tagliare, disossare: sembrano e termini di un racconto horror reso più paradossale dal contrasto con l'atmosfera festosa in cui viene rappresentato.

Proviamo, per una volta, a guardare la Pasqua dal punto di vista di chi nel piatto ci finisce. E anche dal punto di vista di chi - le povere pecore - si vede strappare il proprio piccolo e lo piange, si, proprio lo piange con lamenti strazianti, più umani di quelli umani.

La celiachia è causata dalla modificazione genetica del frumento

DICIAMOLO PURE AD ALTA VOCE. È mai possibile che la diffusione pressoché «epidemica» della celiachia, cioè dell'assoluta intolleranza al glutine che può innescare anche gravi patologie conseguenti, possa essere dovuta ad una modificazione genetica approntata sul frumento?

Questa ipotesi non è nuova e su di essa si sono spesso avventati, smentendola con ferocia, i sostenitori delle biotecnologie e dei cibi Ogm. Ma ora, grazie all'intuizione di uno scienziato di esperienza pluridecennale in campo medico, pare possa arricchirsi di ulteriori dettagli, chiarendosi all'opinione pubblica.

Un frumento nanizzato

Il professor Luciano Pecchiai, storico fondatore dell'Eubiotica in Italia e attuale primario ematologo emerito all'ospedale Buzzi di Milano, ha avanzato una spiegazione di questa possibile correlazione causa-effetto su cui occorrerebbe produrre indagini scientifiche ed epidemiologiche accurate. «È ben noto che il frumento del passato era ad alto fusto - spiega Pecchial - cosicchè facilmente allettava, cioè si piegava verso terra all'azione del vento e della pioggia. Per ovviare a questo inconveniente, in questi ultimi decenni il frumento è stato quindi per così dire “nanizzato” attraverso una modificazione genetica».

Appare fondata l'ipotesi che la modifica genetica di questo frumento sia correlata ad una modificazione della sua proteina e in particolare di una frazione di questa, la gliadina, proteina basica dalla quale per digestione peptica-triptica si ottiene una sostanza chiamata frazione III di Frazer, alla quale è dovuta l'enteropatia infiammatoria e quindi il malassorbimento caratteristico della celiachia.

«È evidente - ammette lo stesso Pecchiai - la necessità di dimostrare scientificamente una differenza della composizione aminoacidica della gliadina del frumento nanizzato, geneticamente modificato, rispetto al frumento originario. Quando questo fosse dimostrato, sarebbe ovvio eliminare la produzione di questo frumento prima che tutte le future generazioni diventino intolleranti al glutine». E non è da escludere che sia proprio questo uno degli scogli più difficili da superare.

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