Guadagni dal traffico di esseri umani in Grecia. Arrestati membri Ong greca

In Grecia 30 membri della Ong greca “Erci” sono stati arrestati per il loro coinvolgimento nella rete del traffico di immigrati nell’isola di Lesbo fin dal 2015

Mentre la Grecia deve affrontare l’infinita crisi economica e migratoria che l’ha messa in ginocchio, le ONG che operano sul suo territorio, anziché preoccuparsi di fornire aiuto alle persone bisognose, si occupano di fare profitti facilitando l’immigrazione clandestina ed approfittando dei programmi governativi di integrazione.

Il 28 di agosto 2018 trenta membri della Ong greca “Centro Internazionale di Risposta alle Emergenze” (Erci) sono stati arrestati(1) per il loro coinvolgimento nella rete del traffico di esseri umani che opera nell’isola di Lesbo fin dal 2015. Secondo una dichiarazione rilasciata dalla polizia greca, in seguito alle indagini che hanno portato agli arresti, «le attività di una rete criminale organizzata che facilitava sistematicamente l’ingresso illegale di stranieri, sono state portate totalmente alla luce».

Tra le attività scoperte ci sono la falsificazione, lo spionaggio e il monitoraggio illegale sia della Guardia Costiera greca sia dell’agenzia di confine Ue, Frontex, allo scopo di ottenere informazioni confidenziali sui flussi di immigrati turchi. Le indagini hanno inoltre portato alla scoperta di altri sei cittadini greci e 24 cittadini stranieri implicati(2) nei reati.

L’Erci si autodescrive come:

«un’organizzazione greca senza scopo di lucro che fornisce risposte alle emergenze e aiuti umanitari in tempo di crisi». La filosofia di Erci è di «identificare le lacune negli aiuti umanitari e colmarle, per fornire assistenza nella maniera più efficiente e impattante». Al momento «Erci ha 4 programmi attivi con i rifugiati in Grecia, nell’area di ricerca e salvataggio, medica, nell’istruzione e nel coordinamento dei campi di rifugiati».(3)

Botticelli: Giovane introdotto alle sette arti liberali

Il Botticelli, artista coltissimo e raffinato, introduce nell'opera alcuni simboli che potrebbero assumere un significato astronomico ed astrologico

“Giovane introdotto alle sette arti liberali” è il titolo attribuito ad un affresco dipinto da Sandro Filipepi, detto Botticelli (1445-1510).

L'opera, il cui soggetto è leggibile, nonostante le ampie lacune in basso, è al Louvre, insieme con un altro affresco. Entrambi furono staccati da Villa Lemmi, in Firenze, di cui adornavano la loggia. Pare che la dimora fosse di proprietà dei Tornabuoni e che fosse poi passata ai Lemmi: le opere furono rinvenute nel 1873 sotto lo scialbo.

Dapprima furono connesse alle nozze di Lorenzo Tornabuoni con Giovanna degli Albizi (1486); però già il Thiemme [1897] poneva in dubbio l'identificazione della sposa. Presto si riscontrò che il ciclo precedeva la data della cerimonia. Il Gombrich [1945] contestò anche l'appartenenza di Villa Lemmi ai Tornabuoni, identificandola con una magione acquistata da Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici, quando sposò Semiramide di Giacomo Appiani. Gli affreschi dovrebbero risalire al 1483.

L'affresco in oggetto raffigura sette figure femminili (quattro effigiate di fronte e tre di spalle) che accolgono un giovane accompagnato da una giovane donna, forse Minerva. Sulla sinistra, nella parte inferiore dell'affresco, parte per lo più scrostata, un piccolo angelo con la testa reclinata e circonfusa dall'aureola, guarda verso l'esterno della composizione.

Il Botticelli, artista coltissimo e raffinato e che risentì del milieu neoplatonico fiorentino, introduce nell'opera alcuni simboli che potrebbero assumere un significato astronomico ed astrologico. Infatti la figura collocata quasi al centro tiene in mano un grosso e nero scorpione, alla sua destra la donna (la Retorica?) assisa su un soglio a dominare le altre, stringe nella sinistra un arco. Forse il Botticelli volle adombrare i segni zodiacali dello Scorpione e del Sagittario, secondo un disegno iconografico e simbolico, il cui significato potrebbe alludere al centro della galassia come nel cosiddetto Libro perduto di Nostradamus.(1)

Sincronizzazione temporale di sensori wireless


I nodi delle reti di sensori wireless richiedono la sincronizzazione temporale per assicurarsi che i loro dati siano correlati.

Come i membri di un'orchestra richiedono che un conduttore mantenga il tempo necessario per assicurarsi che le note siano armonizzate tra loro, i nodi delle reti di sensori wireless richiedono la sincronizzazione temporale per assicurarsi che i loro dati siano correlati l'uno con l'altro.

Farzad Asgarian,(1) studente di PhD dell'Università del Michigan, studia come assicurarsi che i sensori wireless rimangano sincronizzati. Egli ha sviluppato un modo per minimizzare l'errore di sincronizzazione riducendo al contempo la potenza richiesta. Questo metodo perfeziona le funzionalità di connessione ad Internet delle applicazioni collegate ai sensori installati nel corpo degli atleti e associati ai sistemi di monitoraggio della salute e dell'utilizzo statistico. Questa tecnologia potrebbe, ad esempio, anche andare bene per monitorare determinate funzionalità di grandi veicoli come elicotteri e treni.

Farzad Asgarian spiega: "Con l'aumento delle prestazioni nella correlazione dei dati tra i sensori, che consente una sincronizzazione temporale precisa, le reti di sensori potrebbero essere applicate in modo più efficace a un atleta, come un vogatore, per aiutare a valutare e migliorare i loro movimenti. Per veicoli come un treno, in cui il costo delle riparazioni è elevato e il funzionamento è fondamentale, una migliore sincronizzazione temporale in queste reti di sensori è necessaria per analizzare le condizioni delle parti al fine di garantire una tempestiva manutenzione quando necessario."

La sincronizzazione dell'ora nelle reti di sensori wireless è in genere basata su timestamps ad alta risoluzione, che richiedono un clock di frequenza più elevato, ad esempio a 16 megahertz. Inoltre, i precedenti metodi di sincronizzazione dell'ora hanno richiesto un nodo di base da sincronizzare con altri nodi ogni pochi secondi per aiutare a mantenere bassi gli errori di temporizzazione.

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