In futuro il 75% dei lavoratori eserciteranno le loro mansioni fuori dall'ufficio

LavoroMentre in Francia diventa un diritto la facoltà dei dipendenti di “staccare” la spina, ovvero non rispondere a telefonate e mail di lavoro fuori dall'ufficio, gli esperti ci dicono che il lavoro del futuro sarà esattamente il contrario: non avrà limiti di spazio e di tempo.

I prossimi lavoratori, che saranno i Millennials di oggi e le generazioni più giovani (quella degli “Z” parte dagli anni Novanta), porteranno la loro cultura in ambito professionale e diranno addio alle progressioni di carriera lineari, che impegnano i dipendenti per decenni e di fatto limitano la loro vita lavorativa a un paio di aziende.

Secondo quanto emerso al Global Leadership Summit, una buona fetta dei capi azienda ritiene che già nel 2020 i tre quarti delle forze lavoro non avranno più sede in un “ufficio tradizionale”. Gli esperti di Ubs, in un articolato report dedicato al “lavoro del futuro”, parlano di “Bricolage Living”. Si tratta della capacità di costruire una vita “modulare”, nella quale questi astronauti del cosmo lavorativo dovranno saper saltare in differenti luoghi, senza orari canonici.

La tecnologia avrà senza dubbio un ruolo da pivot di questo processo evolutivo del lavoro: “Quasi la metà (47%, ndr) delle professioni attuali nelle economie avanzate sono ad alto rischio di esser sostituite dall'automazione, nei prossimi vent'anni”, pronostica Mark Haefele, il capo degli investimenti di Ubs Wealth Management.

Milioni di api uccise dai pesticidi utilizzati contro il virus zika

Moria apiLa crescente preoccupazione per la diffusione del virus Zika negli Stati Uniti sta portando a misure estreme di prevenzione che purtroppo stanno danneggiando le api. Nelle aree in cui le zanzare sono molto diffuse, le autorità del South Carolina stanno utilizzando dosi massicce di insetticidi che hanno portato ad una vera e propria moria delle api: più di 3 milioni in un solo giorno!

Le api sono purtroppo vittime di queste azioni proprio in South Carolina dove sono stati riportati quattro casi di contagio da virus Zika in persone che avevano viaggiato all’estero.

A Summerville si è registrata una moria delle api accidentale e inaspettata, che evidentemente non era stata calcolata. Senza le api gli ecosistemi del nostro Pianeta non possono svilupparsi come si deve con una vera e propria alterazione dei cicli della natura.

Alcuni pesticidi, come il Pyriproxifeno di Monsanto, continuano a minacciare le api insieme alla perdita degli habitat naturali. Ora il problema della diffusione del virus Zilka tramite le zanzare rappresenta un nuovo fattore di rischio per gli insetti impollinatori.

Sono milioni le api trovate morte a Summerville dopo l’utilizzo massiccio di insetticidi contro le zanzare Zika, in particolare un prodotto chiamato Trumpet.

Assolto Milosevic. I media occidentali hanno fatto finta di niente

Slobodan MilosevicIl 24 marzo 2016, il Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia, ha condannato Radovan Karadžic, presidente della Repubblica Srepska (è l’entità territoriale che nacque in opposizione al risultato del referendum voluto in Bosnia dalla comunità europea e con il quale croati e musulmani votarono in favore di una Bosnia Erzegovina indipendente) dal 1992, a 40 anni di reclusione con l’accusa di genocidio, persecuzione e crimini contro l’umanità, deportazione e violazione delle norme e consuetudini di guerra per fatti commessi durante la Guerra in Bosnia, fra il 1992 e il 1995.

I giudici della Corte lo hanno dichiarato colpevole, fra gli altri, per il genocidio di Srebrenica, quando un numero imprecisato (forse cinquemila, forse ottomila) di uomini non serbi, musulmani e bosniaci vennero uccisi e decine di migliaia di donne, anziani e bambini vennero forzatamente trasferiti e detenuti.

Nelle pagine della stessa sentenza, si legge però che non sussistono prove sufficienti per ritenere che Slobodan Milosevic abbia in alcun modo avallato il piano e le scelte di Karadzic, finalizzate alla sola eliminazione dei “non serbi”.

La Corte ha rilevato inoltre che i rapporti tra Milosevic e l’accusato si sarebbero infatti deteriorati dal 1992, e fino al 1994, quando i due leader non avrebbero più condiviso la stessa opinione circa le azioni da intraprendere.

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