La scoperta di un “mondo perduto” di organismi antichi che vivevano nei corsi d'acqua della Terra almeno 1,6 miliardi di anni fa potrebbe cambiare la nostra comprensione dei nostri primi antenati
Il premio Nobel recentemente assegnato a Svante Pääbo, leader nel settore dell'archeogenomica che mira a ricostruire la storia genetica delle popolazioni passate a partire dal loro DNA, testimonia l'importanza di questi studi, come già messo in evidenza dai pionieristici lavori di Luigi Luca Cavalli Sforza