Economia

Adair Turner: la classe media è destinata a scomparire

Il lavoro in futuro verrà sostituito dai robot. La tecnologia gestirà sempre più attività economiche

La tecnologica non sostituirà tutti i settori lavorativi, ma vi sarà un'offerta di lavoro dominata da attività poco retribuite.

In una recente intervista, pubblicata da diverse testate economiche, l'economista inglese Adair Turner, ex responsabile in Gran Bretagna dell'autorità di vigilanza dei mercati finanziari e membro della camera dei Lord, sostiene che il lavoro in futuro verrà in gran parte sostituito dall'automazione. La tecnologia gestirà sempre più attività economiche: da quelle più semplici a quelle più sofisticate.

In futuro – spiega l'economista - continuerà la richiesta di manodopera, ma la tecnologia causerà una disparità del reddito ancora più marcata. La società tenderà ad avere poche persone con elevati redditi generati in gran parte dal mercato immobiliare, perché questo è un settore non vincolato dalla proprietà intellettuale e anche perché, a livello industriale, non può essere moltiplicato.

Le attività che non potranno ancora essere sostituite con le macchine verranno remunerate con salari inadeguati. Ciò porterà alla scomparsa della classe media con un conseguente impoverimento della popolazione.

Molti politici sostengono che per garantire un buon impiego, nell'ambito dell'automazione, ogni aspirante dovrebbe intraprendere un percorso formativo e di qualificazione. Adair Turner non è molto d'accordo su quanto sostenuto da questi soggetti. Egli sostiene che il mondo politico ha difficoltà ad affrontare sfide a lungo termine.

Bruno Chastonay: crisi del settore banche e finanziario

La gestione patrimoniale si è concentrata sempre più nei FONDI di investimento e principalmente nei prodotti creati dalle stesse banche

Partendo dai due grafici sotto, in sostanza possiamo solo cercare di trovare le motivazioni della crisi del SETTORE BANCHE, e FINANZIARIO in generale, che non riguarda solo CH, ma EU in globale.

Siamo in sostanza passati da un istituto di credito in sintonia ai bisogni delle industrie, dei risparmiatori, degli investitori, ad un SUPERMERCATO del FINANZIARIO.

Cioè, il centro di attenzione prima era il cliente singolo, la relazione commerciale nel suo insieme, nel trovare soluzioni ideali per gli investimenti, il rendimento dei capitali, la ricerca del finanziamento delle imprese, della gestione dei pagamenti e nel commercio.

Ora, con l’evoluzione dei mercati finanziari, sempre più VIRTUALI, e trattati tramite prodotti alternativi, quali FRA, ETF, OPZIONI, ALGORITMI, LEVA FINANZIARIA, la gestione dei movimenti dei mercati si è sempre più specializzata, computerizzata.

La gestione patrimoniale si è concentrata sempre più nei FONDI, investimento, hedge, con varie tipologie e strategie, e principalmente prodotti creati dalle stesse banche, tramite i loro ASSET MANAGER, in proprie aziende separate legalmente, e specializzate nel TRADING di prodotti finanziari.

Con il “crac Lehman del 2008”, si sono intensificate marcatamente le richieste di regolamentazioni, con varie istituzioni a richiedere adeguate misure a copertura e protezione dai RISCHI, siano essi di mercato, finanziari, legali, anti-riciclaggio, anti-evasione, anti-trust, e altri.

Bruno Chastonay: guerra dei dazi, solo un paravento

Guerra dei dazi, politiche monetarie divergenti, una differente condizione di crescita economica con USA al rialzo e EU in rallentamento

Guerra dei dazi: Tanta retorica, tanti commenti e “tweets” da parte di TRUMP, a tenere alta l’attenzione e la focalizzazione sui trattati commerciali entro CINA e USA.

Con una economia in leggero rallentamento in USA, e in rallentamento in CINA, con il livello dei DEBITI ai record massimi e storici globali, la situazione resta quanto mai fragile. La fase di rallentamento tocca tutti globalmente, EU, UK in testa. Come contorno UK-EU a trattare sul divorzio, con BREXIT nei giorni cruciali, e con Governo MAY UK a rischio, in un momento di fragilità per MACRON Francia, MERKEL Germania e con le tensioni in aumento entro EU-ITL sul budget. Tutti fattori che frenano ulteriormente gli investimenti, le riforme, le riduzioni dei debiti, alimenta lo stallo burocratico, e che richiama al “populismo”.

In USA sono in rallentamento gli UTILI societari, confrontati con un aumento dei COSTI energia, trasporti, fiscali, sociali, dazi, e di un calo dei CONSUMI, aumento della competitività, e di necessità di ampi investimenti e ristrutturazioni - vedi AUTO. Gli effetti dello STIMOLO FISCALE sta esaurendosi, come pure il rientro dei capitali delle multinazionali, con calo buyback, fusioni, acquisizioni.

Con il nuovo accordo sul CLIMA, abbiamo un costo per implementarlo, e questo sarà a carico dei consumatori, tramite una probabile TASSA sui TRASPORTI - vedi Francia e rivolta giubbetti gialli.

I TASSI hanno finito di scendere, e sono improntati al rialzo, anche se in maniera lenta e graduale, ma con un aumento dei costi di finanziamento, da un aumento dello SPREAD, e maggiore stretta sui crediti attuata. A rischio IMMOBILIARE con esposizione sui mutui, DEBITI privati, da carte credito, leasing, in aggiunta a quelli Statali a Nazionali, Comuni, Enti. E a rischio i CORPORATE BONDS.

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